Prime dichiarazioni di Acheson

Prime dichiarazioni di Acheson Prime dichiarazioni di Acheson "Gli Stati Uniti desiderano che la loro potenza sia impiegata per la pace, ma sono pronti a reagire a qualsiasi aggressione i e (Dal nostro corrispondente) Washington, 26 gennaio. Oggi, mercoledì, conferenza stampa al Dipartimento di Stato. Per la prima volta dopo tanto tempo è ricomparsa, in luogo di George Marshall o Robert Lovett, l'alta figura di Dean Acheson, familiare ai giornalisti dal tempo in cui egli era sottosegretario e collaborava alla elaborazione del piano UNRRA e più tardi del piano ERP. Oggi però Acheson si presentava nella veste di ben più alto prestigio di nuovo ministro degli Esteri americano. Il successore di Marshall ha fatto della conferenza un motivo per esporre il suo punto di vista sulla situazione politica americana nel campo dei rapporti con l'estero. Ha appoggiato senza reticenze il patto nord-Atlantico, affermando che «gli Stati Uniti possono contribuire nel miglior modo alla conservazione della pace ponendo assolutamente in chiaro in anticipo che ogni attacco armato pericoloso per la sicurezza del paese sarà fronteggiato con forza preponderante », Ed ha osservato che « scopo del Patto Atlantico è di fornire prova inequivocabile della comune determinazione degli Stati membri di resistere all'attacco armato da parte di qualsiasi Paese. Gli Stati Uniti — ha aggiunto Acheson — desiderano, e il popolo americano desidera, che la grande potenza statunitense sia impiegata per la pace?. Ma sono pronti a reagire a qualsiasi aggressione. Acheson ha accennato in termini di caldo appoggio al « nuovo audace programma » del presidente Truman per lo sviluppo dei paesi meno progrediti, quel piano che qualcuno attribuisce sostanzialmente allo stesso ministro degli Esteri, efficace assertore a suo tempo dell'UNNRA e del Plano Marshall. Secondo il ministro degli Esteri, il principale campo in cui gli Stati Uniti potranno fornire assistenza agli altri paesi sarà probabilmente quello dell'esperienza tecnica. «Il mondo ha bisogno di sviluppo e di aiuto attraverso metodi moderni e scientifici — ha detto Acheson. Connessa con la questione degli aiuti è ovviamente l'altra dei soccorsi alla Germania occidentale e alla Cina. Acne son ha tenuto a riaffermare che la condotta americana nei riguardi della Germania non danneggerà le altre nazioni del¬ l'Ealnvideriunl' CmmlinolulasicocNzasctrimsPhsslapuNtfdcltqmrmb.dmpssstCDgzmPsiptslmmatsnp*i>iiiiii<i<iiiEii<)iiiiiiiti>iiiiitiiiiiiiiiiiiMiiiiiiiiiiiii a e a e i n ¬ l'Europa occidentale. Quanto al piano di collaborazione economica creato dall'Unione Sovietica per i suoi sei satelliti dell'Europa orientale, ha fatto rilevare che esso costituisce una « naturale reazione all' ERP ». In merito agli aiuti alla Cina, Acheson ha detto: « Come già hanno osservato Truman e Marshall, la nostra politica nei confronti della Cina non muterà ». Ma non ha voluto fornire ulteriori particolari, non ha voluto far previsioni circa la possibilità di riconoscimento di un Governo comunista che si stabilisse a Nanchino, o sulla permanenza, a Nanchino dell'Ambasciata americana, o sul suo trasferimento a Canton. Il passo di gran lunga più importante della conferenzastampa è quello relativo al Patto atlantico. Acheson non ha usato mezzi termini. « La sicurezza degli Stati Uniti è strettamente connessa a quella della zona nord-atlantica. I popoli di quella zona hanno un comune retaggio di civiltà. Noi, popoli dellrAtìlantico Settentrionale, abbiamo fede nei fondamentali diritti e nella lpzIptlsdlqfmdignità dell'uomo, e dei prin- cipì della democrazia, della libertà, personale e della libertà politica. Noi crediamo che questi principi e questo comune retaggio possano esser rafforzata e conservati nel migliore dei modi, e che il benessere generale dei popoli .della zona possa esser aumentato mediante un accordo per la cooperazione nelle questioni relative alla pace e alla sicurezza, Spero di poter presto parlare con maggiori dettagli di questo problema». Intanto, negli ambienti del Congresso si afferma che al Dipartimento di Stato si sta già lavorando per l'elaborazione del programma di Truman mirante all'assistenza ai Paesi meno progrediti. Si asserisce che Truman ha dato istruzioni ad Acheson per preparare al più presto il progetto, e le affermazioni dello stesso Ministro degli Esteri avràlou.no l'asserzione. Al Dipartimento di Stato si mantiene comunque il massimo riserbo circa la parte che al Ministero toccherà nell'attuazione del piano. Si manifesta tuttavia viva soddisfazione per l'appoggio fornito al programma da Ernest Bevin, e si pone in rilievo che il piano costituisce un nuovo mezzo di lotta contro il comunismo in quelle zone in cui i sovietici hanno preso piede con iiiiiiiiciiiiiifiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiTiiiiiiiiTitiiitiiiiifti» la promessa di mirabolanti progressi in caso di instaurazione di un regime di sinistra. Il piano Truman, si osserva, potrà essere decisivo nella determinazione dell'esito della lotta fra l'Occidente e l'Oriente Edoardo Depuri