Irina o Tatiana ? di Domenico Bartoli

Irina o Tatiana ? LA MOGLIE DI KRAVCENKO FOTOGRAFATA A TEATRO Irina o Tatiana ? Si amavano ed erano felici - Ora la donna è una pedina nelle mani del Cremlino (Dal nostro corrispondente) Parigi, 3 febbraio. Fino a ieri nessuno aveva più visto l'ex moglie di Kravcenko, o meglio la signora che i russi presentano sotto questo nome: solo al processo, al momento del confronto diretto fra i due, si potrà sapere la verità. Qualche giornale, è vero, aveva riferito casi particolari della sua vita parigina, ma erano cosi generici che potevano essere inventati a tavolino. Le ultime notizie precise che si avevano di lei erano quelle dell'arrivo, sabato, all'aeroporto: una donna vestita di scuro, non giovanissima, graziosa, era passata per un attimo fra i cronisti, ed era subito scomparsa in una grande macchina nera. Dove era andata? Dove abitava? All'ambasciata, dicevano: ma non era certo. Dissipato il mistero Finalmente ieri un giornalista ha telefonato all'Ambasciata sovietica, ha chiesto dell'addetto stampa e, con grande stupore, ha avuto una notizia precisa: la signora Tatiana Gorlova, come sì chiama ora, abita al numero 18 del Boulevard Suchet insieme ai segretari dell'Ambasciata. Nessuno aveva pensato fino allora a fare la cosa fiiù semplice del mondo, a teefonare all'addetto stampa russo, che di solito non dice niente. Invece, questa volta ha dissipato il mistero con la massima premura. Il fortunato cronista si è subito precipitato con un fotografo al Boulevard Suchet, che si trova fra il Boia de Boulogne e l'Avenue Henry Martin, in un quartiere elegante e tranquillo, tutto giardini e ville, slmile a quello del Parioli a Roma. Non è stato facile fotografare la signora Gorlova: solamente la sera, verso le 9, il fotografo del giornale Aurore, unico in tutta Parigi, è riuscito. L'ex-moglie del fuoruscito stava scendendo le scale dell'Opera. Non aveva trovato posto nel teatro perchè 1 biglietti erano esauriti. Quella sera tornava sul palcoscenico 11 famoso balle rino Sergio Lifar, di originerussa, escluso finora dal com parire davanti al pubblico per il suo passato di collaborazionista. Mentre scendeva gli ultimi gradini, la signora ha visto dinanzi a sè il. fotografo e Isi è tratta indietro, copren- dosi il volto con la borsetta, ma solo a metà, poi è scomparsa nella solita macchina nera. Stamattina slamo andati anche noi davanti alla casa del Boulevard Suchet. E' una casa a tre piani che l'ambasciata russa ha riservato ai propri segretari ed agli ospiti di passaggio: soltanto le persone di grande riguardo, come Molotov e Vlscinski, sono accolte a Rue de Grenelle. alla sede dell'ambasciata. Gli altri vivono insieme, come in collegllo, al boulevard Suchet. E' una casa borghese, con la facciata grigia e le finestre molto spaziose. Intorno si estende un piccolo giardino: le finestre di dietro danno verso il Bois. La portiera della casa è russa e respinge i visitatori. Non si vedevano i see ni di una speciale vigilanza. Due giornalisti francesi, stavano in agguato dalle 9 con un apparecchio fotografico ed un'automobile, sperando che la signora Gorlova uscisse per andare a colazione all'ambasciata, come ha fatto altre volte. Ma l'una è passata e la signora non si è vista. La casa era tranquilla, le donne uscivano ed entravano con la borsa della spesa, è passato il postino, sono tornati i bambini da scuola, qualche automobile è venuta e ripartita: solo la si emora Gorlova non si vedeva. Forse era passata da una entrata di servizio dalla parte del Bois. O forse guardava Parigi soltanto dalla finestra. Ma pare certo che la vedremo al processo, lunedì. Altre due mogli? Se è vero che, come raccontano, Kravcenko l'ha riconosciuta dalle fotografie, do vrebbe trattarsi di Irina, l'unica moglie della quale si parli in «Ho scelto la libertà». Gli avversari gliene attribuiscono altre due, che egli rifiuta sde gnosamente. «Si può dimenticare la compagna di una sera — dice — non una moglie». Bisogna dire che il ricordo della moglie e delle amiche lo turba sempre; alcuni dei suoi oramai famosi scoppi di collera sono dovuti ad insinuazioni della parte avversa alle sue avventure ed , ai suoi amori. Di Irina nel li- bro dice molto bene. La descrive come un'in.1* llettuale assai introdotta negli ambienti più elevati di Mesca: la conobbe nella casa di un personaggio importante e su-bito se ne innamorò. La ma- dre di Kravcenko, venuta a Mosca dal loro villaggio ucraino per trovare il figlio ingegnere, gli consigliò di sposara; e così egli fece poco prima della guerra. Irina continuò a lavorare alle sue traduzioni dal francese e dall'inglese, lui nella burocrazia tecnica. Vivevano in coabitazione con sconosciuti, ma erano felicL Nemmeno la guerra, che tronca tanti legami, diminuì il loro affetto. Secondo il racconto di Kravcenko la rottura sarebbe avvenuta solamente come una conseguenza del suo brusco distacco dalla missione, commerciale sovietica a Washington. L'esule si mostra addolorato per aver perso Irina, nel suo ibro, e può darsi che le sue collere quando venne toccato 'argomento vengano da un rimorso più o meno chiaro dela coscienza. « Si vendicheranno su quella che è stata mia moglie? » si chiede Kravcenko nelle prime pagine di « Ho scelto la libertà ». Se Irina è. veramente Tatiana, è chiaro che il governo sovietico non si è vendicato su di lei: l'ha tenuta nelle proprie mani come una pedina importantissima da muovere, occorrendo, contro il ribelle. Domenico Bartoli

Luoghi citati: Mosca, Parigi, Roma, Washington