La produzione nel dopoguerra di Pasquale Jannaccone
La produzione nel dopoguerra Panorami economici La produzione nel dopoguerra Parecchie eccellenti pubblicazioni di enti economici internazionali consentono ora di vedere come, dalla fine della guerra ad oggi, la vita economica nei suoi molteplici aspetti si sia svolta in tutto il mondo occidentale. Sguardo altamente istruttivo, il quale fornisce la riprova sperimentale dell'affermazione dottrinale che tutte le quantità economiche sono strettamente legate insieme e interdipendenti nelle loro variazioni; e dal quale giustamente scaturisce la conclusione, che si legge in uno di quegli scritti: « E' davvero meraviglioso trovare, anche in un tempo inceppato da tante barriere al movimento dei beni e dei capitali, un così alto grado di corrispondenza fra 1' andamento dei fatti economici in paese e continenti diversi ». Dal che segue poi un altro vantaggio; e cioè che questo sguardo panoramico corregge la « provincialità » dalla quale molti nostri giudizi sono spesso affetti, e che. ci fa credere esclusivamente nostri, ed imputabili a cause soltanto nostrane, certi fatti come l'aumento della circolazione monetaria, il contrastante movimento dei prezzi, la diminuzione del risparmio, la contrazione del credito, la difficoltà delle esportazioni, e via dicendo. D'altra parte, quella concordanda, che appare <; meravigliosa » nelle parole surriportate, deve essere temperata e sobriamente interpretata con tre considerazioni: prima, che la uniformità di movimento dei fenomeni economici non è sempre la conseguenza necessaria dell'operare delle stesse cause nei diversi paesi; seconda che, benché in generale sia uniforme la direzione del movimento, non ne è però uniforme il posso, in alcuni paesi più rapido ed in altri più lento; terza, che la economia del mondo occidentale è ora un'economia, potrebbe dirsi, « orchestrata»; nella quale la-parte di ciascun paese è bensì affidata alle sue capacità e commisurata alle sue possibilità, ma è integrata dal l'esterno, ove queste difettino, ed obbligata ad operar di concerto con quella di al tri paesi perchè uno scopo comune sia raggiunto. □ a In generale, il volume fi sico della produzione indù striale, cosi negli Stati Uniti e nel Canada come in tutta l'Europa occidentale, crebbe rapidamente nel 1946; continuò a crescere nel '47, ma con passo più lento, anzi con qualche arresto e recessione, più prò nunciati in taluni paesi nel primo semestre ed in altri nel secondo; e riprese decisamente a crescere ancora durante il '48. Di qua dal l'Atlantico la grande attivi tà industriale del '46 fu sti molata dalle necessità della ricostruzione e dall'opportunità di utilizzare le materie prime, che i paesi d'oltre oceano mettevano a disposi zione dell' Europa, mentre negli Stati Uniti e nel Cana dà l'impulso fu dato dalla convenienza economica di non lasciare inoperosa tutta la grande attrezzatura creata nel periodo bellico e dalla convenienza, anche politica, di farla servire ai biso gni dell' Europa. Al ristagno del '47, ( specialmente nella maggio re depressione dell' ultimo trimestre, ciascun paese europeo credè attribuire una causa tutta propria, scel ta fra quei fatti che in quel momento gli arrecavano il più acuto disagio. Così da noi lo si volle attribuire alla restrizione del credito, che invece ne fu forse una conseguenza, e che d'altronde il a fu un fatto esclusivamente italiano. Le ragioni sono più vaste e più varie. Si tenga innanzi tutto presente che l'andamento dei fenomeni economici non è un moto uniformemente o disugualmente accelerato, ma è in generale un moto via via rallentato: il loro progredire è quindi rapido all'inizio, quando è intensa la domanda di molti beni, abbondante la quantità dei fattori di produzione, alto il rendimento delle loro combinazioni, attraenti le prospettive del futuro; ma va rallentando a mano a mano che scema la forza attiva di ognuna di quelle condizioni. Ora questo appunto avvenne durante il '47. La coo¬ peedstaffnesi pil' ecla ci grscdichgasae lziterigrnoneluzitudistEticomnemcidenoridasiaitrrimteli reciIndamtomnp1*gtslorcgudspslvdidncrtt , ì e r o n l e ù perazione fra gli Stati Uniti ed i paesi europei, e di questi fra loro, aveva avuto una affermazione di principio nel piano Marshall, ma non si era ancora tradotta nei più concreti programmi dell' ERP e delle altre intese economiche internazionali ; la domanda europea di merci americane, non ricevute gratuitamente, tendeva a scemare non perchè ne fosse diminuito il bisogno, ma perchè mancavano i mezzi di pagamento nella valuta necessaria; l'altezza dei costi e la irrequietezza della situazione politica e sociale interna rendevano più aleatoria la produzione; i programmi pel futuro pendevano incerti fra la ricostruzione fidente in un periodo di lunga pace e la riorganizzazione prudente per un eventuale nuovo conflitto mondiale. La depressione industriale, che si manifestò in Europa specialmente nell'ultimo trimestre del '47, era cominciata già prima, insieme con un ribasso di prezzi, negli Stati Uniti, dove da molti fu creduta il principio di una fase discendente della congiuntura economica. Ma la ripresa americana fu rapida, stimolata, da una parte, dal concretarsi dei programmi per gli aiuti ai paesi europei, dall'altra, dalla crescente prosperità della popolazione, che si manifestava in una incessante domanda di beni durevoli (case, automobili, apparecchi elettrici e radiofonici, arredi domestici, ecc.). In media, il volume fisico della produzione industriale americana crebbe nel '47 al meno del 10 per cento rispet to al '46; e lo stesso incremento percentuale si ebbe nella produzione di parecchi paesi europei, compresa 1* Italia. S B IP48 comìncio, quindi, negli Stati Uniti con un'attività ini .astriale quasi spasmodica e con un tal cumulo di ordinazioni da far dire ad una rivista bancaria: questa è una somma di richieste tremenda» (gli aggettivi inglesi hanno spesso un colore molto più acceso dei nostri) « ed in complesso è maggiore di quanto il paese possa dare, come dimostrano i prezzi crescenti ». E la ripresa americana ravvivò, seppure con un certo indugio, l'attività europea. Ma lo sviluppo industriale, in America ed in Europa, durante l'anno or ora terminato merita che gli si dedichi un esame più particolareggiato in un apposito articolo. Pasquale Jannaccone trCdesupoimtigilinPsacaitcomdirochtoinnounrechtocogdme ridChtetodtrn«ftoglacildviniiiiiiiiitiliiiiiiliiiiiliiiiiiiiiitMiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
Persone citate: Cana
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