Le necessità del Piemonte in una viva denuncia alla Camera

Le necessità del Piemonte in una viva denuncia alla Camera Le necessità del Piemonte in una viva denuncia alla Camera // trasferimento della Scuola di guerra e le comunicazioni ferroviarie Roma, 31 gennaio. Giornata dedicata alle interrogazioni oggi alla Camera. Tra le moltissime messe all'ordine del giorno due riguardavano il Piemonte ed hanno riscosso l'interesse dell'assemblea. Alla prima dell'on. GEUNA fd.c.) per chiedere al Presidente del Consiglio quale fondamento abbia la voce del Fossìbile trasferimento deiIstituto superiore di studi militari (ex-scuola di guerra) da Torino a Roma, ha risposto il sottosegretario alla Difesa on. MEDA il quale ha detto che il trasferimento è imposto da inderogabili ragioni tecniche e amministrative perchè, a parte la mancanza di alloggi a Torino e il cattivo stato dell'edificio della Scuola di guerra, è necessario che essa sia vicina alle altre scuole speciali attualmente dislocate nel Lazio. GEXJNA — Mi dichiaro insoddisfatto. Trasformerò la mia interrogazione in interpellanza. Il mantenimento dell'istituto a Torino è imposto da ragioni tecniche e geofisiche per la natura stessa del territorio piemontese e suggerito dalla vicinanza ai confini e ai centri industriali. Il Sottosegretario ha parlato di crisi degli alloggi; ma non c'è crisi anche a Roma? Meglio stanziare somme per la costruzione di case a Torino e lasciare la scuola dove si trova. Inoltre a Torino l'istituto è lontano da influenze politiche e da quelle dello Stato Maggiore, a tutto vantaggio della serietà e indipendenza della scuola. Non bisogna ripetere l'errore del fascismo di accentrare tutto nella capitale. La questione investe il prestigio del Piemonte; ecco perchè presenterò una interpellanza al riguardo. La seconda, interrogazione era dell'on. ARMOSINO (d.c.) • riguardava la mancanza di coordinamento degli orari ferroviari sulle principali linee piemontesi e l'evidente inferiorità di questa regione nella celerità delle comunicazioni con la capitale risoetto a Genova, Milano, Venezia, Trieste e Reggio Calabria. MATTARELLA (sottosegr.) — La segnalazione è troppo generica. E' stato fatto per il Piemonte quello che si è fatto per le altre regioni. Non siamo in grado di impiegare mezzi leggeri sulla Roma-Torino per le note ragioni tecniche della corrente trifase e monofase; ma la celerità delle comunicazioni con 1 mezzi ordinari non è inferiore a quella degli altri tronchi. ARMOSINO — La mia interrogazione è stata nella prima parte necessariamente generica perchè è generale il malcontento per 1 ' adozione dell'orario del 3 ottobre, che porta un deciso peggioramento nelle comunicazioni ferroviarie del Piemonte. Solo recentemente sono stati apportati miglioramenti. Attualmente, per esempio, sul tratto Asti-Torino abbiamo sei diretti dalle 6,30 alle 12,31; poi segue un vuoto fino alle 20 e 18. Verso mezzanotte possiamo disporre di due diretti che si inseguono a distanza di pochi minuti. Mi rendo conto delle ragioni tecniche per quanto riguarda le comunicazioni fra Torino e Roma; infatti dalla capitale a Genova Brignole la corrente elettrica è monofase, mentre da Genova Brignole a Torino è trifase. Si potrebbe rimediare all'inconveniente istituendo una coppia di automotrici da Torino per Genova B. in coincidenza con l'eletti-otreno delle 6,45 che arriva a Roma alle 12,45. Per il ritorno si potrebbe usufruire di una automotrice in coincidenza con l'arrivò a Genova dell'autotreno da Roma alle 22. Pure si potrebbe per il ritorno da Roma istituire una automotrice partente da Genova alle 22 che potesse fare coincidenza ad Alessandria alle 23 con l'automotrice proveniente da Genova. Impiegheremmo ih tal m8avScgorSmciscdTelsdmdrldunnptops■UàCgnmdsrcRrilPIn■iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiniiiMiiiiiiiiiiiiiii modo da Roma a Torino solo 8 ore anziché 10,40 come adesso. Comunque una soluzione ci vuole; Non è possibile che da Sondrio a Roma, nonostante i circa cento chilometri di maggior tratto, si impieghi una ora di meno che non da Torino. Si ha l'impressione, on. Sottosegretario, che il Piemonte venga sempre più circoscritto in un interessato isolamento. Assistiamo ad un continuo esodo di istituti, di direzioni, di stabilimenti da Torino verso altre città. Ieri cPmdqmuprqssccbcera la direzione della radio e | ll'officina carte-valori, poi sor-[lse la questione dell'accademia izdi artiglieria e genio, oggi si manovra per escludere Torino dal diritto di avere la sua f ie- ! ra campionaria e infine si vuole togliere anche l'ex-scuola di guerra. Tutto ciò denuncia un sistema di trascuratezza nei riguardi del Piemonte che non è più tollerabile. Si sono persino sottratti al Provveditorato generale dei LL. PP. oltre due miliardi di lire sul piano presentato, con la scusante delle economie di bilan- asnl■ 11 il li ■ ti ■( ■ 11 e 11 il 11 [ i ■ 1111111111 il ■ s il 3 ■ 111111 > 11111 ciò. E' bene ricordare che il Piemonte ebbe un incremento medio nel bilancio dei LL. PP. del 7 per cento rispetto a quello degli anni precedenti, mentre altre regioni ebbero un incremento medio del 50 per cento. Non c'è che da sperare nel ministro Tupini, il quale ha riconosciuto l'ingiustizia. Intanto andando di questo passo si ha l'impressione che il Piemonte abbia il precipuo compito di pagare i tributi e di dare più di quello che ne ricava. La seduta si è conclusa con la discussione di una inteipellanza presentata sull'industria zolfifera italiana, Al termine della seduta odierna alla Camera, è stato annunciato che Von. Caronia (d. c.) ha presentato un disegno di legge per l'abolizione delle case cosiddette equivoche. Evidentemente il rinvio di tre mesi subito al Senato dall'analoga proposta di legge della senatrice Merlin tendeva appunto a far sì che i democristiani intervenissero nella spinosa faccenda con una propria iniziativa. 111M111 ■ i ■ il 11 ■ 11111 ■ 111111 ; ; 1111111 ■ i li i M ■ ■ 11111 ■ 1111 ■ [|

Persone citate: Armosino, Meda, Merlin, Pure, Tupini