Kravcenko di fronte alla moglie

Kravcenko di fronte alla moglie Kravcenko di fronte alla moglie Un'esposizione di piccole miserie morali che non giovano a nessuna delle due parti - I segreti matrimoniali di Zenaide - Diverbi e intimità di due giovani sposi che diventano materia politica e propagandistica (Dal nostro corrispondente) Parigi, 7 febbraio. Kravcenko e la sua prima moglie sono l'uno di fronte all'altra. Lei parla con una voce da bambina, insolita in una donna russa. Una voce molto dolce senza le asprezze abituali delle slave. Parlano di cose inlime, di un bambino nato, a quanto pare, dalla ' loro unione, di un aborto (la parola è dura ma l'hanno usata loro per primi) di miserie domestiche, di litigi e di denari, e il pubblico tace come intimidito. Cosi un processo politico ci fa penetrare nell'intimità di uno studente ucraino di ventisei anni e di una studentessa uoraina di diciannove. Le due persone che dovrebbero mostrare maggior riserbo su tutto ciò si aprono interamente con una specie di furia sadica, lasciano frugare in mezzo alle loro miserie, le esibiscono senza ritegno: lei per prima. La vediamo di spalle: una testo, bionda, pettinata accuratarr.ente, i capelli tirati in su. Quando si gira un momento possiamo osservare il profilo regolare, un naso molto grazioso, gli occhi chiari, la carnagione bianca e rossa ancora fresca. La figura né alta ne bassa è un po' pesante. E' sempre una donna attraente; doveva essere una bellissima ragazza nel '32 quando Kravcenko, come risulta oggi, la sposò. Si chiama Zenaide (e non Tatiana) Gorlova; dice di avere 36 anni. Le donne che sono nella sala di udienza sussurra/no che ne deve aver di più; .aggiungono che è messa male, criticano il suo vestito di lana nera molto semplice, di taglio antiquato. Ha l'aria di una piccola borghese, ma i lineamenti sono assai più fini di quelli di Kravcenfco. Si di- rebbe che appartenga a un mondo un po' più elevato del mondo contadino e operaio dal quale è uscito il suo primo marito. Sedici anni di odio Questi quando parla per ribattere le accuse, per ritorcere le parole offensive, la guarda negli occhi come per sfida e un sorriso gli passa nello sguardo e sulle labbra, un sorriso ironico e forse nel fondo benevolo. Zenaide invece rimane dura impassibile. Sostiene Io sguardo senza battere ciglio. Risponde .poche e secche parole. Lo odia da sedici anni. ti confronto fra Kravcenko e la moglie è avvenuto verso la fine dell'udienza. Non è stato, bisogna dirlo, molto drammatico. Piuttosto, ha lasciato una impressione di miseria morale in quasi tutti i presenti. Prima del confronto diretto, Zenaide Gorlova (è il suo nome da ragazza) ha fatto una lunga dichiarazione contro l'exmarito. Interrogata dal Presidente attraverso un interprete, ha detto di esercitare la professione di medico pediatra e di essersi nuovamente sposata (altre due volte, efciarird Kravcenko). Teste — E' molto penoso per me richiamare Kravcenko alla mia memoria. E' doloroso ricordare che è stato mio marito. Considero il mio matrimonio con lui come il più grande errore della mia vita. Avevo diciannove anni, lui sette anni più di me. Il nostro matrimonio è stato registrato allo stato civile nel '32. / miei genito, ri erano contrari, non volevano. Era un volgare dongiovan ni (il pubblico ride: Kravcenko che ha seguito con lo sguardo Ila moglie quando è entrata per prendere posto alla sbarra, cioè alla sua sinistra, adesso tiene il capo abbassato e prende appunti; la guarderà di nuovo solo al momento di risponderle). Conobbi subito la sua famiglia, naturalmente. Il padre, che era un uomo molto ignorante, viveva separato dalla moglie, e mi disse che mi compiangeva. Io studiavo allora all'istituto di medicina; le nostre condizioni finanziarie erano molto misere. Mio marito diceva sempre che non voleva figli perchè secondo lui il peso di una famiglia avrebbe rovinato la sua carriera. Quando rimasi in stato interessante mi obbligò a andare in una clinica per abortire. Stetti molto male. Mio marito partì per und missione, restò lontano molto tempo senza mandarmi un soldo, senza preoccuparsi di me, e io potei vivere solo per l'aiuto di alcuni amici. Quando eravamo insieme era geloso, mi picchiava e una volta fece persino il gesto di spararmi. Presidente — Come"! Teste — Con una rivoltella: mi prese di mira, minacciosamente. Inoltre mi faceva rimproveri continui perchè non avevo dote. Nell'aprile del '33 ero incinta di nuovo: mio marito fece una scenata, fracassò le stoviglie di casa e mi disse che me ne dovevo andar via. Diceva: « Vn figlio rovinerebbe la mia carriera ». La sera stessa me ne andai e vissi sempre separato da lui dopo d'allora. Divorziammo