Quasi una farsa l'ultimo titolo

Quasi una farsa l'ultimo titolo A un cavaliere polacco (otto penalità) Toro del concorso ippico Quasi una farsa l'ultimo titolo Incredibile serie di errori di tutti i concorrenti - Al secondo posto un sovietico, al terzo un messicano - Erano assenti tutti i migliori specialisti della disciplina DAL NOSTRO INVIATO MOSCA — Le Olimpiadi si sono felicemente chiuse — a livello agonistico — col concorso equestre di salto ad osta-, coli, disputatosi ieri allo stadio Lenin: esattamente alle 13,57, ora di Mosca. L'ultima medaglia d'oro dei ventiduesimi Giochi è stata appesa al collo.di Jan Kowalczyk, minuto capitano della cavalleria polacca, un metro e 68 per 61 chili, 39 anni, non presente a Montreal, però già alla .terza Olimpiade, avendo partecipato nel '68 e nel '72. Kowalczyk in verità ha vinto la gara più boicottata e svalutata di tutta l'Olimpiade, un concorso ippico quasi umoristico in uno stadio paradossalmente esaurito, una prova che non avrebbe davvero meritato l'onore dell'ultima passerella olimpica. Tant'è vero che qualcuno aveva proposto uno scambio nel programma con la finale del calcio, senza trovare però buona accoglienza presso gli organizzatori, tetragoni nella loro resistenza a fare qualunque' tipo di concessione-indiretta ai «boicottatori». Tutto dunque s'è svolto secondo programma. E l'ultima gara dei Giochi, in assenza dei veri assi del salto a cavallo (francesi, tedeschi, italiani, britannici, irlandesi eccetera eccetera) è stata un massacro di gabbie e doppie gabbie, muri, muretti.e croci di sant'Andrea. Già nella prova a squadre un cavalière sovietico aveva causato migliaia di rubli di danni frantumando ogni tipo di ostacolo che gli capitava a tiro (forse non avevano spiegato a lui e insegnato al suo cavallo che si doveva saltare). Ieri il più distruttivo dei sedici concorrenti è stato il messicano Jesus Gomez Portugal, la cui cavalcatura, dal nome simbolico di Massacre, ad un certo punto s'è perfino stufata di sbriciolar legname e s'è rifiutata di proseguire, costringendo al ritiro il povero Jesus. Anche l'ungherese Krucso è stato molto attivo, guidando trionfalmente il suo Vadrozsa all'abbattimento di una decina di «oxers», ma evitando almeno l'annegamento nella «riviera». La voce «percorso netto» è rimasta del tutto assente dal vocabolario della gara. Alla fine ha vinto Kowalczyk con Artemor (8 penalità), davanti al sovietico ikolai Korolkov, un impiegato statale di Rostov sul Don, che ha eguagliato il vincitore in ambedue le manche (4 penalità in entrambe), ma nella seconda ha accusato una penalità e mezza per superamento del tempo massimo. TI terzo posto è andato al messicano Gioacchino Perez Heras (su'Alymony), che ha conquistato la medaglia di bronzo dopo uno spareggio con il guatemalteco Osvaldo Mendez Herbruger (su Pampa). Se avesse vinto, Mendez sarebbe stato il primo atleta del Guatemala a salire su un podio olimpico : è un dato che fotografa la gara. Dietro di lui una breve fila di splendidi animali e pessimi cavalieri .russi, polacchi, ungheresi, bulgari e finlandesi. , g. meri. Gran Premio individuale di salto ad ostacoli, ultima prova dei Giochi Olimpici: 1. Jan Kowalczyk (Poi) su Artemor 8 penalità, medaglia oro; 2. Nikolai Korolkov (Urss) su Espadron 9,50, medaglia argento; 3. Joaquin Peres Heras (Mes) su Alymony 12, medaglia.bromo; ■4. Oswaldo Mendes Herbruger (Gua) su Pampa 12^5. Vffctor Poganovsky (Urss)

Luoghi citati: Guatemala, Montreal, Mosca, Urss