L'addio alla "Giulio Cesare,,

L'addio alla "Giulio Cesare,, L'addio alla "Giulio Cesare,, La corazzata è partita ieri da Augusta alle 11.15, sotto un cielo triste e piovigginoso - Pochi cittadini alla partenza Augusta, 2 febbraio. Una fitta pioggerella cadeva stamane, quando la Giulio Cesare ha oltrepassato la ddga di sbarramento della rada. Erano le 11,15. Ieri sera la partenza era stata fissata per le ore 6, me nel corso della notte 11 comandante italiano della corazzata, Enrico Dodero, e quello sovietico Papatov avevano dd comune accordo mutato programma, dato il perso etere del cattivo tempo, stabilendo di partire a giorno fatto. E' occorsa l'opera di quattro pesanti rimorchiatori per drizzare la prua della Giulio Cesare verso l'imboccatura della rada. La corazzata, infatti, era venuta a trovarsi nella posizione opposta a quella dd partenza., a causa del forte vento della nottata. Gli ormeggi sono stati mollati alle 10,30: la corazzata, dapprima sussultante, è scivolata lentamente sulle acque agitate. Giunta a 50 metri dalla diga, la Giulio Cesare ha so¬ sudtdeleo.zlztaeuittrgpvcmshlClllllllllllllllllItlllllllllllllllllllllll llllllllllllDI stato pochi minuti, mentre una motosilurante, staccatasi d Ila banchina, le girava intorno. Poi, di nuovo sussultando, si è r messa in movimento ed un'ora dopo scompariva al- deglMsuNl'orizzonte. La motosilurante eqera ritornata nel frattempo a chormeggiarsi alla banchina. m. Un'ora prima della parten- Aza, tre palombari avevano per;dola terza volta in 12 ore ispe- POzlonato lo scafo della nave, per btimore che ad esso fossero ; taapplicate delle « mignatte »! «aesplosive. Ma la probabilità di I Aun attentato era scarsissima, i tein quanto mai come negli ul- i* timi giorni la sorveglianza intorno alla rada era stata cosi rigida, chStiSoltanto un centinaio di bai-indato U cattivo tem- inagustani, po, ha veduto salpare la nave. Era per lo più gente, . che a quell'ora si trovava al d'sefamercato — 11 quale ad Augusta dà sulla rada — e ohe ha assistito in silenzio a quella partenza. Mentre la Giulio Cesare scivolava sulle acque IIlillHllimillllMlllilllllMIIIltllllllilllllllIllllll l'pmItC della rada, dalle terrazze de gli uffici e dalle caserme di Marina Augusta i marinai sull'attenti salutavano la nave. A bordo del sommergibili Nichelio e Marea, sovietici ed equipaggi italiani erano an ch'essi in coperta. I due som mergibili dovrebbero lasciare Augusta nel pomeriggio di ;domani, ma se 11 cattivo tem PO persisterà è assai proba bile che la partenza venga ri ; tardata. 53 giorni è rimasta ! «a Giulio Cesare nella rada di I Augusta. Era arrivata duran i te una mattina di pioggia ed i* ripartita sotto fa pioggia che dà ieri l'altro cade fitta. Stamattina è stata forse l'ultima volta che la bandiera incolore * salìta ""j pennone corazzate: domattina, infatti, la nave che è diretta a Valona, sarà in prossimità , . d6ll« a0?"6 albanesi. La con. 'segna ai sovietici avverrà Infatti in quel porto, dove dal- l'altro ieri si trovano un capitano di vascello e seicento marinai russi. L'equipaggio Italiano che conduce la Giulio Cesare nel porto albanese è compoeto di 201 uomini; insieme ad essi vi sono 29 tecnici sovietici. Alla consegna Drovvederà 11 capitano di fregata Giudice, delegato dal Ministero della Difesa, il quale ha lasciato anch'egll Augusta a bordo delia corazzata. La consegna consiste nell'esi-i bire al comandante sovietico e leu ni fogli, cui il russo dovrà1 apporre la propria firma. ' All'indomani della consegna, quasi tutti i marinai Italiani' ritorneranno in patria con la1 nave Stromboli, la quale è partita da Brindisi alla volta di Valona. Sulla Giulio Cesare rimarranno allora soltanto una ventina di persone tra! ufficiali e marinai italiani che1 coadiuveranno quelli sovietici per condurre la Giulio Cesare ad Odessa. 1. m.

Persone citate: Enrico Dodero, Giudice

Luoghi citati: Augusta, Brindisi, Odessa