poco dopo. Compii i miei studi di pediatria e ebbi nel frattempo un bambino che chiamai Valenti»io e che ha ora 14 a?mi. Nel '35 mi risposai e il mio secondo marito volle adottare il ragazzo. La signora Gorlova descrive ora un po' confusamente una Site piudiaiaria con Kravcenko che non voleva pagare gli assegni per il figlio e si oppone va in un primo tempo all'odo srione. La lite finì in tribunale è la seconda volta, dunque, che i due si incontrano in un'aula giudiziaria. Kavcenko, da ultimo, consentì all'adozione. Si sono rivistN soltanto oggi dopo quindici anni. Teste — Prego Dio (proprio così, testualmente) che non resti in mio figlio nemmeno uno dei lineamenti di suo padre. Per Kravcenko non provo più sentimenti se non di ripulsione di disgusto. E' un uomo capace di dire qualunque menzogna senza arrossire. La dichiarazione è finita. Ora gli avvocati della difesa cominciano a interrogare la Gorlova per trarne da lei altri elementi utili alla loro tesi. La testimone dichiara per esempio di non avere saputo nulla dei rapporti fra Kravcenko e il potentissimo Ordzonikidze, uno dei grandi capi bolscevichi morto da pa recchi anni. In c Ho scelto la liberta », l'autore vanta la sua amicizia con lui: come è pos sibile che non ne abbia mai det to una parola alla moglie f Contestazioni Kravcenko — E' vero il con trario. La sig.a Gorlova è stata perfino al Cremlino da Ordzo nikdze, con una delegazione di donne. (Guarda fissamente la testimone negli occhi). Teste — E' una menzogna Non ho mai visto Ordzonikidze ; lo conoscevo solo di nome E così via, su questo tono: la teste smentisce Ut partecipazio ne di Kravcenko alla raccolta forzosa del grano, e qualche altro episodio raccontato nel libro. Afa subito ij disaccordo fra i due torna dalla politica alla vita coniugale e sentimentale. In realtà è impossibile capire chi dei due abbia ragione Non c'è nemmeno un particolare che li trovi d'accordo. Kravcenko — Nel mio libro non ho detto tutto sulla mia prima moglie. SiNel libro la descrive come una donna leggera, amante dellusso e fa capire che eri sen-sione alla corte degli uomini potenti; ma tutto questo i rfef-,to di sfuggita, in poche righe.Secondo il fuoruscito soltanto la madre della moglie era con-|trarla al matrir.xonioi non il pa- r a a i n o i a Sire che scomparve poi in un campo di concentramento sovietico. Zenaide non aveva dote e nemmeno corredo: andò in casa del marito con quello che aveva addosso e basta, continua Kravcenko, e sembra che gli torni nell'anima la sua delusione d-. contadino di fronte a quella moglie bella ma poverissima. Kravcenko — I miei suoceri non ci davano aiuti. Era lei che non voleva figli; fu lei ad andare nella clinica per abortire: nella clinica delle ferrovie. Era rimasta in stato interessante cinque giorni dopo le nozze e mia suocera la persuase che una gravidanza così rapida avrebbe fatto scandalo. Quanto alla mia missione nella campagna per il raccolto forzoso lei sapeva benissimo tutto. Teste — Constato che ha sempre la stessa faccia tosta. Dopo un breve incidente nel quale si mescolano gli avvocati delle due parti, Kravcenko riprende le sue controaccuse : « Quando divorziammo non sapevo che fosse incinta. Il bambino nacque oltre 1 mesi dopo ». Presidente — Lei vuol dire che il figlio non è suo? Kravcenko — Preferisco non dire nulla di più. Teste — Ne ha già dette tante su di me: ha anche detto che ero in stato interessante cinque giorni dopo il matrimonio. Pettegolezzi di famiglia Kravcenko — Quando nacque il bambino in ogni modo andai a vederlo e gli portai qualche giocattolo, ma fui male accolto. La discussione o piuttosto il diverbio fra i due va avanti con piccole contestazioni. E' vero o non è vero che la Gorlova si divertiva tanto e andava continuamente a spettacoli e feste come si legge in Ho scelto la libertà? Kravcenko dà chiarimenti piuttosto vaghi. Poi riprende faticosamente la sua esposizione finché non si leva a protestare il capo della difesa. Aw. Norman — Kravcenko sta facendo un discorso. Ha il diritto di parlare finché vuole? Presidente — La avverto, avv. Norman, che io non ammetto questo tono. Lei è stato un magnifico ufficiale dell'esercito, ma qui non si parla con piglio autoritario e militaresco. Sono io che dirigo il dibattito. Continui pure la parte civile. Ma Kravcenko non ha ancora molto da dire e in ogni modo qualunque cosa egli dica, la moglie risponde che non è vero. Si finisce per parlare dei padri dei due, delle famiglie e di altre sciocchezze e pettegolezzi. Kravcenko conclude con una certa aria di nuovo ricco: — Garantirei alla signora Gorlova una esistenza con ogni larghezza se fosse capace di dire la verità, ma è