"Quel giorno mi vennero i capelli bianchi per il terrore»

"Quel giorno mi vennero i capelli bianchi per il terrore» Un teste al processo Krummhaar "Quel giorno mi vennero i capelli bianchi per il terrore» La tragica, giornata del 13 agosto 1944 è stata rievocata ieri al Tribunale Militare da alcuni testi che furono presenti alla fucilar ione degli ostaggi di Borgo Ticino. Particolari drammatici ha rievocato l'ex-segretario comunale di Borgo, Mario (Jallizla. Alle 14 egli incontrò nella piazza del paese il Krummhaar il quale. Infuriato, gridava al podestà che doveva effettuare una rappresaglia. 11 testé udì che il podestà offriva all'ufficiale tedesco un milione ■purohè nessuno venisse fucilato. « Il sangue dei soldati tedeschi non si pa£a con denaro!» esclamò il Krummhaar; «devo eseguire la rappresaglia ! ». — Le giuro sulla testa dei miei figli che a Borgo Ticino non ci sono partigiani — replicò il podestà. — Lei podestà non dice il vero! Borgo Ticino è un covo di ribelli gridò ancora il tedesco. Il teste ha riferito ohe al drammatico colloquio presenziava il tenente della X Mas, Ungerei li Pres. — Seppe qual fine fecero feriti tedeschi? Testo — Non seppi nulla. Pres. — Come 6piega la scelta delle case da devastare? Teste — L'azione fu compiuta senza alcun criterio. P. G. — Perchè i cadaveri furono lasciati sulla piazza fino al mattino dopo? Teste — Avevamo tutti paura di rappresaglie. Pietro Repossi ha ricordato che fu un tedesco a scegliere i giovani che dovevano essere fucilati. Pree. — Può darsi che un tredicesimo giustiziando abbia potuto scampare alla morte evitando il colpo di grazia? Teste — Non credo. Pres. — Mario Pdola dice di es¬ IIIIUIIIIIinilllllllllllllllllllllllllMlllirilllllllllll sere lo scampato: Io oonoeoete? Teste — Lo conobbi dopo; 1 giovani addossati a) muro non 11 contai, ero troppo «paventato I capelli bianchi mi sono venuti allora per il terrore. Dopo altri testi di minore importanza, ha deposto 11 vice-ammiraglio Hellmuth Heye giunto appositamente da Berlino. L'ufficiale fu progettista dei mezzi di aesalto della marina tedesca. Egli ha dichiarato che il Krummhaar dipendeva dal maggiore generale Tensseld, capo superiore dalla polizia In Italia e che aveva il compito di proteggere 1 «Kommando» della marina germanica dagli assalti partigiani. Il teste'ha dichiarato che ebbe sempre l'impressione ohe i combattimenti coi partigiani si svolgessero in modo ca> "»resco. Ha ricordato che 11 Km nhaar per mezzo di un ecclesiastico otteneva scambi di pri gionieri e di feriti e riuscì anche a concludere armistizi locali. Fra l'altro l'ammiraglio ha affermato che l'imputato na alto il senso dell'onore e che non muta l'aspetto dei fatti anche se ciò torna a suo danno. Questa sparata difensiva ha concluso l'udienza pomeridiana. Al mattino il Krummhaar aveva fieramente protestato contro il giudice von Hackwi-tz il quale, in una lettera diretta al Tribunale lo aveva giudicato quasi un «mi nus habens ». L'avv. Frohweln ha affermato che se l'autore della lettera ha espresso tale giudizio basandolo su documenti riservati che gli sono pervenuti per ragioni d'ufficio, egli ha compiuto, secondo la legge tedesca, un reato. L'avv. De Marchi si è associato a -tale rilievo e si è riservato di dichiarare all'autore della lette¬ ra ohe egli ha mancato alle leggi dell'onore. llllinilllllllllllllllllllllllllllMI

Persone citate: De Marchi, Hellmuth Heye, Mario Pdola, Pietro Repossi

Luoghi citati: Berlino, Borgo Ticino, Italia