Invettive tra Kravcenko ed i testimoni sovietici di Domenico Bartoli

Invettive tra Kravcenko ed i testimoni sovietici Invettive tra Kravcenko ed i testimoni sovietici Un importante documento contro lo scrittore - In risposta l'avvocato Izard cita elogi ufficiali prima della juga dell'esule • Un articolo del codice sovietico : i familiari corresponsabili dei delitti politici (Dal nostro corrispondente) Parigi, 8 febbraio. I nemici di Kravcenko hanno presentato un documento importante. Bisogna segnare lealmente un punto a loro favore: è il primo, non sarà probabilmente decisivo ma è un punto che gli osservatori imparziali, anche se non sono amici dei nemici di Kravcenko, debbono riconoscere. Nell'occidente, gli imputati non sono ridotti alla confessione forzosa e meccanica: i comunisti i Wurmser e Morgan sono atti\vl e polemici. Ed i cronisti |obie«iu», voglio dire quelli ohe i"0'» 81 associano pregiudizlal-litunre nlPintri nrt rilVnltni toni mente all'una od all'altra tesi, riconoscono i risultati acquisiti dagli imputati. I lettóri possono vedere da questo andamento delle cose come siano fatte la giustizia e la cronaca qui e dall'altra parte del sipario di ferro. Basta confrontare il resoconto del processo Kravcenko con quello del processo Mindszenty. L'avv. Nordman, capo della difesa, ha presentato alla fine dell'udienza il documento importante che dicevo. E' un formulario rie»n- pito da Kravcenko nel '42 con tutti i dati che si richiedono in qualunque paese a chi domandi od ottenga un posto di lavoro. Il fuoruscito ha riconosciuto oggi la sua calligrafia. Nel formulario, che è ora annesso agli atti del processo, Kravcenko definisce se stesso « impiegato » e non dirigente industriale come adesso afferma di essere. Dà inoltre un elenco dei posti da lui ricoperti: ingegnere, capo reparto, direttore di cantiere, ecc. Non figura mai l'indicazione « direttore d'industria ». Non risulta ohe egli abbia fatto parte \della gioventù comunista Non irÌ8ulta che abbia studiato a 1 — .. ...... Karkoic: c'è solo l'indicazione della laurea in ingegneria metallurgica a Dniepropetrowsk. Sono altrettante ementite, non gravi, è vero (tranne forse la prima), ma abbastanza precise di alcune affermazioni fatte da Kravcenko. La difesa ha illustrato il documento cercando di trarne tutto il vantaggio possibile: quest'uomo, che si è vantato dA far parte del governo della repubblica federale russa, che dichiara di avere diretto importanti industrie, chiamato a seri, vere la propria biografia in tempo non sospetto, non ha saputo dire nulla di più. Impressione nei giudici Vn grande silenzio si è fatto nell'aula quando l'aw. Nordman ha presentato il documento. Il pubblico, quasi tutto favorevole alla parte civile, non fiatava. I testimoni sovietici, la signora Gorlova con paltò e cappellino marrone, il grasso Romanoff e gli altri, sorridevano contenti. Borridevanó gli imputati e gli avvocati comunisti. Il presidente leggeva attentamente la traduzione del documento e scambiava qualche impressione con -. due giudici che gli siedono accanto: era visibilmente colpito dal fattp nuovo. La parte civile ha subito reagito. Avv. Izard — Questo documento spiega un mistero: come mai i testimoni sovietici insistessero tanto su particolari in fondo secondari, gli studi a Karchow, l'iscrizione alla gio- ventù comunista, ecc. Ma non si può racchiudere un'intera vita»n un breve formulario : domani sentiremo i nostri testimoni. A domani! Kravcenko ha dato qualche altra spiegazione. Non Cera bi- sogno che ricordasse nel formulario i suoi studi di Karchow, perche si chiedeva un solo titolo di studio; bastava la laurea in metallurgia. E cosi non vi era bisogno che egli indicasse la sua partecipazione alla gioventù comunista, essendo già iscritto al partito. Ma perchè non si esibiscono i formulari più completi da lui riempiti successivamente t La difesa potrebbe ottenerli facilmente dall'URSS. Facendo ogni riserva su quanto potrà risultare domagli, bisogna dire che una impressione rimane: Kravcenko non doveva esaere quel grande funzionario che dice di essere stato, così importante addirittura da avere il diritto di telefonare e chiedere spiegazioni e notizie ai ministri senza che essi potessero fare altrettanto verso di lui. C'è nel libro una certa