dominata dal sistema poliziesco staliniano. (La guarda sorridendo beffardo). Avv. Norman — Si può apprezzare il valore di questo discorso quando si ricordi che viene da uno che non ha saputo mantenere nemmeno il proprio figlio. Alla fine dell'udienza il capo del collegio di difesa viene nuovamente ripreso dal Presidente che gli ritira la parola. L'avv. Norman si ostinava a rivolgere domande alla Gorlova mentre il Presidente aveva deciso di rinviare il dibattito, Nel' complesso l'udienza è stata poco vantaggiosa per le due parti. L'impressione di miseria morale che aveva preso tutti nel vedere i due rinfacciarsi torti e cattive azioni, non può essere servita a nessuna delle due tesi. La verbosità slava ha reso ancor più vano e odioso il dibattito. Il mondo di oggi è così fatto che i diverbi e le deusdilMsdqcpsdnpmdltliaEbdmmdcAggRt1mldesdmpe l',propagandistica e perciò prati \camente inconoscibili nella iai irò vera natura e gravità. De' -'rcstn ai fini rtW7a causa I" .'.sa ha scarsa imporia>ua. I se preti matrimoniali di Zenaide -j non possono cambiare la so-t -\atanea delle cose, non possono* intimità di due giovani sposi\diventano materia politica e\ , e dare luce sull'uomo Kravcenko e tanto meno sul suo libro. L'udienza si era aperta con un piccolo incidente giuridico sollevato senza successo dalla difesa per tirare in polemica il Guardasigilli e il Pubblico Ministero. Poi è venuto alla sbarra un ingegnere sovietico, di nome Romanoff, quarantaquattrenne, compagno di Kravcenko all'Università e suo superiore a Washington alla missione sovietica. Era il primo dei testimoni russi sulla buona fede dei quali l'avv. Izard, patrono di Kravcenko ha formulato serie riserve ricordando che in Russia tutto, a/nche la giustizia e la verità, è sottoposto alla ragion di stato. II pubblico impaziente L'ingegner Romanoff sta alla sbarra più di tre ore mentre il pubblico scalpita impaziente attendendo la famosa Zenaide. E' un uomo grosso, molto alto, biondo, vestito correttamente di grigio-azzurro. Non guarda mai Kravcenko quando parla, ma col braccio gestisce verso di lui come se volesse gettargli contro le parole e le accuse. Ad un certo punto Kravcenko gli si rivolge per dirgli: "Ma guardami dunque negli occhi, Romanoff". Romanoff racconta di conoscere Kravcenko dal 1926. Ero nella stessa officina metallurgica e poi insieme all'università. Kravcenko, secondo il suo compagno di allora, era un dissipatore e aveva la smania di mettersi in vista e di fare l'elegante. Kravcenko — Romanoff mente e lo sa. Teste — Kravcenko era un plagiario. Suo padre diceva: «E' il disonore della famiglia». Ma non si può dire che Kravcenko sia uno stupido: è senza scrupoli e cerca di imporre a ogni costo la sua personalità. Nel '43 il testimone incontrò Kravcenko al ministero degli esteri e seppe che andava negli Stati Uniti: Kravcenfco gli raccontò allora molte storie inventate, per esempio che suo padre e sua madre erano stati impiccati in Ucraina dai tedeschi; che sua moglie era morta, ecc. Teste — Negli Siati Uniti Krancenko stava sempre solo e mostrava di avere sull'America impressioni assai personali (il pubblico ride). Presidente — Lei ha letto U libro di Kravcenko? Teste — No, ne conosco alcune parti che mi hanno tradotto. Mi disgusta quel libro. Il testimone spiega che Kravcenko dipendeva da lui a Washington nella sezione metalli della missione sovietica, per gli acquisti: aveva il compito di verificare gli acquisti. Ma non adempiva bene al suo compito, tanto è vero che fece spedire in Russia certi tubi di acciaio inservibili. Diceva sempre che voleva restare il più a lungo possibile negli Stati Uniti dove si viveva con larghezza e comodità, e infatti frequentava i locali notturni e beveva per approfittare della situazione. Romanoff provoca una serie di contestazioni e polemiche poco interessanti. La difesa cerca di distruggere gli elementi di fatto sui quali si basa Ho scelto la libertà, n testimone dice che l'esule non era iscritto al Konsommol (la gioventù comunista) che non fu mai mandato nelle campagne per le repressioni e così via. Avv. Izard — Può confermare che Kravcenko fu come alto funzionario alla presidenza del consiglio dei commissari del popolo per la Russia? Teste — Non ci fu mai. Norman — Il vostro ministro diventa un veri/icafore. Questa è l'unica circostanza seria che risulti dalla deposizione: anche se Kravcenko occupò in Russia importanti po- t * \sizioni burocratiche, in Ameri, \ca le sue funzioni erano poco elevate. Sono affermazioni che hanno lo scopo di smentire Ho scelto la libertà. D<vno Romanoff ecco la «4> ynora Gorlova della quale o*> bùimo già riferito la deposU etOTVc. Domenico BartoBi^