I « Camaleonti» di Truman Capote di Furio Colombo

I « Camaleonti» di Truman Capote PARLA IL PIÙ' DISCUSSO (E CONTESTATO) SCRITTORE D'AMERICA I « Camaleonti» di Truman Capote L'autore, cinquantacinquenne, non ha incertezze: «Credo che nessuno sappia scrivere come so scrivere io» - Nel suo ultimo libro «Musica per i camaleonti» si muove tra fantasia e realtà, ma molte persone vi si riconoscono - Delizioso ritratto di Marilyn Monroe al rientro, da un funerale; Greta Garbo osserva: «Ofelia, dovrebbero farle fare la parte di Ofelia» NEW YORK — Che cos'è una «non-fiction novel», un •romanzo non inventato»? Non può essere la verità, sarebbe giornalismo, ò un verbale di polizia. Non può essere una verità camuffata, come un «romanzo a chiave», perché.... è qui che Truman Capote interrompe: «Perché la mia intenzione è esattamente il contrario: io tolgo le, maschere, voglio che i volti vengano riconosciuti. Non uso mai il trucco di spingere' avanti la verità e poi di nasconderla». Truman Capote è al centro dell'ansia mondana di New York perché un suo libro, di cui finora sono usciti soltanto pochi capitoli, sul periodico Esquire, promette «di dire tutto, assolutamente tutto». E le pagine finora note hanno dato qualche ragione a quest'ansia. Il libro, la citi pubblicazione viene continuamente rinviata, è una corda tesa che impedisce alla immagine pùbblica di Capote di appannarsi nella memoria degli altri. Per «gli altri» (la «New York che lo ha vestito e nutrito», come dice seccamente Diane Vreeland, l'ex editrice di Vogue; è una specie di incubo di cui vorrebbero liberarsi al piit presto. Per questo la parola d'ordirne sembra essere: ridimensionare il mito, il fenomeno. Quando Answered Prayers («Preghiere ascoltate») uscirà, l'autore non sarà più così importante e si potrà anche sostenere che Usuo è un pettegolezzo, «minore». Quasi' mai un personaggio delle dimensióni culturali e lètterarie di Truman Capote è stato trattato con l'allegra e disinvolta jiialeducazione che Music f or\Chamaleons ha provocata in decine di recensioni. Music for Chamaleons è il libro uscito «nel frattempo», dice Capote con quei suoi occhi che sfvacano dall'allegro al triste in un solo sguardo, come in certe immagini della «opttcal art», il libro, cioè, è uscito all'improvviso in piena estate, chissà quanti anni prima dell'ultima parte, già odiata e disperatamente attesa, di Answered Prayers. Chi non abbia ragioni mondane per essere risentito con Truman Capote non dovrebbe far fatica ad ammettere che «Musica per i Cama-, leonti* è un libro strano, bello e misterioso che nasce da solo in una regione disabitata delle lettere americane. Qualcosa di fantastico, di grandioso, viene fuori da queste pagine in un periodo in cui quasi tutti i romanzi americani sembrano impegnati a raccontare, a turno, il dramma di un fallimento sentimentale in qualche piccola città del Connecticut Sfoglia senza -stancarsi il volume come.se gli fosse appena arrivato. «Bellissimo, vero? Credo che nessuno sappia scrivere come so scrivere io. Vorrei che qualcuno si rendesse conto di quanto ho saputo tirare la corda della mia arte, quando sembrava che una cosa simile fosse impossibile». e più ottuse. Qui non ci sono nomi, ci sono ben poche date, ì luoghi sono quasi tutti cambiati, un alone di fantasia circonda fatti e situazioni la cui verità, in termini di cronaca, resta da dimostrare. E allora la critica americana, o una bella parte di essa, si è buttata sulla strada del. giornalismo investigativo. Sono stati chiamati al telefono sceriffi di sperdute aree d'America, sono state verificate possibili coincidenze locali e storiche. Forse questa verifica inutile, puntualmente destinata a concludere che delle «verità» di Capote non si trovano' prove, non 'è che una delle tante punizioni sociali che /'establishment letterario-mondano newyorkese continua a infliggere al non perdonato autore dì Preghiere ascoltate. Resta la domanda: perché Truman Capote tiene tanto a quella