La solenne visita di De Gasperi al Papa

La solenne visita di De Gasperi al Papa La solenne visita di De Gasperi al Papa Fastoso corteo di dignitari - Un colloquio di cinquanta minuti - La ricorrenza della Conciliazione nelle parole del Pontefice - Omaggio alla tomba di Pio XI Roma, 11 febbraio. Pio XII ha ricevuto stamane, in solenne udienza, Von. AU ciào De Gasperi. La cerimonia si è svolta secondo la prescritta solennità, che i competenti di cerimoniale avevano studiato in ogni particolare. Di queste visite al Pontefice esiste un protocollo preciso, cronometrico, che non varia da molti secoli. Raccontano scherzosamente i redattori deZZ'Osservatore Romano che la loro fatica giornalistica consiste soltanto nel mutare i nomi delle persone in una cronaca fissa, buona per De Gasperi coinè per Attlee o per Queuille. Nemmeno i contorni, il « colore » particolare di ogni avvenimento si presta alle fantasie dei cronisti, perchè la severità del mondo vaticano non ammette nè improvvisazioni nè eccezioni, e l'incedere solenne di un corteo via via ingrossantesi con l'avvicinarsi allo studio del Pontefice segna l'unica e prevista attrazione per i pochi estranei raccolti in un angolo ombroso, come gli intrusi dietro un palcoscenico di teatro. Lo scalone papale Cinque macchine hanno condotto il Presidente del Consiglio, il Sottosegretario alla Presidenza, il ministro presso la Santa Sede, il capo del cerimoniale italiano ed alti funzionari minori dal Viminale al iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiinin Vaticano. La mattina umida e uggiosa sollecitava gli impiegati e i bottegai al loro lavoro e poca gente si incuriosiva del frettoloso corteo. Pochi minuti prima delle 9 i visitatori sono entrati nello Stato Vaticano, attraverso l'arco delle Campane; al di qua i metropolitani in alta uniforme, al di là gli svizzeri in tenuta di gala presentavano le armi, mitra o alabarde che fossero^ Un dignitario di servizio indicò agli autisti di rallentare, affinchè l'orario fosse rispettato al minuto secondo. Il programma cominciò a snodarsi quando Von. De Gasperi e il suo seguito scesero di macchina, sotto la pensilina, nel cortile di S. Damaso. All'ingresso della scala papale erano schierati in buon ordine alcuni giovani della Guardia Palatina, e il Cameriere segreto partecipante, contornato da altri camerieri segreti e d'onore e di cappa e spada, porse per primo la mano da baciare. Non ancora inquadrati in corteo, ospiti e ospitanti si diressero allo scalone papale. Forse qualcuno avrebbe preferito usare il grande e comodo ascensore per raggiungere l'altissimo terzo piano del palazzo, ma il protocollo esige che il percorso fino al trono ponti ficio sia coperto senza uso di mezzi meccanici. Scandito dall'ansimare dei più anziani, il corteo assunse la sua fisono mia prestabilita: quattro sediarii rossi, il sotto decano di sale, due bussolanti rossi e neri, due svizzeri, gli ospiti, una scia di camerieri ecclesiastici e laici. L'on. De Gasperi, Von. An jdVeotti e il loro seguito indos\savano il frac con panciotto |nero e cravatta bianca. Su que [sto punto, a dire il vero, c'era ; stata un'animata discussione | tra l'on. De Gasperi e Von. Sa \ragat. Il «leader» socialista; '.dopo le sue esperienze di ambasciatore, si .vanta di conoscere tutti i segreti (lui dice veramente « tutti i trucchi i>) del cerimoniale e si ribellò quando l'on. De Gasperi, abitualo a canoni sorpassati, pretese di indossare il panciotto bianco con la cravatta nera; e Baragat fu soddisfatto, come ad una vittoria elettorale, perchè i « tecnici » confermarono che la sua opinione era quella esatta. Le decorazioni dei Presidente Sul serico risvolto dell'on. De Gasperi, accanto ad una decorazione sanmarinese e ad una irachena, risplendevano le nuovissime insegne della Gran Croce dell'ordine Piano: una iaiitatiiijiaitiiiiiaiiiiiiiiiiiiiii'*< :i:tiiiiiiniiiiii s a e ; e ò o e e o a e . a d e n a stella ad otto raggi, smaltata in azzurro con la scritta in oro: « Plus IX. Virtù te et merito ». E' l'unica decorazione vaticana che sia stata concessa al « leader » della democrazia cristiana, e gli è stata recapitata giusto