Forzata o no la consegna dei valori della X al C. V. L ?

Forzata o no la consegna dei valori della X al C. V. L ? IL PROCESSO BORGHESE Forzata o no la consegna dei valori della X al C. V. L ? I £à'e*chi. « Una forte divergenza | di opinioni esisteva fra me e il ì sottosegretario alla marina, Mi- Roma, 11 gennaio. ■Primo a deporre nell'udienza odierna è Bruno Trentin, ex-eoinmisEario della formazione GL. La sera del 28 aprile il Trentin effettuò, con alcuni suoi uomini, una perquisizione in una casa dove si scoprirono il cap. Riccio (attualmente latitante) e il capitano Del Giudice. Questi, messi alle strette, dichiararono di essere ufficiali della MAS e di voler consegnare alcuni valori e vaglia cambiari per l'importo di 11 milioni. Il Trentin dichiarò ohe la condegna non fu spontanea, mai motivata dalla paura della perquisizione e dalle sue possibili conseguenze, nonché da un ordine che imponeva a tutte le forze fasciste la immediata consegna entro il 25 aprile del materiale e dei valori in loro possesso. € Tengo a precisare — interviene l'imputato Del Giudice — che lo Btes60 Trentin mi accompagnò a casa del capitano Gaglia.rdoni a prelevare otto sacchetti contenenti 2600 monete d'oro e due lingotti. In un secondo tempo consegnammo anche i gioielli che facevano parte del tesoro che il capitano Riccio aveva avuto in consegna' dall'agente di cambio israelita Klein Cominotti. DI tutte le consegne furono stesi regolari verbali ». Segue il colonnello Gino Liberti, ex-capo dello stalo maggiore del C.V.L. Il teste riconosce la sua firma stillai copia dei verbali ohe il presidente gli sottopone e dichiara che la consegna dei valori, da parte del Riccio e del Del Giudice, avvenne spontaneamente. L'ex-comandante della brigata Matteotti, vice-comandante della piazza di Milano. Alessandro Fallii, depone che il Riccio collaborò per la liberazione di molti partigiani, per lo scambio di prigionieri, e facilitò le trattative di resa. Piero Pesenti, ex-ministro repubblichino illustra l'attività, della X nella Venezia Giulia in favore dell'italianità della regione; e Mario Falangola, ex-ammiraglio di sqradra, esprime la sua animi: nz''.ne per l'opera di soldato del comandante Borghese. Il teste precisa di avere svolto, di persona, un'inchiesta, nel febbraio del 1944. alla Spezia, allo scopo di accertare la responsabilità di alcuni ufficiali della X che si ribellarono contro i loro comandanti. Il Borghese, chiesta la parola, precisa che l'episodio rientra nella linea di condotta, sempre oscil; lante e incerta, ohe gli ufficiali della X tenevano nei confronti dei mdailscmgsvusmdmidpvrgnAputni., 'lllllllltlIIIIIIII1IIIIIIIIIIIIIlilllllll*llllllllllllllll1ll miraglio Ferrini, che, ai mio giudizio, aderirà con troppa docilità ai desideri dei tedeschi. Quando il Ferrini diede ordine che tutte le unità navali italiane innalzassero bandiera tedesca e fossero comandate da ufficiali tedeschi, i miei uomini si ribellarono, imprigionando i loro comandanti. Ne segui un'inchiesta ed io stesso venni trattenuto in fortezza per una quindicina di giorni. Fu Mus. solini che ini fece, liberare e rimettere al mio posto. Il comandante Graziani, a inchiesta ultimata, diede disposizione ohe io e i miei uomini ricevessimo misure disciplinari; ma, qualche giorno più tardi, in occasione di una sua visita alla Speziai, volle dichiarare chiuso l'incidente». L'udienza è tolta e rinviata al giorno 21 corrente.

Luoghi citati: Milano, Roma, Venezia Giulia