Torino città che dorme ?

Torino città che dorme ? A colloquio col sindaco dottor Coggiola Torino città che dorme ? Critiche all'iniziativa privata - Al Comune si dovranno case popolari, l'Ospedale Martini e l'Aeroporto - Progetto per il teatro Regio • La questione del Politecnico Un inviato a Torino del Corriere della sera' ha tradotto ieri le sue impressioni sulla nostra città in termini che diremo « affettuosamente duri ». Egli ha notato un'atmosfera di sonno e, in questo sonno, conseguenza o concomitanza, una specie di tradimento alla poesia che si sprigiona dall'arte. Su i principali pilastri che reggono i due argomenti, abbiamo avuto un lungo colloquio con il sindaco di Torino, dott. Domenico Coggiola. « Il « tentativo * del '48 Abbiamo cominciato dai sonno. Il giornalista scrive: «Gli etessi Torinesi — o almeno molti dei torinesi che contano, che potrebbero contare — sembra che dormano nella loro città addormentata». — E' vero — oi ha risposto il sindaco —. Ossia, è parzialmente vero. Non è lecito, per esempio, ohe una città come Torino, lasci la via Po, la nostra bella via Po, con le sue malinconiche rovine • macerie. Ed è quasi incomprensibile che l'iniziativa privata non senta l'affare ohe comporterebbe una sua ricostruzione rapida e totale. Gli industriali di Milano hanno già ricostruito il centro della loro città. Che cosa impedisce di fare altrettanto a Torino? I denari ci sono. Non si può accusare di carenza lo Stato ma soltanto i privati. Di fronte però a una parte d'industriali che dorme, c'è un'altra ben sveglia alla quale si deve 11 Palazzo delle Esposizioni che è il più moderno d'Europa e che basta da solo a dare un tono al lavoro del nostro dopoguerra. Si sta preparando la Mostra del Tessile ohe avrà una grande risonanza; né va dimenticato il tentativo delle manifestazioni del '48.. — Non del tutto riuscito. — Ho detto tentativo. Il suo insuccesso è anche imputabile al sabotaggio di una parte della popolazione torinese. Ma un insuccesso non significa sonno Accanto alla parie industriale attiva, anche il Comune ha lavorato. in deficit come tutti i grandi comuni italiani, quello di Torino è l'unico ti quale abbia potuto tradurre in atto la costruzione di 4000 camere, che saranno pronte in ottobre e che importano la spesa di due miliardi. Non è stato mica facile. A far perdere il sonno, o a suggerirlo, sarebbe bastata la spola tra t vari uffici; ma insomma oi siamo riusciti e sansa '-e lo Stato debba sborsare un centesimo. E' sempre con i nostri soldi oh* costruiremo l'Ospedale Martini — il cui concorso con un primo premio di un milione scade à marzo. Cosi, inoltre, costruiremo l'aeroporto*. Propaganda turìstica — A Caselle? Il dott. Coggiola ha un sorriso diplomatico. Egli lascia cadere la domanda. .Ma noi sappiamo ohe, intorno a questa faccenda, proprio 'non si dorme. C'è anzi in aria un progetto arditissimo, a cui sarà data risposta tra una decina di giorni, e consistente nel co¬ sCgamedndmcdèrrunitmRpcmmAndm■llllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllltlllll i o e o , e i a , a e e il à ra i si à a ¬ struire l'aeroporto in collina. Caselle ha, per lo meno, 32 giorni di nebbia l'anno. Un aeroporto intercontinentale, come dovrebbe essere il nostro, e che, per vivere, ha bisogno di almeno 25 aeroplani al giorno, non può prendersi il lusso di affrontare la nebbia. Comunque, l'aeroporto verrebbe a costare su i due miliardi, e ti denaro c'è. Altro argomento. Torino non è compresa fra le città turistiche. — Tempo fa, per caso — ci risponde il dott. Coggiola — udii alla radio ohe una missione turistica americana, inviata in italia per stabilire itinerari turistici, avrebbe visitalo Como, Milano, Venezia, Firenze, Roma, Napoli. Fui molto sorpreso di non sentir nominare Torino. Me ne lamentai con ti console americano, il quale dimostra molto amore per il Piemonte e per la nostra città. Alcuni oiorni or sono, ritornando egli dagli Stati Uniti, mi disse: — Ho reclamato ed ho fatto sentire che Torino è una città la quale non può essere dimenticata. E non sarà dimenticata, la stessa protesta elevai oon oiornalisti americani in visita a Torino. E' noto ohe molti difetti del nostro turismo vanno anche imputati ad una propaganda pubblicitaria impostata male o trascurata del tutto; quindi t'argomento andrd forse trattato in altro settore. Veniamo all'arte. C'è l'annosa questione del teatro Regia. Necessita concordia — Io non potevo trattare del teatro Regio — ci risponde il dott. Coggiola — prima di aver costruito le case popolari, l'ospedale Martini e l'aeroporto Ma, a marzo, sarà sottoposto al Consiglio oomunale, per la sua approvazione, un progetto il quale non consiste soltanto nel rialzare le mura del teatro ma anche quello di creare una orchestra stabile ed un corpo di ballo, in maniera da poter alimentare i vari teatri delle I dorpevrla paScsealnupepobechdonaTchsumsitrperisei unmrecoesmfllLhchaebvadbfrCdsdvncittà piemontesi. — EU Politecnico? — domandiamo. — Che cosa si può rispondere a chi accusa la scelta del Valentino come di una frc2profanazione panoramica, un rinsulto alla tradizione torinese e una specie di offesa alla natura? — La soluzione del Politecnico al Valentino — ci risponde con un mezzo sospiro ti dott. Coppiola — non è la migliore. Ma è la direttone del Politecnico che l'ha propugnata. Ad opporsi è stata l'Unione Industriale. Come sindaco della città, ho invitato ti dott. Perucca e Ving. Fiorio ad incontrarsi in mia presenza. Ho detto loro: « Mettetevi d'accordo ». Non mi risulta che l'accordo sia intervenuto, trattandosi di molto denaro. Come palliativo, però, sarà immessa nel Valentino la attuale area recintata dell'orto botanico. tfg- Ancora una domanda: E' vero che ti Palazzo reale di Torino sard dato per uffici statali invece di essere affidato al Comune per sistemarvi le opere d'arte e di cultura? 72 sindaco ci ha risposto — 'Il Palazzo reale è un sa¬ rd■Ddmc orario dell'arte piemontese. Io personalmente penso che dovrebbe ospitare la Pinacoteca, la cui permanenza nell'attuale palazzo di via Accademia delle Scienze risulta pericolosa in seguito all'umidità dell'inverno, al caldo dell'estate e al continuo tremare della costruzione per il passaggio dei tram. Al posto della pinacoteca dovrebbe andare ti Museo Egiziano che, per importanza, è il secondo in Europa. Ma, della destinazione del Palazzo reale di. Torino nulla si può dire, poiché aspettiamo ancora la legge sui beni di Casa Savoia» La nostra intervista, ufficialmente, è finita. Ma, degli stessi argomenti, continuiamo a trattare nei corridoi tra più persone. E ci sembra che meriti conto di riferire quest'osservazione: «Non è vero che i Torinesi dormano — ha detto uno. — Anzi sono tutti svegli ma la metà si sforza d'impedire che prenda vita quanto ha concluso l'altra metà, salvo ad essere ripagata con la stessa moneta ». a. a. flllllllIllltlllllllIlilllllilllllltlllllIlllltlllllllllIll

Persone citate: Coggiola, Domenico Coggiola, Fiorio, Perucca