ieri sera, secondo la consuetudine; e d'ora in avanti tutti i successori dell'on. De Gasperi porteranno la ereditaria nobiltà di questo ordine equestre. Anche l'on. Andreotti aveva ricevuto da poche ore la testimonianza dell'estimazione pontificia, e la gran croce dell'ordine di S. Silvestro attenuava il severissimo nero del suo abito nuovo di zecca. Il corteo attraversa la sala Clementina, dove un manipolo di svizzeri presenta le alabarde, con un suono secco e una mossa agilissima. La vastissima sala è quasi vuota. Solo il facente funzione di maestro di camera, il sacrista, il cameriere partecipante, il foriere maggiore, il cavallerizzo maggiore, il sopraintendente generale alle poste, i due latori della Rosa d'Oro, l'esente della Guardia Nobile e il comandante della Guardia Svizzera confondono i loro costumi secenteschi con le variegate fantasie degli affreschi e dei marmi. La seta, dietro l'on. De Gasperi, si fa più lunga, più colorita e scompare lentamente per la porticina che immette nell'appartamento pontificio. I/elemosiniere segreto segna l'ultima tappa di quel lungo viaggio protocollare, silenzioso come l'accesso ad un castello di Kafka; quindi il cameriere segreto partecipante di settimana, annunzia Von. De Gasperi a Pio XII, e la porta imbottita di damasco rosso si rinchiude sul colloquio tra il Presidente del Consiglio e il Pontefice. Parla il Pontefice Dopo cinquanta minuti Von. De Gasperi riappare al suo seguito. Con lui è questa volta anche Pio XII, che pòrge la mano al bacio di tutti i presenti e fa cenno di parlare. Il discorso del Papa è improntato alla ricorrenza della Conciliazione. Inizia con un saluto all'on. De Gasperi < di cui la dottrina, le insigni qualità di governo e l'integrità della vita trovano amplissima ammirazione in patria e all'estero » e si sofferma sulla data della visita che « è in se stessa un riconoscimento e una promessa »; riconoscimento della grande opera di pace compiuta dalla .Conciliazione e promessa di mantenere per U futuro i suoi benefici effetti. La visita che l'on. De Gasperi si accinge a fare alla tomba di Pio XI, «che fu non solo uni grande figura nella serie dei Romani Pontefici, ma anche un figlio amante e un magnanimo benefattore del popolo italiano », è di auspicio, secondo il Pontefice, che iZ Presidente del Consiglio italiano sarà « il costante sostenitore dell'opera di cui oggi commemoriamo il ventennio ». La benedizione apostolica, per i presenti e i lontani, viene accolta in ginocchio dagli ospiti e dai dignitari pontifici. Anche l'on. De Gasperi, come tutti gli altri, risponde U rituale amen. La visita si conclude, secondo il precetto, nella basilica di S. Pietro. Il corteo, ricostruito rapidamente dagli organizzatori, ha percorso la prima Loggia, le sale Giulia, Ducale, Regia, ha disceso la scala Regia, fino alla soglia della chiesa, dóve sono in attesa una commissione di canonici con cotta rossa e il manto di pelliccia. L'on. De Gasperi intinge la mano nell'acqua benedetta e si segna. Tutti si genuflettono in adorazione del Santissimo e discendono poi nelle grotte vaticane, per rendere omaggio alla tomba di. Pio XI, da poco aperta al pubblico. Monsignor Kaas, che dirige gli scavi nel sottosuolo di 8. Pietro, illustra brevemente il valore de gli ultimi ritrovati archeologici e indica iZ punto esatto dove può essere posata la grande corona d'alloro, omag- ggiinscpUtsptntsdudaVa o e o l e o - i n o n iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiit al gio del Governo italiano grande Papa defunto. Un'ora e mezzo è durata in tutto la visita. Alle 10,S0 i visitatori prendono posto nelle loro automobili raccolte sotto lo scalone della basilica. Svizzeri e metropolitani presentano ancora le armi. Una piccola folla, raccolta attorno al colonnato, improvvisa una manifestazione di simpatia. Mons. Tardini, segretario per gli affari straordinari, e mons. Grano, sostituto di mons. Montini, si apprestano a esaurire le esigenze di protocollo, che richiedono una immediata restituzione della visita nelle sale, ahimè assai meno onuste, di Palazzo Viminale. u. z.

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