definizione, «non-fiction»? Lui dice: «Perché ho inventato il genere. Norman Mailer lo ha preso, da me, mezza America lo ha preso da me. Sono io che per primo ho aperto la strada alla "non-fiction novel" ». Tecnicamente è vero, anche se la «non-fiction» di Mailer (o quella di Tom Wolfe, nel suo libro sugli astronauti, per esempio) non Ita nulla in comune con questa «non*fietion» di Truman Capote. Music for the Chamaleons sono quattordici storie, quasi tutte bellissime, che in meno di trecento pagine sembrano avere la forza di eliminare di colpo il gusto locale e provinciale che da anni si è insediato nella narrativa americana (una città, un quartiere, un gruppo etnico, una famiglia, il solito amore infelice, il solito divorzio traumatico con figli da spartire), popolandole di personaggi insieme solidi e fantastici, credibili e fiabeschi, come solo l'arte grandiosa e perduta della grande conversazione può creare, evocare, inventare. contro al funerale non c'è, mai stato. Nessuno dovrebbe sfidare Truman Capote al suo» gioco della conversazione se non è un narratore della stessa grandezza. E questa grandezza, nelle diciannove pagine di «A beautiful child» non ha molti confronti Mezza America mondana giura di avere conosciuto la smarrita ragazza bionda,, un quarto tra letterati e giornalisti ci ha.vissuto.scrivendone testimonianze, memorie, raccolte di fotografie. Ma solo queste diciannove pagine contengono un personaggio che ha piena dignità letteraria. «Ofelia, dovrebbero farle fare la parte di Ofelia» sussurra Greta Garbo in questo racconto, guardando da lontano la ragazza già celebre' che era allora l'amante segreta di Arthur Miller. Sotto questo segno di dolce follia si snoda, un dialogo bello e credibile come lo è la vera letteratura. Poi c'è il lungo racconto «Bare scolpite a mano». Può essere imbarazzante che' Truman Capote dica spontaneamente, di questo suo lavoro: «Ci ho messo tutto il grado più alto e raffinato di> capacità, letteraria che sono riuscito a raggiungere, e so che si tratta di qualcosadi unico». Ma è ancora più imbarazzante che almeno due dei maggiori giornali 'americani abbiano mobilitato, il loro personale per «verificare» la storia. Li ha stimolati evidentemente il fatto che Capote ha venduto «Bare scolpite a mano» a Hollywood per più di mezzo milione di dollari come base per un «film dal vero». Una chiave per intendere questo libro è forse in un altro racconto bellissimo, «Mojave». E' la storia di un cieco abbandonato al centro di un deserto dalla sua ex. amante. Simbolo, intuizione poetica, forza narrativa, humour, violenza al limite della tragedia e situazione al limite della comicità sono gli ingredienti di questa brevissima parte centrale del racconto. La novità è però nella sfrenata energia del suo narratore che istituisce col lettore un rapporto da «Mille e una notte». Un racconto deriva dall'altro in una sequenza di fatti e conversazioni ognuno dei quali genera il successivo. Così cresce, si sviluppa e rimbalza «Mòjave», che comincia con la conversazióne fra Sarah e il suo amante, si svolge in una serie di storie (l'amante è uno psichiatra ed è sposato a una psichiatra, e gli preme raccontare il suo anomalo legame con la moglie, ma anche con i pazienti) e intanto punta verso il rapporto con il marito di Sarah, George, che è insieme la storia del loro vivere insieme, la storia . che Sarah racconta ài marito e la storia che-George racconta a Sarah. In questa storia, che è appunto quella del deserto, George lascia al cieco di raccontare.la sua relazione d'amore con Ivory, la sua ex amante. E si capisce che la forza e il talento di Truman Capote stanno nella capacità di continuare questo gioco alla «Mille e una notte» finché avrà voglia. Quanto al lettore, non vorrà smettere. E questo forse giustifica le lodi appassionate che Truman Capote, nel silenzio degli altri, fa di se stesso. Furio Colombo Truman Capote in una caricatura di Levine

Luoghi citati: America, Connecticut, New York