Gli esiliati russi a favore di Kravcenko

Gli esiliati russi a favore di Kravcenko Gli esiliati russi a favore di Kravcenko La fame»e la carestia nell'Ucraina: l'atroce caso di nna madre - I testi sovietici danno battaglia - La deposizione di nn ex-innamorato della signora Gorlova (Dal nostro corrispondente) Parigi, 9 febbraio. Due episodi hanno dominato l'udienza di oggi al processo Kravcenko. L'avvocato Izard ha sminuito l'importanza del questionario presentato ieri dalla difesa: questo è il primo episodio. Il secondo consiste nell'atteggiamento sempre più polemico e deciso dei testimoni sovietici, segno che il loro governo vuol condurre fino in fondo la guerra contro il traditore. Cominciamo dal primo episodio. IJavv. Izard è riuscito, almeno in parte, ad attenuare l'impressione sollevata dal questionario esibito ieri dalla difesa. In easo Kravcenko, rispondendo ad alcune domande rivoltegli nel '42, non definiva se stesso come dirigente di azienda e grande burocrate, ma come impiegato, ingegnere, capo reparto, ecc Izard ha rilevato parecchi errori di traduzione, e principalmente questo: il capo di un'officina (atelier) in Russia non sarebbe un capo-officina come da noi; la parola « atelier » avrebbe in russo un significato molto più vasto. Perciò Kravcenko, quando diceva di essere stato capo di un atelier dichiarava di avere ricoperto funquaunaMdeldaziocolsovciala torunralterva di avMozo mecivl'immuKrPpidtradedicvepevadenaprgiaHllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllUIIMH^ funzioni assai più importanti di quanto non possa sembrare da una traduzione sommaria. Ma l'argomento principale della parte civile non era fondato sulla critica della tendenziosa traduzione: era un articolo del giornale « L'industria sovietica » nel quale si annunciava, in data 28 febbraio '39, la nomina del compagno Vittorio Kravcenko a direttore di una fabbrica di tubi a Pervuralsk. La fabbrica, secondo il terzo piano quinquennale, doveva produrre 170.000 tonnellate di tubi all'anno. All'azienda aveva direttamente accennato Molotov in un discorso sul terzo piano quinquennale. Il documento presentato dalla parte civile riesce così ad. attenuare l'impressione fatta ieri dal formulario riempito di pugno di Kravcenko. Prima di passare ad una rapida cronaca, accennerò all'altra constatazione importante dell'udienza. I testi sovietici diceva/no da principio che dovevano partire al più presto per rimpatriare: non non potevano rimanere a disposizione del tribunale al di là della giornata di oggi. Adesso hanno improvvisamente cambiato atteggiamento: dicono che rimar¬ i l e o e e i e i o e ¬ o o ranno finché sarà necessario per smascherare completamente il traditore. Inoltre, chiamati alla sbarra per confronti e contestazioni con i rifugiati russi citati dalla parte civile, si sono mostrati assai più combattivi e violenti che non nei giorni scorsi. La carestia in Ucraina Il grosso ed elegante ingegnere Bomanoff ha arringato addiritttura il tribunale. La conclusione è facile: il governo sovietico ha ordinato che i testimoni restino ancora e diano battaglia per ribattere energicamente le ingiurie del traditore principale e dei traditori minori. Il governo di Mosca riceve certamente ogni sera un particolareggiato resoconto del processo: nell'aula sono numerosi gli osservatori ed i giornalisti russi. E probabilmente le invettive del fuoruscito hanno bruciato i potenti del Cremlino. Così, non bastando gli avvocati comunisti, si è pensato di far passare al contrattacco i testimoni e questi, ubbidienti, hanno smesso di mostrarsi freddi, rigidi, sdegnosi di fronte aite ingiurie ea hanno cominciato a sbracciarsi e ad urlare non meno di Kravcenko. Il primo testimone è un rifugiato russo, il prof. Landow ski che si trova, come i suoi compagni che gli succederanno alla sbarra, in uno dei campi per displaoed della Oerniania occidentale. Fu deportato dai tedeschi in Francia, fuggi e partecipò alia resistenza francese; poi non volle tornare in Russia. Depone senza aiuto di interprete. De scrive Kravcenko studente a Karchov (i testi sovietici hanno negato che lo sia mai stato per smentire il capitolo di « Ho soelto la libertà »). Il rifugiato russo ricorda benissimo di avere avuto Kravcenko fra i suoi allievi nell'Istituto di Karchov, dove . insegnava matematica. Era un buon allievo ed un comunista convinto. Il testimone passa a parlare della carestia in Ucraina. Toste: Quanto è stato scrìtto da Kravcenko è vero. La gente andava a cercare disperatamente un pezzo di pane. Mi è capitato perfino di vedere una volta in una capanna una donna accasciata e sofferente che, mi dissero, aveva mangiato le carni del figlio di quattro anni. Viene chiamato l'ingegner Romanoff e, messo a confronto con Landowski, non ne viene frutto alcuno per l'accertamento della verità, ma