Conclusioni di Washington

Conclusioni di Washington Conclusioni di Washington La guerra fredda continua; il patto atlantico sarà rapidamente stipulato; le nazioni europee nella situazione si sono portate bene (Dal nostro corrispondente) Washington, 5 febbraio. Si chiude oggi una settimana densa di avvenimenti politico-diplomatici e culminata con le dichiarazioni di Stalin e le risposte di Truman e di Acheson. Oli avvenimenti sono troppo recenti e troppo noti nei loro dettagli perchè valga la pena di riassumerli. Tanto va le passare subito alle conciti sioni che ne traggono gli am bienti diplomatici di Wash ington. Conclusione numero uno, la « guerra fredda » continua. Seconda conclusione, che è corollario alla prima, il Patto pccnan«llimesscpAtlantico sarà stipulato come1 se nulla fosse accaduto (e nulla in effetti è successo che non sia dichiarazione teorica e priva del valore di un contatto diplomatico). Terza conclusione, nell'imminenza della stipulazione dell'alleanza difensiva assume ancora maggiore valore il compito che le nazioni dell'Europa Occidentale dovranno svolgere nel quadro del Patto, sulla via della ripresa economica e dell'unità militare e politica. A Washington si è decisamente soddisfatti di quanto le Nazioni europee hanno fatto sinora. Questa soddisfazione è stata espressa negli ultimi giorni dalle varie dichiarazioni che elogiano le potenze europee per la decisione di co srcpd,„ esperti americani esprimono il stituire il «Consiglio dell'Eli-]ropa », e dai favorevoli coni- ' menti fatti dai funzionari del-\VECA al rapporto « ad interim-» dell'O.E.C.E. Entrambi i progetti, si riconosce a Washington, sono lontani dalla forma perfetta che dovrebbero avere. Ma costituiscono indubbiamente il progresso più sostanziale che sia stato fatto finora dalte nazioni europee sulla via della soluzione dei molteplici problemi. Eccellente impressione ha destato anche la decisa presa di posizione norvegese in risposta alla nota sovietica. La decisione di Oslo, si fa notare in questi circoli, costituisce quella prova di coraggio che si attendeva quale significativo indizio del rinnovellato spirito di solidarieà dei Paesi europei contro la minaccia di un'aggressione. TI fatto che la Gran Bretagna, la Francia e i Paesi del Benelux siano disposti a spendere cinque miliardi di dollari per rafforzare le difese militari nel prossimo anno viene commentato a Washington nel senso di un deciso, efficace contributo, che convmcerà il Congresso americano della determinazione dei paesi del patto di Bruxelles a compiere considerevoli sacrifici per il bene della causa comune. Quanto al lato economico del problema, i più autorevoli parere che l'Europa sarà in condizioni di ampia autosufficienza al tempo in cui avranno ufficialmente termine gli aiuti deWE.CJL., vale a dire nel 1952. Si fa a questo proposito una « eventuale » eccezione per l'Italia e la- Grecia, ma si rileva che nella peggiore delle ipotesi i due paesi,' e specialmente l'Italia, avranno anche essi compiuto progressi sostanziali, che comunque la ristrettezza del problema, in condizioni generali migliorate, permetterà una più facile soluzione. Si afferma anche che il completamento del piano di rico 1 struzione europea potrà aver luogo senza la necessità di drastici mutamenti nella attività dei rispettivi governi. Un punto che si vorrebbe veder sviluppato al massimo è quello dei reciproci accordi economici fra i paesi europei, che gioveranno al gruppo intero dei beneficiari dell'E.R.P. e porteranno alla migliore fusione del bloccc ^iroreo, Il Dipartimento dt 3 iato ha acconsentito intanto oggi a sottoporre al Comitato Senatoriale per gli Affari Esteri le condizioni del Patto Atlantico prima di procedere alla firma. Lo ha dichiarato il Presidente del Comitato, Tom Connally, al termine di un colloquio con Dean Acheson. Il Comitato e il Dipartimento di Edoardo Depuri ]Stato si manterranno in co ' stante contatto durante l'eia\borazione del Patto.

Persone citate: Acheson, Dean Acheson, Edoardo Depuri, Stalin, Tom Connally