esagerazione, una parte di romanzo che non abbiamo mancato di segnalare quando capitava nelle nostre cronache. Nulla di mutato Ma questo non sposta il problema centrale: la difesa non ha dimostrato finora che il libro non è stato scritto da Kravcenko; e meno che mai ha provato l'esistenza di un autore americano, per di più agente del servizio segreto. Così, imparzialmente considerando le cose, si deve segnare-un punto a favore degli accu-iati e considerare acquisito, fino a prova contrarla, che Kravcenko era solamente un ingegnere, sia pure esperto; ma nello stesso tempo si deve constatare che nulla è mutato nei termini sostanziali della causa. Al di fuori di qualche incidente che segnalerò, l'udienza è stata scialba. E' evidente che l'avv. Nordman ha tirato fuori U formulario cortesemente offerto dagli archivi di Mosca per risollevare le sorti del processo, compromesse gravemente nello stesso tempo dalla verbosità e dalla reticenza dei' testimoni sovietici. Sono verbosi quando si tratta di accusare Kravcenko o di spiegare piccoli incidenti di officina o di ufficio; sono invece reticenti quando devono rispondere a domande imbarazzanti sulla vita nell'URSS Ecco il primo di questi testimoni, l'ing. Kolibanof, quaran I taquattrenne, nato a Molotov, cioè nella citta che adesso si | chiama 00sìi Racconta una seirje di catHvg di Krou_ ssrmdsnsgnKscsAciAc . : tervenne per fare un inchiesta cenko. Falsificava le cifro della produzione in una fabbrica di tubi nel '38 ed il testimone in- i ? , ^ n o Kravcenko, che faceva il gran signore e trascura/va il lavoro, dovette riconoscere il falso commesso nelle cifre. Venne da Mosca una < brigata » di lavoratori scelti e la produzione risali. Ma si finì per concludere che Kravcenko non poteva dirigere un'industria. Lo passarono ad un lavoro di organizzazione ed anche di là venne espulso con vergogna. La mancanza era questa: Kravcenko si era attribuito un grandissimo numero di trasferte ed aveva addebitato alla fabbrica spese di trasloco che non aveva ef-_ fettivamente fatto. La somma totale da lui ottenuta cosi era di sessanta mila rubli. Sorse una grave questione giudiziaria, finita con la condanna di Kravcenko a due. anni di carcere ed al risarcimento del denaro sottratto: la sentenza venne poi rivista e la condanna ridotta ad un anno di lavoro nell'officina dove Kravcenko faceva servizio e ad una ritenuta del dieci per cento sullo stipendio. Questo importante episodio non viene chiarito bene: evidentemente la punizione fu ridotta ad una blanda sanzione amministrativa; altrimenti non si spiega come mai un impiegato tanto colpevole sia atato poi mandato in America. L'esclamazione appassionata di un avvocato della difesa («E' la clemenza del governo sovietico»), accolta da scoppi di risa, non può persuadere nessuno al di fuori di chi è già persuaso. ^ v !«•» /■•«<• w» »™. H Tanto più che in America T' K,™«#!«tfcn ,t„m tori™, i i i " e Kravcenko era stato incaricato della verifica degli acquisti, funzione molto delicata e poco adatta ad un malversatore. I due russi, il sovietico ed il fuoruscito, vengono continuamente a diverbio. Kravcenko tratta il testimone con termini che non si possono ripetere e gestisce violentemente. « Ti strapperei la testa» gli grida. « Te ne strapperei due, io » risponde l'altro. « In ogni caso regolate i vostri conti non qui ma fuori » commenta il presidente. Poi il diverbio si sposta su Stalin con molta indignazione di un giornalista sovietico seduto davanti a me. Questo giornalista si mostra stupito nel non vedermi partecipare al suo sdegno e mi ripete che Kravcenko ha detto: « Sputo sul tuo Stalin». Poi, forse si consola sentendo Kolibanof rispondere: « Non dovete insultare il mio capo beneamato ». Anche gli avvocati partecipano al diverbio. Izard — In Fra7icia si ha il diritto di parlare di chi si vuole. Nordman — Protestiamo perchè il nostro testimone viene insultato. Presidente — Non lo so. Aspetto che gl'interpreti traducano (l'interprete di Kravcenko generalmente attenua gl'insulti). Kravcenko — Sono nella libera Francia e posso parlare. Izard — In ogni caso la difesa non può fare proteste, perchè ha insultato i nostri testinimiimiiiiMiiiiiiiiiimiiiiiiimMiiiimiiiiMiir 1 e — o o a l moni ed era la miseria che sfilava davanti al tribunale nelle