Il pane per tutti di Giuseppe Medici

Il pane per tutti Il pane per tutti H Presidente Truman, in Occasione dell'assemblèa annuale della Food and Agricultural Organisation (P. A. O.), tenutasi a Washington nel dicembre scorso, fece una impegnativa dichiarazione sull'accordo internazionale per il grano ( Wheat Agreement) concluso a Londra nell'aprile del 1947 fra tre paesi esportatori (Stati Uniti, Canada e Australia) e 33 paesi importatori. Egli disse : « L'accordo internazionale del grano permette di stabilizzare il prezzo e la quantità del grano oggetto di commercio mondiale. Penso che a tale accordo ne possano seguire altri per altre derrate essenziali. La stabilità è una base sulla quale riposa la pace. Il sentimento nazionale si agita troppo sovente seguendo gli alti e bassi dei prezzi ». Il 25 gennaio a Washington si è iniziata una conferenza che ha lo scopo di addivenire a un nuovo Wheat Agreement! che possa soddisfare tanto i numerosi paesi importatori quanto i pochi paesi esportatori. Anche la Italia partecipa a queste discussioni ; e dato che noi, dopo la Gran Bretagna (che importa circa 50 milioni di q.li) e la Germania occidentale (circa 30 milioni di q.li), siamo il terzo paese importatore (circa 20 milioni di q.li) si comprende il nostro interesse per la conferenza tuttora in corso. * * * Lo scopo principale al quale tende l'accordo granario è quello di ridurre a limiti sopportabili le oscillazioni nel prezzo di questo fondamentale cereale. In tal caso i paesi esportatori potranno temperare gli effetti delle crasi agrarie sul complesso dei loro ordinamenti economici, e, d'altro lato, i paesi importatori potranno meglio prevedere l'andamento della loro bilancia internazionale dei pagamenti e meglio formulare la loro politica granaria. Si tratta, in sostanza, di uno dei primi grandi accordi intemazionali per prevenire le crisi. Negli Stati Uniti è ancora vivissima l'impressione che lasciò nella pubblica opinione la crisi del 1929 e degli anni seguenti. Sono note le gravissime ripercussioni che si ebbero su tutta l'economia statunitense per effetto della caduta del prezzo dei cereali? Il conseguente crollo di altri prezzi provocò la disoccupazione dei centri manufatturieri. che invano restituivano all'agricoltura la mano d'opera già in essa esuberante. L'accordo dell'aprile 1947, non mai ratificato dal Congresso americano, traeva le sue origini dalla situazione di emergenza superata nel 1948, grazie al forte incremento di produzione realizzato nei paesi importatori e per effetto dell' eccezionale raccolto che per il quarto anno si verificava negli Stati Uniti. In quel periodo, il timore di una parziale carestia, spinse i governi a provvedersi di frumento anche a prezzi di mercato nero internazionale (20 dollari al quintale), da noi pagati ad alcuni paesi dell'Oriente europeo. Allora gli Stati Uniti e il Canada diedero prova di" alta sensibilità inter nazionale e non permisero la speculazione sulla miseria dei paesi europei e di alcuni paesi asiatici, e perciò impedirono che i prezzi salissero al di sopra, degli undici dollari al quintale. Ma l'accordo ci era più favorevole Esso stabiliva che per cin que anni il Canada, gli Sta ti Uniti e l'Australia si im pegnassero a fornire, ed i paesi importatori ad acquistare, 136 milioni di quintali di grano ad un prezzo massimo di 7,35 dollari al quintale e minimo, rispettivamente, di dollari 5,5 nel 1948-49, decrescente fino a 4 dollari nel 1952-53. Nel caso in cui le quptazioni si mantenessero fra il minimo e il massimo, il prezzo sa rebbe stato quello quotato Bui mercati al momento dell'acquisto, e perciò l'accordo sarebbe entrato in funzione soltanto quando si fossero superati i limiti garantiti. E' istruttivo rilevare che il Canada garantiva 62 milioni di quintali, 50,3 milioni gli Stati Uniti e 23,1 milioni l'Australia. La prevista esportazione di 136 mi' lioni di quintali superava del 9 % l'esportazione media del quinquennio 1934-1938. Questi dati precisano le dimensioni economiche di questo grande contratto internazionale per il grano, il quale consentirebbe a oltre trenta nazioni di garantirsi l'approvvigionamento del pane a prezzi ragionevoli,' che escludono altresì gravi rischi. Inoltre, i paesi espor¬ thz(c(ttctncgdpgptznttmpscgtqllimradndnapeRdlicVpcdnpbmsplcsccdcgnld tatori dell'America del Nord hanno portato la loro produzione da 270 milioni di q.li (quinquennio 1934-1938) a circa 450 milioni di q.li (triennio 1946-1948) e pertanto sono interessati a tutelarsi da una improvvisa caduta del prezzo. Ma non tutti i paesi-esportatori hanno eguale interesse a partecipare all'accordo. Nel 1947, gli Stati Uniti, il Canada e l'Australia vi hanno prontamente aderito, l'Argentina e 1' U.R.S»S. hanno preferito mantenersi appartati. L'andamento della produzione e degli scambi internazionali granari fanno ritenere che i paesi esportatori valutando realisticamente la situazione, siano portati a concedere ribassi sui prezzi da convenire; il che sarà di grande vantaggio per tutti i paesi importatori e, in particolare, per quelle nazioni che, come l'Italia, vigendo il monopolio del commercio estero per il grano, possono evitare, almeno per qualche anno, le ripercussioni interne dovute ad un tròppo basso prezzo del grano, mentre si possono approvvigionare per la differenza, realizzando un notevole risparmio di valuta. Sarebbe desiderabile che a questo accordo sul grano partecipassero tutti i paesi esportatori, non esclusi la Russia e i paesi del bacino danubiano, per iniziare quella collaborazione economica internazionale, senza cui non ci può essere pace durevole Giuseppe Medici