Fischi e applausi all'ingresso di Kravcenko

Fischi e applausi all'ingresso di Kravcenko Fischi e applausi all'ingresso di Kravcenko L'accorta regìa del Cremlino nella presentazione dei testimoni - Il processo si avvia alla fine più rapidamente di quanto non sembrasse (Dal nostro corrispondente) Parigi, 14 febbraio. Si ha l'impressione che il governo sovietico voglia stimolare l'interesse popolare del processo Kraveenko con una serie di mosse psicologiche calcolate astutamente. Duso il Goverrio sovietico e non la difesa di Lettres frangaises pere/tè ormai è chiaro a chiunque da che parte vengano l'ispirai zione c la direzione della difesa, ì ;) Si ricorderà il caso della signora Gorlova ex-moglie di Kraveenko, prima donna del quartetto del testimòni sovietici fil grosso Romanoj'f fa la parte del. tenore)- Per una settimana circa si continuo a dire: « Viene, non viene, domani, dopo domani, è arrivata, non è arrivata, era lei, non era lei». Poi si presentò alla sbarra, e tutti restarono col fiato sospeso ad ascoltare salvo a restare delusi dalla piattezza delle sue dichiarazioni. Un pezzo grosso sovietico Adesso lo stesso gioco viene fatto per il generale Rudenko, capo del secondo scaglione di testimoni, uno scaglione un po' misero veramente, dopo tante minacele, perchè si compone solamente di Rudenko e di un maggiore sovietico. Il generale Rudenko era il capo della missione sovietica per gli acquisti negli Stati Uniti e aveva come proprio dipendente Kraveenko. E' un grande e potente personaggio, non si sa bene se specializzato in materia economica o in cose militari. Ed ecco ohe anche per lui si ripete la storia della signora Gorlova: viene oggi, non viene, domani forse, e così via. In mancanza di Rudenko, oggi sono comparsi altri due generali, il primo francese comunisteggiante e il secondo russo bianco, ma convertito al lealismo sovietico. Sono venuti poi altri tre testimoni sempre per la difesa, cioè contro Kraveenko. Non si è concluso niente di preciso. Si continua a dare pennellate sullo sfondo, pennellate a tinte nette: bianche, rettoriche quando depongono i testi della difesa, nere, senza nessuna luce, quando depongono i testimoni dell'accusa. Ma in primo piano, nel centro del quadro, dove si do■crebbero disegnare gli elementi centrali del processo, non si vede ancora niente. La. difesa non prova la verità delle affermazioni contro Kraveenko se non per via di indizi e di ipotesi. Il generale Petit, primo te stimone, è deputato all'assemblea nazionale e fa parte di un gruppo affiliato ai comunisti. E' un uomo già anziano, dalla figura vigorosa, vestito 'di blu, Generale di corpo d'armata, fu a capo della missione che rappresentava il generale De Qaul- iiiiiiiiiiiiiiiliilllllillllllllllllllllliillimiliiiiiiii e i i l a , a o a a o e , i ' e e n i e n n e a e , o l o o a : o l ni a o i n i. a u, u - le a Mosca durante la guerra. Comincia dichiarando di considerare Kraveenko come -un disertore, A suo giudizio Ho scelto la libertà non è scritto da Kraveenko che ha solar mente fornito certi elementi per la compilazione. Teste — Ngn è il modo di scrivere dei russi: è uno stile giornalistico sensazionale. Kraveenko descrive l'esercito sovietico come se fosse formar to di zoppi tubercolotici e altri infermi. Come è possibile t I soldati che ho visto io erano sani e forti. Altrove l'autore definisce l'inverno del '41-42 «un inverilo precoce». E' un grave errore, inspiegabile in chi era sul luogo. Quell'inverno non fu precoce. Solo al principio di dicembre del '41 il freddo divenne assai intenso e i tedeschi furono fermati perchè non avevano V'equipaggiamento e l'allenamento necessari. Il generale Petit si intrattiene a spiegare altri errori militari di Kraveenko, per esempio gli aeroplani russi erano ottimi, contrariamente a quanto si legge in Ho scelto la libertà. I soldati russi si battevano per la patria ma anche per Stalin e facevano prodigi di valore: a Sebastopoli due soldati si gettarono sotto i carri armati tedeschi tenendo stretta alla- vita una cintura di bombe. Un grande onore Il teste venne ricevuto dal generalissimo Stalin che gli disse: «Non ho niente da nascondere ai francesi». (Il pubblico ride). Cosi potè visitare l'intero fronte andando perfino in prima linea mentre un generale inglese dovette restare nelle retrovie. Molotov, a un ricevimento diplomatico si trattenne mezz'ora con lui, ad un comunista polacco quando furono usciti disse a Petit: « SU gnor generale, questo è un caso eccezionale, un grande onore. Non ha visto che Molotov si è fermato solo pochi istanti a parlare con gli altri f » (Il generale Petit non si accorge forse di svalutare con questi ricordi la sua deposizione filosovietica). Avv. Heiszman (Kraveenko) — / menscevichi sono russi? Lo domando perchè il teste dice che il libro non è scritto in stile russo. Ora l'articolo di Lettres frangalses afferma che gli autori sono menscevichi (1 menscevichi sono socialisti russi avversari mortali del bolscevichi). /I teste risponde con imbarazzo e si mostra esitante di nuovo quando gli viene domandato: « C'è libertà di parola nell'U.R.S.8.t » Teste — Le libertà politiche rispondono a un regime determinato. Il regime sovietico non può