soltanto urla ed insulti. Il nuovo testimone, un altro rifugiato vestito modestamente (.c'è più proletariato per Kravcenko che non contro di lui), si chiama Vdanof. E' ingegnere: questa è la guerra degli ingegneri, commenta qualcuno nell'aula. Vdanof è stato tenuto in carcere per sei mesi dalla polizia sovietica, torturato col solito sistema della privazione del sonno. La descrizione è monotona: niente più monotono del racconto o t, y a, o nì io fhoa, li di n eai, sel e a e nn0, aeo iiiiniiiiiiiiiiiHiiiiiiiiHiiiiiiiiiiiiniiìiiiiiiiiiiMiiii dtcnfc e e o . e i e e e i 2 o a i a n a , a a odi orrori e miserie. Dopo quaU tro giorni senza sonno, comin' ciano a venire le allucinazioni, dice il testimone; ed egli fini per firmare la denuncia che gli veniva sottoposta. Teste — Conosco molto berta la signora Gorlova. La inconr trai nel '26. nel '38 volevo sposarla, ma non accettò. Ebbi rapporti intimi con lei. Frequentai per molto tempo la sua casa. Suo padre fu arrestato e condannato alla deportazione per dieci anni. Difesa — Perchè mai il governo sovietico dovrebbe arrestare gli innocenti? Teste — Io non sono il governo sovietico e non posso rispondere. Forse ha bisogno di mano d'opera a buon mercato. La signora Gorlova è seduta quasi al limite del pretorio. Accanto a lei sta una giornalista sovietica, che le traduce il dibattimento quando avviene in francese. I testimoni sovietici sono tutti in gruppo e commentano a bassa voce e sorridono o si indignano unanimi, secondo l'andamento della discussione. Quasi un marito La signora Gorlova ha il solito vestito nero di foggia antiquata, allacciato dietro. Una signora osserva che sembra più bionda di ieri l'altro. L'ex-moglie di Kravcenko ripete a bassa voce « Cauchemar, caiuchemar» (è un incubo), quando sente le affermazioni del testimone che la riguardano. Ora il Presidente la invita alta sbaira e lei avanza per un confronto non più con un exmarito, ma con uno che è star to press'a poco lo stesso, se è vero quanto egli dice. Gorlova (con voce più vibrata e collerica dell'altro giorno) — Sono tutte menzogne. Costui è un volgare bugiardo. Ha osato perfino dire che il mio povero padre era un nemico del popolo. Mio padre è morto nel '38 di congestione polmonare e il testimone lo deve ricordare benissimo. Ripete una lezione imparata a memoria (11 pubblico ride). Teste — La risposta è di stile sovietico. Se l'udienza si svol. gesso a porte chiuse potrei aggiungere certi particolari sulla signora Gorlova. La signora si ritira ed ecco di nuovb l'enorme Romanoff che ha la parte e l'aspetto del tenore nel quartetto dei testimoni russi. Romanoff (gridando per lo meno quanto Kravcenko) — Faccio una dichiarazione. Noi, testimoni sovietici, prima non volevamo venire all'udienza. Non volevamo trovarci a contatto con i traditori. E' stato penoso venire qui. Ma siamo venuti ugualmente e resteremo fine alla fine del processo, per aiutare a stabilire la verità ed a smascherare <i traditori. (Il pubblico rumoreggia contro' Romanoff, i sovietici presenti nell'aula si indignano, dicono a bassa voce: « Questa è una riunione dì collaborazionisti »). La dichiarazione di Romanoff indica che le testimonianze fredde e piuttosto compassate fatte finora da lui e dai suoi compagni sono state considerate poco efficaci dai loro ispiratori; si vuole controbattere la propaganda antisovietica dalla sbarra. Un'esperienza diretta L'ultimo teste della giornata è l'ing. Passerskhnik, un altro rifugiato russo. Fa l'elogio di Kravcenko studente e dichiara che questi apparteneva alla gioventù comunista. Il testimone ha fatto la doppia esperienza della N.K.V.D. russa e della Gestapo tedesca. La prima lo tenne 12 giorni senza dormire, la seconda lo tenne in carcere un anno per sabotaggio. Secondo lui, tutto sommato, le prigioni tedesche, per quanto cattive, erano meno dure di quelle russe. La difesa vorrebbe assolutamente trasformare il teste in un collaborazionista, e lo sottopone ad un interrogatorio serratissimo. Passerskhnik da qualche segno di stanchezza sotto il battere continuo delle domande. L'ingegnere riconosce di avere combattuto da ragazzo nell'esercito bianco di Denikin contro i bolscevici, ma nega di avere collaborato in qualunque modo con i tedeschi. Alla fine, due testi sovietici vorrebbero intervenire di nuovo. Ma il presidente rimanda a lunedi prossimo. Il bilancio, dopo nove udienze, è facile. La difesa non ha portato nessuna prova sostanziale a conforto della propria tesi, cioè per dimostrare che Kravcenko ha prestato il proprio nome alla propaganda ed al servizio segreto degli Stati Uniti. E' riuscita a cogliere qualche contraddizione ed a provare esagerazioni ed inesattezze del libro, ma non a distruggere Kravcenko come aveva promesso.

Luoghi citati: Francia, Karchov, Mosca, Parigi, Russia, Stati Uniti, Ucraina