Eisenhower nominato supercapo di Stato Maggiore

Eisenhower nominato supercapo di Stato Maggiore Eisenhower nominato supercapo di Stato Maggiore Nessuna decisione raggiunta con la Norvegia per il Patto Atlantico a (Dal nostro corrispondente) Washington, 11 febbraio. « Ike » torna all'uniforme. La Casa Bianca annuncia che il generale Dwight D. Eisenhower, già capo di stato maggiore dell'Esercito e comandante supremo delle forze delle Nazioni Unite in Europa, è stato richiamato in servizio, ed assumerà temporaneamente la presidenza del Consiglio dei capi di stato maggiore e l'incarico di principale consigliere militare di Truman. In altre parole, la carica affidatagli sarebbe quella di un « supercapo di stato maggiore » di tutte le forze armate. La sensazionale notizia è stata comunicata dal vice-segretario stampa della Casa Bianca, Eben Ayer. Colloquio Truman-Lange Ed a chi gli chiedeva se il richiamo di servizio di Eisenhower significasse un peggioramento della situazione internazionale Ayers ha risposto: « No ch'io sappia >. Il richiamo di Eisenhawer è messo in diretto rapporto alle tanto discusse clausole militari del patto atlantico. Vi è chi chi interpreta il fatto nel senso che l'America vuole cosi dare un'assicurazione all'Europa. Altri afferma che Eisenhower avrebbe l'incarico di coordinare e preparare la difesa dei paesi europei aderenti al patto atlantico. Sempre nel capo militare, un portavoce dell'Esercito ha smentito oggi le informazioni stampa secondo le' quali gli Stati Uniti intenderebbero evacuare il Giappone senza combattere in caso di conflitto con la Russia. Le informazioni provenivano da Tokyo ed erano attribuite ad alti ufficiali americani. Il portavoce si è rifiutato di commentare le notizie, limitandosi ad osservare che esse « sono senza fondamento ». A, Honolulu, il ministro deL l'esercito Kenneth Royall ha dichiarato, durante una sosta del suo viaggio rfi ritorno a Washington, che gli Stati Uniti sono perfettamente a punto dal lato militare anche nello scacchiere estremo orientale, le cui basi egli ha appena vi. sitato. • E ha detto che « non ritiene probabile una guerra nell'immediato futuro in cui gli Stati Uniti possano venire coinvolti ». «Non è Imminente, ma esi. ste una possibilità di guerra », ha ribadito. Nel quadro delle discussioni per il Patto Atlantico, la Norvegia e gli Stati Uniti hanno completato oggi una franca ed esauriente discussione del proposto accordo difensivo e dei problemi della sicurezza norvegese. In un comunicato comune diramato al termine dei colloqui, il ministro degli Esteri norvegese, Lange, ed il Segretario di Stato, Acheson, osservano che « non è stata contemplata o raggiunta alcuna decisione ». Il comunicato, diramato al termine di una conversazione di un'ora e venti minuti fra Lange e Acheson, non fa alcun accenno all'eventualità di un'adesione norvegese al Patto Atlantico, nè rivela se Lange intenda raccomandare l'adesione al suo governo ed al Parlamento di Oslo, cui spetta l'ultima parola in materia. Il ministro norvegese parte stasera per Londra, dove conferirà con Bevin. Con Lange, erano nello studio di Acheson il segretario della Delegazione norvegese, Arne Gunneng, e il secondo segretario dell' Ambasciata a Washington, Sivert A. Nielsen In precedenza, il ministro degli Esteri norvegese era stato intrattenuto a colloquio dal Presidente Truman per un quarto d'ora. Al termine della conversazione, egli ha afferma, to che il colloquio è stato « ispirato a grande amicizia e comprensione ». Ha tenuto tuttavia a precisare che non è stato preso in esame 11 problema del la adesione norvegese al patto atlantico. Assicurazione all'Europa A questo proposito, si insiste da parte americana nel fare notare che Washington intende astenersi da qualsiasi forma di pressione nei riguardi di Oslo. A quanto risulta, questa linea di condotta è stata riaffermata nel corso della riunione del Consiglio di Sicurezza nazionale, che comprende i rappresentanti dei Dipartimenti di Stato e della Difesa e di altri enti governativi. Sul problema dell'economia europea ha parlato il ministro degli Esteri Acheson al Comitato senatoriale per gli Affari esteri. L'aiuto americano, egli ha detto, non sarà impiegato quale mezzo coercitivo per ottenere l'unione politica delle nazioni dell'Europa occidentale. Naturalmente, gli Stati Uniti appoggiano l'idea di un'unione del genere, ma la decisione finale spetta ai popoli europei, ed è in ogni modo impossibile fino a quando il continente non abbia riacquistato la stabilità economica e finanziaria. Acheson ha formulato le sue dichiarazioni in appoggio alla richiesta di nuovi stanziamenti per il Piano Marhall. Oggi si è saputo che in risposta all'espulsione dall'Ungheria di due diplomatici americani, il Governo di Washington ha oggi informato che il primo segretario della Legazione ungherese della capitale statunitense dovrà lasciare l'America nel minor tempo possibile. L'espulso è il consi- ffliere Florian uno dei pochi unzionari magiari rimasti in carica negli Stati Uniti dopo le dimissioni dei colleghi in segno di protesta per la condanna del Cardinale. Edoardo Depuri aiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii