Accuse di spionaggio in Iran anche per la Chiesa anglicana

Accuse di spionaggio in Iran anche per la Chiesa anglicana Mentre sorgono difficoltà nella formazione del governo Accuse di spionaggio in Iran anche per la Chiesa anglicana I Guardiani della rivoluzione: «Questi preti sono complici della Cia» TEHERAN — I «guardiani della rivoluzione» di Isfahan hanno accusato ieri la Chiesa anglicana dell'Iran di essere un covo di spie internazionali che ricevono danaro dalla Cia americana. In un comunicato pubblicato ad Isfahan, che è appunto la.sede centrale della Chiesa anglicana, i ■ «guardiani della rivoluzione» affermano che i membri della Chièsa vengono nominati vescovi e sacerdoti dopo essere stati addestrati allo spionaggio 'in Gran Bretagna edin Israele. in particolare il comunicato accusa il reverendo Ira] Mottahedeh, incaricato della congregazione anglicana ad Isfahan, di essere una spia di lunga esperienza e un ebreo diventato prete. Mottahedeh ■ è uno degli almeno sei anglicani attualmente .detenuti sotto generiche accuse di spionaggio. (• Secondo il comunicato, nello studio del vescovo anglicano dell'Iran, Hassan Deghani-Tafti, il quale ha lasciato il Paese l'anno scorso dopo un attentato alla sua vita, è stato trovato un documento che dimostra l'invio alla Chiesa anglicana di 500 milioni di dollari da parte della Cia. Tale denaro — aggiunge — era destinato ad elementi iraniani controrivoluzionari. Sarebbe anche stato trovato un altro documento che dimostra che era stato studiato un piano per far saltare in aria la casa dell'ayatollah Khomeini e per colpire altri obiettivichiave. Le stesse accuse di spio- naggio i «guardiani dejlaruvoluzione» le rivolgono ai sa- vietici affermando — come riferisce il giornale «Rivoluzione islamica» ■+-, che «il consolato russo a Racht, sul Mar Caspio, si trova In una posizione strategica e 11 fatto che esso sia mantenuto risponde sicuramente a intenzioni di spionaggio». L'Iran ha chiesto all'Urss di chiudere uno dei suoi con¬ 'solati in territorio iraniano per rappresaglia contro la decisione ' sovietica di non permettere che l'Iran aprisse un consolato a Dushambe, nel Tadzikistan. A seguito della richiesta iraniana l'Urss ha annunciato la sua intenzione di trasformare il consolato di Racht in consolato generale e di chiudere il suo consolato a Isfahan. La fonte suddetta ha dichiarato: «Il consolato sovietico' a Racht è circondato dalle sedi dello Stato Maggiore della Marina, dei "guardiani della rivoluzione", della radiotelevisione e della mobilitazione nazionale. Noi siamo certi che il governo sovietico ha voluto conservare questo edificio con intenzioni di spionaggio». La fonte ha ricordato di aver segnalato la presènza di ordigni luminosi nel cielo del porto di Racht che a suo avviso erano satèlliti sovietici da ricognizione. - Sembra che a questi diffu,si sospetti di spionaggio possa ricollegarsi la richiesta che lo Stato Maggiore delle Forze armate iraniane dell'Ovest del Paese ha rivólto alle popolazioni delle province di Kermansha han, del Kurdistan e di Ilam, tutte coTifinanti con l'Iraq,, di attuare,, a partire dq ieri, l'&scuramente notturne a càu- f sa di «possibili violazioni] dello spazio aereo iraniano». ' «Tutte le organizzazioni ■ interessate di queste province — dice un comunicato dif-, fuso da radio Teheran — de-) vono essere pronte ad ai-, frontare possibili incidenti».'. Il comunicato segnala che la polizia ha ricevuto l'ordine] di impedire ogni illumina-1 zione pubblica nelle città] delle tre province ed invitaj gli abitanti a fare altrettanto nelle loro case. Nel campo della politica interna si segnalano i «piccoli disaccordi» che sussistono ancora tra il presidente Bani Sadr ed il primo ministro Mohammad Ali Rejai sulla composizione del nuovo governo. Lo ha dichiarato ieri ai deputati il presidente del Parlamento, ayatollah Hachemi Rafsanjani, indicando che Bani Sadr e Rejai hanno discusso a lungo su questo tema. «Speriamo — ha aggiunto — che le loro divergenze saranno appianate entro martedì, data della prossima seduta pubblica del Parlamento. Se sarà possibile in tale seduta discuteremo il nuovo governo».

Persone citate: Bani Sadr, Hachemi, Hassan Deghani-tafti, Khomeini, Mohammad Ali, Rafsanjani