L'Inghilterra decide una politica di prudenza
L'Inghilterra decide una politica di prudenza LA CRI SI P A L E S T I N E S E L'Inghilterra decide una politica di prudenza Malessere a Londra per il mancato appoggio degli S. U. '{Dal nostro corrispondente) Londra, 11 gennaio. E Foreign Office ha fatto questa sera la seguente dichiarazione : « I passi per una pace palestinese sostituiscono ora la tensione di ieri. Stati Uniti e tGran Bretagna intendono concentrarsi in un tentativo finale per far cessare la guerra in Palestina. In seguito ai contatti diplomatici anglo-americani il governo britannico non insiste più per sottoporre al consiglio di sicurezza il suo caso per gli aeroplani britannici abbattuti, sebbene la Gran Bretagna consideri ancora suo pieno diritto chiedere soddisfazione e indennità ad una data successiva. Il governo americano ha chiesto tanto alla Gran Bretagna quanto ad Israele di considerare l'accaduto come un deplorevole incidente ». La crisi palestinese si va quindi smorzando rapidamente dopo questo consiglio del governo americano. Ma la situazione lascia a Londra un senso di malessere per la mancata solidarietà americana in quella mossa forte che ieri sera si dava per certa, e nel tempo stesso lascia negli ambienti politici una seria perplessità per l'inevitabile Bensarione di smacco che ne deriva. Oggi il Foreign Office e gli alti ambienti militari hanno continuato le consultazioni e Bevin ha dato istruzioni ai vàri Dipartimenti di « essere prudenti» in tutte le misure militari nella zona di frontiera fra l'Egitto e la Palestina, vale a dire l'ultima politica del governo britannico è che tutte le misure militari per la protezione degli interessi britannici nel Medio Oriente, debbono essere preparate in modo da non presentare alcun aspetto di provocazione. Ma l'incidente degli aerei abbattuti continua a sollevare nei giornali critiche e appunti aspai severi al governo « per avere — come scrive oggi il Times — mandato senza uno scopo chiaro degli aerei in una nona di battaglia con ordini di non sparare neanche per legittima difesa, quando l'esperienza del passato lasciava prevedere che gli aerei sarebbero stati attaccati». Il Times ripete poi che «il Governo deve rendersi conto che nessuno 'in Inghilterra vuole arrivare a un conflitto con Israele anche se finora è stato Israele a forzare il tempo; e la politica britannica deve essere quindi di assoluta prudenza. Ma nulla ha dato maggiore incoraggiamento alla politica aggressiva d'Israele quanto l'incapacità del Governo americano di annunziare una politica chiara e di prendere una condotta ferma, tanto più quando questa politica negativa era congiunta agli aiuti dei cittadini americani per le ambizioni d'Israele. La Gran Bretagna, non meno degli Stati Uniti, desidera riconoscere a Israele la sua importante parte nel medio Oriente; ma vuole altresì porre termine alle stravaganti ambizioni. E questo può essere raggiunto solamente con un fermò accordo fra Londra e Washington sulla politica palestinese e per tutto il medio Oriente ». Sembra ormai molto improbabile che il Consiglio dei cin-que bruxellisti possa, quando si radunerà a Londra il 26 g■llllllltlllllllllllllll1llllllllllllllllMllltlllllllllll gennaio, prendere In esame il rapporto del Comitato di Parigi sull'unità europea. Il Gabinetto esaminerà domani la questione e in particolare le nuove salvaguardie escogitate da Bevin per proteggere il Governo britannico da quelle che Bevin considera le pressioni che potrebbero essere esercitate dalla pubblica opinione dei Paesi democratici attraverso quell'assemblea europea che, secondo Bevin, sa.rebbe composta di individui responsabili di fronte a nessuno e costituirebbe un corpo internazionale pieno di pericoli potenziali sul quale nè il Governo britannico nè alcun altro Governo avrebbero possibilità di controllo. Anche se il Gabinetto approverà le salvaguardie pro- iiiniiiHMiiiniiiiiiiiiMHMtnniiiiiiiiiiniiiiiiiiii iiiiiiiiiiitMiiiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiMiiiMiniiiii poste da Bevin, resterà a vedere quali accoglienze farà Schuman quando Bevin gliele esporrà nel colloqui che avrà con lui qui a Londra giovedì e venerdì. Ma anche ammesso che Schuman le accetti, non è supponibile che il Comitato di Parigi possa preparare una nuova relazione prima del '26. Schuman arriverà a Londra giovedì mattina e si tratterrà fino a sabato mattina. Il suo programma comprende conversazioni con Bevin nelle giornate di giovedì e venerdì: un pranzo alla residenza ufficiale di Bevin giovedì sera e una colazione da Attlee a Downing Street venerdì mattina. Schuman sarà accompagnato dal signor Couve de Mourvi'Ue. c. m. f.
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