La "marcia della vittoria" dei comunisti in Pechino
La "marcia della vittoria" dei comunisti in Pechino La "marcia della vittoria" dei comunisti in Pechino Trattative eli pace per Sciangaì (Nostro servizio speciale) Nanchino, 31 gennaio. La guerra cinese sta diventando una guerra di nervi. Oggi non si ha notizia di alcun violento combattimento, e appare evidente che i rossi si accontentano per ora di consolidare il loro potere e di estendere il loro influsso con mezzi diversi da quelli militari. Al momento, gli sforzi di pace del facente funzioni di presidente Li Tsung Jen appaiono bloccati, dato che i comunisti insistono attraverso la radio sull'arresto dei « criminali di guerra nazionalisti » primo fra tutti Ciang Kai Scek. Un portavoce di Nanchino ha dichiarato che Li Tsung Jen ha accettato tutti i punti delle condizioni poste da Mao Tse Tung il 15 gennaio, eccezion fatta per quello relativo all'arresto dei « criminali ». Non era nemmeno il caso di discutere la questione, data la naturale opposizione del Governo nazionalista all'accettazione di una simile condizione, tanto più che i comunisti stessi dichiarano di non aver ancora ultimato la .redazione delle liste di criminali, e che l'accettazione equivarrebbe in pratica alla firma di una cambiale in bianco. E' dunque pressoché certo che i negoziati di pace rimarranno per ora a un punto morto, salvo un improbabile mutamento del punto di vista dell'una o dell'altra delle parti. Il volo di Li Tsung a Sciangai, dove egli ha conferito con alcuni « capi nazionali apolitici », fra gli altri con il capo della Camera di commercio locale Su Ci Cung, è da intendere come un'iniziativa mirante a rafforzare l'autorità del Governo. Tra gli altri elementi « apolitici » con cui Li Tsung Jen ha conferito è l'ex ambasciatore a Mosca dr. W. Yen, che si dice stia cercando di assicurare a Sciangai una pace separata. Non si ha alcuna indicazione circa l'esito dei colloqui. Il presidente è tornato stasera a Nanchino, dopo aver visitato anche la vedova di Sun Yat Sen. fondatore della Repubblica Cinese. Nel nord le truppe comuniste hanno effettuato la « marcia della vittoria » a Pechino dove una lunga teoria di reparti armati, preceduti da fanfare, ha fatto ingresso nella città dalla porta di nordovest. Nel dar notizia della marcia, la radio comunista ha fatto per la prima volta riferimento al comandante della guarnigione nazionalista, ge nerale Fu Tso Yi, come a un « generale nemico » e non a un *lla't,<al,((>allaa<f<>*'I>>>alla>'II*aal>a>,1,1>>llal,,ll1D « arci-criminale di guerra » Probabilmente il mutamento è dovuto al desiderio di mostrare un'atmosfera di distensione e di amicizia in occasione della « pacifica » occupazione del la città. Le forze nazionaliste di Pechino devono recarsi a punti di raduno designati, dove saranno riorganizzate o sbandate. Arthur H. Goul
Persone citate: Arthur H. Goul, Ciang Kai Scek, Mao, Sun Yat Sen, Tung
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