persone di quei rifugiati. Il dibattimento procede fra scambi d'insulti e noiose polemiche burocratiche e tecniche. Si parla molto di tubi, tutta l'industria di tubi dell'Unione Sovietica viene evocata; e si grida « Farabutto; » o « Traditore!» alla prima occasione, La questione della condanna di Kravcenko in tanta confusione non viene bene approfondita, ma l'impressione rimarne quella che ho detto: non si può trattare di cosa grave, poiché si continuò ad affidargli incarichi delicati. Un dato di fatto viene dimostrato dall'avv. Izard: è un elogio della attività di Kravcenko alla fabbrica di tubi dove, secondo il teste, sarebbero state falsificate le cifre di produzione. L'elogio viene fatto dal ministro dell'industria pesante su un giornale ufficiale. Cade così la accusa di inefficienza. Le famiglie in Russia Izard passa a fare al teste alcune domande imbarazzanti sull'epurazione e su altre cose e allora la verbosità finisce e comincia la reticenza. Infine gli chiede se ha famiglia in Russia; avuta risposta affermativa, legge un articolo del Codice sovietico, che considera i familiari come corresponsa bili dei delitti politici. Si capisce perei*, dice l'avvocato, la prona ubbidienza dei testimoni, ohe hanno tutti lasciato una famiglia in Russia. Il secondo teste, Vassilienko anche lui' ingegnere, anche lui specialista nella fabbricazione di tubi metallici e membro della missione di Washington, è un personaggio più importante del primo. E' un uomo di mezza età, vestito correttamente di scuro. Fu eletto al Soviet Supremo, il Parlamento della U.R.S.S. Fa come gli altri la solita. descrizione di Kravcenko dissipatore, donnaiolo, pessimo ingegnere. Partito dall'America nel 1944, poco prima dello scandalo, vide poi la madre di Kravcenko e le diede una lettera del figlio. Nel frattempo Vassilienko aveva saputo che Kravcenko aveva tradito: evitò di parlarne alla madre, le diede notizie molto generiche. Di nuovo scoppiano incidenti. Kravcenko si alza, grida invettive e proteste contro il testimone, e gli avvocati e gli imputati intervengono a loro volta. Le scene si ripetono negli stessi termini e non vale la pena di riferire i monotoni particolari. Ad un oerto momento la guardia repubblicana che siede in mezzo alle parti deve trattenere Kravcenko e farlo sedere. Drammatico elenco Pia drammatico ò un elenco di nomi che l'avv. Izard legge, domandando al testimone se sappia che fine hanno fatto tutte quelle persone. Sono grandi personaggi della vita politica ucraina e capi dell'industria pesante epurati, deportati, uccisi. Vassilienko, come ucraino, coinè ex-deputato e personalità dell'industria, dovrebbe conoscerli. Ma è venuto- anche per lui il momento della reticenza. «Non lo conosco « non so « non mi ricordo», dice con evidente imbarazzo. Una volta sola cerca di essere preciso: <iE' morto di setticemia », risponde, fra l'ilarità generale. Quando poi Izard gli domanda il suo parere su una legge sovietica, replica, questa volta con prontezza: « Che ne direbbe t'avvocato se io gli domandassi spiegazioni sull'industria dei tubi t ». Izard, concludendo — Dicono che Kravcenko ha detto il falso. Ecco i testimoni venuti dalla Russia. Potrebbero dirci come stanno le cose, e invece tacciono. I comunisti francesi credono di poter replicare alla trovata polemica della parte civile chie- ■•ndo che fine hanno fatto vanoti collaborazionisti francesi fucilati o scomparsi. Wurmser, il più maligno, cerca di mettere in imbarazzo l'avvocato facendogli il nome di Bérgery, ambasciatore di Pétain, processato proprio in questi giorni: Izard è stato, prima della guerra, suo amico e collaboratore. Ma Izard ha la replica pronta e sicura anche questa volta, oontro lo « specialista in calunnie », come chiama il giornalista comunista. L'udienza finisce con la deposizione, poco interessante, dello scienziato francese Nicole. Poi la difesa presenta il documento contro Kravcenko che ho già riassunto e risolleva le proprie sorti. Domani sarà una giornata di importanti confronti e la signora Gorlova tornerà alla sbarra. Domenico Bartoli II principale Imputato dell'uccisione di Don Pessina' Germano Niccolini, detto « Diavolo », ex-sindaco di Correggio Moda inglese: un abito bianco da sera, in nylon; e uno nero per pomeriggio di gala, con un gran fiocco