Ostilità degli arabi al controllo inglese

Ostilità degli arabi al controllo inglese USTA (O^Ctl IJITi MANCATA Ostilità degli arabi al controllo inglese (Dal nostro Inviato «pedale) TRIPOLI, febbraio. Dirò, fra un attimo, a che punto sono oggi gli arabi in Tripolitania; ma prima racconto la storia dei giornali. Essi arrivano a Tripoli con l'aereo che viene da Roma. Verso le cinque del pomeriggio sono sul banco del rivenditore; ma soltanto verso le sette, e qualche volta più tardi, giunge il permesso di venderli. In quelle due o tre ore d'attesa, un funzionario inglese li legge e se un articolo è ritenuto offensivo, pericoloso, o se è soltanto sgradito, la vendita del giornale è vietata. In realtà una cosa simile accade di raro. Ho chiesto e mi fu risposto : « In 4 anni, due o tre volte ». « Mal di panda » Speriamo non sia questa la quarta, dal momento che comincio con il dire che l'Amministratore capo, il brigadiere inglese Travers Robert Blackley, viene chiamato dagli arabi di Tripolitania « mal di pancia ». Niente di grave. Non vogliono offenderlo ed il soprannome va semplicemente interpretato così: « E' una cosa di cui non si muore, anzi è una cosa che passa». D'altronde, quando desiderai sapere come erano chiamati i governatori italiani d'un tempo, mi risposero: « Volpi era detto eaud, cioè ebreo; De Bono era detto scebani, cioè vecchio ; Badoglio era detto AB; perchè amico degli arabi; Graziani era detto saffah cioè duro; e Balbo tutti lo dicevano «ciob, che vale giovanotto ». E' possibile stabilire quando gli arabi cominciarono a chiamare il brigadiere Black ley « mal di pancia ». La co sa coincide con una evoluzio ne di sentimenti e col sorge re di risentimenti che non c'erano al momento in cui gli inglesi occuparono militarmente la Tripolitania. Allora e poco dopo (1944) da una parte i fuorusciti tripolini rientravano e facevano propaganda a favore dell'Inghilterra; dall'altra gli inglesi, nel riorganizzare il paese, facilitavano e persino favorivano gli arabi, dando loro tutti gli incarichi possibili. Insomma non staremo qui a dar torto agli inglesi, che desideravano avere una vita tranquilla. Oggi si sa che in certe amministrazioni municipali giunse allora una circolare segreta che consigliava di assumere di preferenza impiegati arabi. Non bisogna fare i permalosi: si trattava di accontentarli e di far nascere nella loro testa qualche buon pensiero. Gli inglesi fecero allora molte cose che insieme avevano il merito di sollevare da compiti ingrati chi era l'occupante e di dare soddisfazione a chi era l'occupato. Reclutarono, per esempio, una nuova polizia. Adesso è composta da 32 ufficiali bri tannici, da 47 ispettori pure britannici, da 150 carabinie ri italiani e da 1500 poliziot ti arabi. Anche se si deve es Bere arrestati, fa piacere che non venga tra i piedi uno straniero. E sempre per la varai le mani quando si trat ta di cose ingrate, pur tenendo in funzione il tribunale italiano e quello militare inglese, aggiunsero di loro iniziativa quelli detti nazionali, dove giudici arabi giudicano beghe di arabi (ma, intendiamoci, beghe di poco peso, in cui la condanna non può superare i sei mesi e la multa andare oltre le 80 mila lire). La costituzione di simili tribunali risale all'ottobre 194" e siccome mancavano i giù dici, presto fatto: il briga' diere Blackley li nominò di autorità, prendendo persone di fiducia ed il loro nome venne stampato sulla Gazzet ta Ufficiale della Tripolita nia. E per gli avvocati ? La faccenda fu ancora più sem plice, perchè nei tribunali nazionali non sono ammessi. E allora, direte, come si difende l'imputato? Da solo E allora, aggiungerete, può difendersi soltanto, come di' cono i giuristi, in via di fat to e non in via di diritto' Proprio così. Errore psicologico aecndbccdqmpfSlCPcfbcscitfcpLtdcAmpgpcddcmtcnèsaurinrlpdrdL'arabo davanti ad una polizia con elementi Buoi, a tribunali con giudici suoi, insomma davanti a cose che gli fanno capire d'essere formalmente « considerato », è sensibile. Gli arabi, per esem pio, mi hanno ripetuto spes so l'elenco dei nostri sbagl e variavano a seconda del mio interlocutore. Ma sem pre, ad un certo punto, saltava fuori la questione che noi ci rivolgevamo a loro di cendoli indigeni. Spiegavo che così vuole la lingua ita liana, che proprio così si de signa chi è nato in un luogo e ci vive ; e loro rispondevano: «Lo sappiamo, ma sappiamo anche che nel dire indigeno a noi c'è una sfumatura di sufficienza, c'è' una ombra di valutazione negativa». Gli inglesi non commisero mai errori del genere. E quando credettero di avere il paese tranquillo, controllato nei punti più delicati ed importanti, diedero il via alla vita politica. Ciò avveniva fra la fine del 1946 ed i primi del '47. E' una vita politica molto curiosa, quasi misteriosa e non si saprà mai bene quanti dei settecentotrentamila arabi della Tripolitania siano coloro che se ne occupino poco o tanto. Forse mille, forse duemila. Sono quei mille, quei duemila agiati o ricchi ; ma gli elementi poveri della popolazione comprendono a fatica i problemi