essere paragonato al nostro... Aw. Heiszman — C'è o no iiiililiiiiililiiililiiltiliiiiliiliiniiiiiiiiiillliiiiiine la libertà di parlare contro il Governo f Avv. Nordman (difesa) — Presenteremo documenti che dimostrano come in Russia ci sia libertà di critica. (H pubblico scoppia a ridere). Il secondo testimone, Jules Cot, ingegnere, è un francese di una settantina d'anni, piccolo, spettinato e sordo. E' vissuto in Russia dal 1910 con qualche intervallo. Nessun frutto viene dalla si>a confusa deposizione, tranne- qualche istante di buon umofe. Ad un certo momento si'mette a criticare le descrizioni che Kraveenko fa delle famose epurazioni. Sostiene che in quei procedimenti che avvenivano alla presenza di tutti i dipendenti dell'azienda interessata, non si sentiva « odor di sangue » come racconta il fuoruscito. Una risata del pubblico Teste — Ho assistito al procedimento contro il direttore dell'azienda presso la quale lavoravo... Presidente (alzando la voce) ■ Cfte cosa è successo a quél signore! Lo hanno condannato t (Il vecchietto non sente, lia lo sguardo imbarazzato dei sordi quando si accorgono che qualcuno gli rivolge la parola. Allora il Presidente prega uno degli interpreti di ripetere la domanda nell'orecchio del teste). Teste — Condannato t Ma sì, ma sì, a morte. La frase è detta con assoluta naturalezza e spontaneità e fa ridere il pubblico, il tribunale e tutti i presenti, meno gli avvocati e i testimoni comunisti. Per qualche istante il presidente Durckheim non riesce a frenare la sua ilarità. E' un uomo spiritoso e amante del buon umore: ieri domenica è stato riconosciuto fra gli spettatori del circo equestre. Un serio incidente provoca una polemica fra gli avvocati delle due parti. Mercoledì la parte civile portò un documento dal quale risultava che Kraveenko era stato nominato direttore di un importante complesso industriale ancora in fase organizzativa: Molotov aveva accennato al progetto in un suo discorso sul terzo piano quinquennale. Oggi la difesa ha accusato l'avvocato Izard di avere attribuito a Molotov la frase che nominava personalmente Kraveenko. Avv. Nordman — 71 mio colle, ga Izard ha commesso un falso: Molotov non ha mai nomi»iato Kraveenko. Aw. Heiszman — L'aw. Izard non è in udienza: arriverà fra poco e spiegherà le sue frasi Dovete avere il coraggio di dirglielo in faccia. E' un fatto senza precedenti che si metta in causa un collega quando non è in udienza. Pia tardi l'aw. Izard ha spiegato che Molotov si era limitato ad accennare al grande progetto senza nominare personalmente Kraveenko che tuttavia era citato, nel giornale sovietico esibito al tribunale, come direttore dell'azienda. Il generale Govorof- fu capo di stato maggiore dell'esercito antibolscevico e ora aspetta di essere rimpatriato: «Con questa deposizione lei si vuole guadagnare il rimpatrio» commenta la parte civile. E' un vecchio soldato dalla testa quasi calva, diritto, vestito di abiti piuttosto consunti. Quantunque abiti in Francia da circa trent'anni, depone attraverso l'interprete. Le sue parole contro Kraveenko sono molto vivaci. Anche lui lo considera un disertore dell'esercito russo e provoca qualche frase vivace dell'esule, le uniche da lui pronunciate in tutta l'udienza. Teste — Kraveenko ha tradito la sua patria. Kraveenko — Stalin e la patria sono due cose diverse. Il generale Govorof critica la narrazione di Kraveenko della difesa di Mosca ripetendo cose già note, tanto che il Preludente lo interrompe e chiama \un nuovo testimone. Questi è gcpmsndclsdgpil prof. Thomas, pluridecorato di guerra, mutilato di un OC-chlo, grand'ufficiale della Le- gion d'onore. Fu presidente del comitato per il rimpatrio dei prigionieri russi. Il prof. Thomas riferisce in termini entu siastici i sentimenti dei prigionieri russi fuggiti in Francia dai campi di concentramento tedeschi; aggiunge che essi condannavano concordemente l'atteggiamento di Kraveenko sfruttato dalla propaganda tedesca. L'ultimo testimone, il dottor Duchhaize, ha deposto sullo stesso argomento. A Mauthausen, dove erano detenuti, i prigionieri russi dimostravano grande fermezza d'animo nell'affrontare le privazioni e le sevizie e i più, deboli di loro giunsero al punto di privarsi dello scarso vitto per permettere ai più robusti di nutrirsi meglio e di affrontare le prove di una evasione. C'è da riferire infine una smentita del generale Weygand comunicata al Presidente. Il generale Weygand nega che il deputato inglese Ziliacus possa avere visto, al suo quartier generale del Medio Oriente, le carte che indicavano la preparazione di un attacco alla Russia. Il processo si avvia, più rapidamente di quanto non sembrasse, alla conclusione. Le parti rinunceranno ad alcuni testimoni; è possibile perciò che la settimana prossima comincino le arringhe. L'attenzione e l'interesse del pubblicò sotto sempre ultissimi. Oggi Kraveenko, mentre saliva le scale del palazzo di giustizia, è stato accolto contemporaneamente da grida ostili e da applausi. Una conclusione rapida pare forse opportuna al tribunale per evitare incidenti-clamorosi Domenico Bartoli li bimbo di Dorothy Lamour è maturo per lo schermo. II « provino » è riuscito bene e la mamma è soddisfatta