Consensi allo protesta dei pescherecci dopo l'intervento della Marina francese

Consensi allo protesta dei pescherecci dopo l'intervento della Marina francese Continua in numerosi porti il blocco deciso dai pescatori Consensi allo protesta dei pescherecci dopo l'intervento della Marina francese La decisione del governo ha ridato fiato all'agitazione - «Si attendeva l'impiego dei militari in Polonia e invece è capitato qui da noi» - Ironie dei quotidiani di Parigi DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE LE HAVRE — «Ma come? Non era in Polonia che le forze armate dovevano Intervenire contro gli scioperanti? Non eravamo pronti a indignarci tutti? E invece è capitato qui da noi...». Senza volerlo, il pescatore normanno che fissa disgustato il traglietto Viking in lenta-manovra verso l'imboccatura del porto — effetto di una tregua nel blocco che lui non condivide — riprende la smaliziata ironia parigina di «Le Monde». Il quotidiano del pomeriggio rende omaggio all'accortezza strategica del governo Barre, che mettendo in movimento la Marina militare contro i pescatori, mentre altrove si aspettava l'azione dei carri russi ha ottenuto l'effetto sor, presa. Effetto sorpresa, ma anche cohtroeffetto psicologico. In ■un Paese in cui «11 ridicolo uccide», o almeno così capitava una volta, la decisione di mobilitare la flotta da guerra' contro i pescherecci ha finito' con il ridar fiato a una protesta che l'impopolarità dei suoi moti stava ormai condannando. E' vero che a Fos-sur-Mer, il porto petrolifero provengale, i cannoni della marina non hanno sparato che acqua, spegnendo anzi un principio d'incendio che due granate lacrimogene della polizia avevano innescato su un battello. E' vero anche che c'è chi ha battuto le mani all'intervento della Marina, motivo questo di profonda amarezza per il nostro pescatore normanno. Ma è anche vero che-i sindacati possono parlare di «pirateria; e che insomma il governo di Parigi, nella delicata stagione che precede di nove mesi le elezioni presidenziali ha drammatizzato e rilanciato una vicenda che molti segni davano in via di esaurimento, facilmente componibile con qualche concessione. Qui a Le Havre, «il porto» per antonomasia, la soglia, oceanica in cui le acque della Senna si mescolano con l'Atlantico, per tutto venerdì e ancora ieri mattina, una tre gua del blocco ha consentito un traffico intenso. Dal terzo scalo europeo per movimento sono partite navi da carico, altre hanno potuto attraccare, t traghetti per Southampton' hanno avuto via libera. Come questo Viking che ormai ha raggiunto il mare aperto, stracarico di aggrondati turisti inglesi in grave ritardo sulla ripresa del lavoro. Già alcuni giorni fa, a Cherbourg, l'assedio era stato temporaneamentè tolto, e migliaia di turisti britannici erano potuti rimpatriare, offrendo alla beffarda stampa di Londra la possi- bilità di parlare di una «nuova Dunkérque». «Gesti di Duo-, na volontà», dice il pescatore che pure ne avrebbe fatto volentieri a meno. I pescatori francesi non so-' no affatto uniti, sui modi del-, la loro protesta. O almeno non 10 erano, prima dell'intervento psicologicamente unificante della Marina a Fos. Proprio nelle stesse ore in cui a Le Havre si sospendeva 11 blocco, a Calais si metteva l'assedio al porto degli hovercraft, finora risparmiato dall'agitazione. La situazione oggi è quanto mai varia: ci sono porti interamente bloccati, altri bloccati a metà, altri infine totalmente liberi, come in Corsica o sulla costa oceanica meridionale. A Fos, dopo l'azione della Marinaci blocco è stato ripristinato, mentre a Boulogne, dove la protèsta cominciò una decina di giorni fa, ci sono segni di distene sione. Una simile varietà di comportamenti si spiega anche con il carattere sociologicamente complesso della marineria da pesca. A Boulogne furono gli equipaggi salariati a iniziare lo sciopero, per protesta contro un progetto di riduzione degli organici da 22 a 18 uomini sulle barche d'altura. : foi alla manifestazione, sta-, volta indirizzata verso una riduzione del prezzo del gasolio, i si unirono i proprietari di pescherecci. Al fondo di tutto, dice il pescatore di Le Havre, c'è la mancanza di una politica francese della pesca.'«Vede,. noi contiamo poco dal punto di vista elettorale, non slamò come gli agricoltori, potentissimi in Francia da sempre: cosi non resta che bloccare 1 porti». Impotenza e rabbia: questi gli ingredienti della protesta che ha scosso il sonnacchioso agosto francese. Ieri i 24 prefetti dei dipartimenti costieri si sono riuniti con i responsabili locali della pesca. Faranno rapporto al ministro dei Trasporti Le Theule, che a sua volta riferì-1 rà fra tre giorni al rituale Consiglio dei ministri del mercoledì Le richieste: intervento governativo sul costo del carburante, aggiustamento del prezzo del pesce all'origine (un prezzo che aumenta fino a cinque volte durante il viag¬ gio dal pescliereccio alla favo-; la), infine un po'di protezionismo sulle importazioni: così ancora una volta sarà il mercato comunitario a rimetterci, ' come è ormai tradizione delle grandi vertenze sociali francesi Intanto è proprio l'importazione, soprattutto dall'Olanda o dalla Scandinavia, naturalmente via terra, a registrare in questi giorni un grande rilancio, assieme al consumo di quei pesci d'acqua dolce, come le trote, che non conoscono il rabbioso assedio co-' stiero. Dal porto mercantile eccoci alle banchine che ospitano le barche da diporto: ce ne sono alcune centinaia, tutte malin conioamente ormeggiate. Il blocco era stato sospeso anche per loro, ma poiché la decisione è stata improvvisa solo in pochi hanno potuto approfittarne. I più infatti, dopo una lunga è snervante attesa, avevano lasciatola barca e sene erano andati a casa. Ora ma gari torneranno qui, ma solo per ritrovare il porto bloccato. La loro esasperazione si somma a quella delle migliaia di turisti bloccati sulle due sponde della Manica. I E cosi per un sacco di gente, vacanze rovinate. «E' vero — \dice il pescatore in sciopero (lui è un marinaio salariato, uno scioperante autentico) -: ma in quale altro modo potevamo farci sentire?». Hanno, scelto un modo costosissimo per l'economia nazionale, che li pone in conflitto con altre categorie e che ha minacciato, come qualcuno dice qui «l'è•quilibrlo nervoso del potere»". Alfredo Venturi VILLE ÙU MARTIGt|! |! Pori de Botte. Un rimorchiatore della Marina innaffia con gli idranti il «Ville delMartigucS»'

Persone citate: Alfredo Venturi Ville, Boulogne