politici e vi Sortano scarso interesse, luando, pochi mesi fa, i delegati che componevano la Commissione delle Quattro Potenze dovettero scrivere le conclusioni sui propri lavori, furono di diverso parere. Più blandi i francesi, gli americani, eli inglesi; ma quelli sovietici dichiararono che tra coloro i quali chiedevano la indipendenza della Tripolitania, la maggior parte confondeva tale indipendenza con un aumento di salario e per quello che riguarda la Lega Araba molti, tra gli interrogati a questo proposito dimostrarono di ignorare che cosa essa sia e dove risieda Ad ogni modo, con il permesso degli inglesi, i partiti politici nacquero" e tutti vogliono, com'è giusto, la indi pendenza; ma poi ognuno cammina per una sua strada quando si tratta di deci dere che cosa fare una volta che si sia indipendenti. Tra questi partiti mettiamo, come più forte, il Fronte nazionale unito e, come più combattivo, il Blocco nazionale della libertà. Il primo è formato da elementi conservatori, da notabili ed è aiutato dai grossi mercanti, dagli ebrei. Vuole la Libia unita e non sarebbe contrario ad avere come capo il Senusso della CirenrJca, qualora desse garanzie di lasciarli autonomi. Chi lo dirige sostiene di rappresentare il settanta per cento della popolazione. Ha tutta l'aria di essere una bugia, ma c'è qualcosa di vero e, per crederci, basta pensare alla struttura economica del paese, dove il ricco ha vaste clientele, amici, protetti, ecc. L'altro partito, il turbolento, reclama l'immediata indipendenza, la convocazione di una Costituente perchè decida quale.forma di governo scegliere, ma ad un patto: che a capo non ci sia il Senusso. Sostiene d'avere settantamila aderenti e questa sì che è una bugia. Risponde l'autorità inglese: « Via, non esageriamo e si dica che sono ot tocento ». Nell'ordine viene terzo il Partito dell'unione con l'Egitto, vuole cioè la Libia unita sotto la sovranità della corona egiziana ed è inutile che si riveli da chi prende danaro. Il suo presidente dice che ha con sè trentamila arabi; ma l'autorità inglese risponde : « Via, non esageriamo e si dica che sono trecento ». Per precisione si aggiunge che cinquanta persone formano il Partito dei lavoratori, settanta quel lo Liberale e sette ( che nsie dono al Cairo) fanno il Consiglio per la liberazione della Libia, non vogliono nessuno in casa loro e desiderano la adesione alla Lega Araba. Effetti della siccità lnrdslgmzozvsrdrlmsslmnncppmil e o o a . o ò Fate il conto degli iscritti ai molti e vari partiti, ottocento in uno, trecento nell'ai tro e poi settanta, cinquanta, sette e si vedrà che la massa non partecipa a que sto od a quello: la massa ri mane nell'orbita del Fronte nazionale unità, vi rimane per soggezione economica e perchè quanto dice l'amico potente, il padrone ricco, vuol dire che dev'essere fatto. In realtà la massa rimase sempre indifferente alle cortesie diplomatiche degli inglesi e se oggi è a loro ostile la colpa va ricercata, ad essere sinceri, in un fatto che nessuno poteva prevedere. La indifferenza è diventata ostilità dopo la cattiva prova che l'amministrazione britannica diede davanti ai due anni di siccità, il 1047 e il 1948. Il raccolto fu quasi inesistente ed il bestiame morì nella misura del sessanta per cento. Allora gli inglesi si dimostrarono impreparati. Essi distribuirono a credito orzo, zucchero, tè; distribuirono a credito ed oggi si calcola che ogni famiglia araba debba pagare qualche cosa come trentamila lire. Forse da questo mo mento il brigadiere Blackley cominciò ad essère detto « mal di pancia » ; e forse senza le due annate terribili l'ostilità non avrebbe la forza che ha oggi. Le ragioni di tale ostilità non sarò io a dirle ad una ad una, anche perchè sarebbesegreto della Commissione ri inchiesta, a pag. 31, ì delegati sovietici, con a capo Artemy Feodorovitch Feodorov, dicono nel tirare le somme dell'attività di chi occupa oggi la Tripolitania: < Le difficoltà attuali risultano dalla politica seguita dall'amministrazione militare britannica in materia economica: esportazione di cereali non pensando a fare depositi, non ostante l'instabi fità del raccolto del grano; mancanza di precauzione per la salvaguardia del patrimonio zootecnico durante i periodi di siccità, al contrario! di quello che era stato fatto sotto l'amministrazione italiana ; carenza in quel che riguarda lo sviluppo del sistema d'irrigazione; insufficienza di credito all'agricoltura; orientamento della esporta-1 zione dei prodotti agricoli verso paesi nell'area della sterlina ». E' linguaggio burocratico, ma dice quello che, dicono gli arabi e che io pure avrei dovuto ripetere; è linguaggio poco elegante, ma lascia capire a che punto siano gli arabi e perchè vi siano. Quest'anno in Tripolitania il raccolto sarà ottimo, dopo le piogge di gennaio ; ma il ricordo resta tenace nella mente degli arabi, che si son visti abbandonati per due anni davanti al campo arido ed alla pecora che moriva di sete. Enrico Emaniteli!

Persone citate: Badoglio, Balbo, Blackley, De Bono, Feodorov, Graziani, Travers Robert Blackley