Parla un neofascista toscano «tCon Bologna non c'entriamo»

Parla un neofascista toscano «tCon Bologna non c'entriamo» Mauro Tornei, coinvolto nelle indagini sulle trame nere Parla un neofascista toscano «tCon Bologna non c'entriamo» È stato interrogato dai giudici che conducono l'inchiesta - «Le stragi non servono né a noi né alle Brigate rosse» - Tuti eTItalicus DAL NÒSTRO INVIATO SPECIALE LUCCA — Il cuore nero di Lucca è osservato con attenzione dagli inquirenti che indagano sulla strage di Bologna e sul rifiorire del neofascismo. Il cuore nero di Lucca sono un.gruppo di camerati, veterofascisti, alcuni accusati di complicità e' , amicizia con Mario Tuti, molti sospettati di attività politiche sotterranee e non legali. Dicono che Marco Affatigatò fosse un capo del manipolo, ma ora qui lo negano e parlano di lui come di un nostàlgiccvun po' folle, «crazy». Dicono anche che Mauro Tornei sia un capo, e lui ora lo nega. Lo hanno interrogàtp sui suoi movimenti il giorno, della strage a Bologna Centrale. «Nient'altro, non mi hanno chiesto di più.» asserisce ora. Eppure lui era anche alla «Sagra campagnola» a Tereglio, nella valle del Serchio, agli inizi di luglio, sagra sulla quale ora la magistratura vorrebbe sapere tutto. • Trentanove anni, un cospicuo passato politico. Ha gravitato nell'area del msi, al quale si è di nuovo iscritto recentemente, fino al 1968, quando nasce Ordine Nuovo di Clemente Graziarli, una organizzazione in teoria disciolta dalla magistratura. Poi, nel '74, c'è l'inchiesta del giudice torinese Luciano Violante e per Tornei la latitanza.Dice che l'attività della destra lucchese è stata soprattutto «teorica». Asserisce ancora:, «A Bologna la strage è opera di servizi segreti, non di camerati». Non Spiega il perché di questo.suo punto di vista. Aggiunge, con una punta di disprezzo: «Mario Tuli non Ita fatto saltare il treno Italicus. Ordine Nuovo aveva fatto una inchiesta su questo punto». Ma tace il nome dell'altro presunto responsabile. Racconta particolari curiosi, inediti o poco conosciuti. Sostiene' che il «ragioniere nero» di Empoli «da Lucca non è passato nei giorni della fuga». For- ' se aveva avuto un contatto, proprio con Affatigatò, ma tutti i sospetti sono nati dal fatto che qui trovarono la 128 utilizzata per la fuga. Racconta anche che Tuti è scappato in Francia, il 25 aprile, travestito da «partigiano». Tiene a dividere il ruolo dei militanti di Ordine Nero da quello dei neofascisti lucchési," tutti bravi ragazzi, non dei picchiatori, disposti soltanto a difendere e non ad aggredire».^ aggiunge: «Ordine Nero non era composto da camerati dietro c'èra la massonerìa». Neppure stavolta spiega da dove gli giungano le informazioni. Parla però della loggia P2, dice poi che gli attentati e le stragi «non servono né ai camerati né alle Brigate rosse.ma soltanto ai gruppi di potere». . , Dichiara di non conoscere i nomi di presunti militanti nell'organizzazione neonazista Ordine Nero. Gli sono ignoti i milanesi Zani e Di Giovanni, gli aretini Batani e; Cauchi che gli inquirenti da anni cercano e non trovano, e non conosce Giancarlo Esposti, morto a Pian del Rase ino dopo uno scontro a fuoco con i carabinieri. Spesso Tornei va in Corsica: è.sposato con una ragazza di là, spiega. Nega che vi siano mai stati campi militari fascisti nell'isola, non lo .imbarazza il fatto che proprio in Corsica furono scovati e intervistati gruppi di terroristi neri. Lo hanno interrogato anche pochi giorni or sono e si ritiene cosi un «perseguitato dal regime». In luglio fu processato, con altri sette, per favoreggiamento personale di Tuti. «Ma assolto coinè altri tre camerati» sottolinea. La sentenza fu data per insufficienza di prove, cioè con la formula del dubbio. La politica, lo studio delle teorie: questo sarebbe, secondo lui, la grande e unica colpa dei nostàlgici lucchesi, seguaci di Pino Rati ti e Clemente Oraziani. Poi però si la-, scia sfuggire che «molti di noi hanno studiatole tecniche della guerriglia, del terrò-' rismo». E subito dopo, quasi per correggersi, aggiunge: «Per difendersi dai comunisti». Ma la magistratura indaga, quia Lucca sarebbero venuti nel giorni scorsi anche il dott. Santino e Zandaloi, segretario di Cossiga. Non tutti credono che la città sia soltanto un'isola di pace. , k Va tCSS.