La lira in equilibrio con qualche tensione

La lira in equilibrio con qualche tensione Anche Pandolfi si dice ottimista La lira in equilibrio con qualche tensione Ossigeno e fiducia dall'attivo della bilancia dei pagamenti - Il Tesoro: riserve per 58 miliardi di dollari ROMA — La grande corsa al rialzo della Borsa sembra esaurirsi, la bilancia dei pagamenti torna a chiudere in attivo a luglio (e probabilmente anche in agosto), il governo ribadisce la sua ferma volontà a difendere il cambio e di colpo rientrano le voci allarmistiche di una imminente svalutazione della lira. Si chiude cosi una settimana valutaria che ha visto la nostra moneta reggere, più che ai colpi delle contrattazioni, alia girandola delle ipotesi sulla sua sorte. Numerosi esperti sono del parere che la nuova controffensiva del «partito della svalutazione», dopo quella di giugno, sia per il momento rientrata. Ma, al tempo stesso; le autorità monetarie avvertono che non è il caso di lasciarsi andare all'ottimismo, in quanto la precaria situazione economica, con un'inflazione non ancora domata, potrebbe provocare crisi repentine. Un altro elemento di incertezza viene poi dal .tormentato iter parlamentare dei decreti economici, la cui conversione in legge non è del tutto sicura. Nell'ultima seduta della settimana la lira ha accusato ulteriori cedimenti (comunque sempre di modesta entità) nei confronti di tutte le altre monete. Questa debolezza viene dai più interpretata come un consueto movimento di fine mese, dovuto al regolamento di pagamenti da parte di grossi operatori, soprattutto petrolieri, che acquistano valuta estera per pagare le importazioni di greggio. L'arretramento più sensibile si è infatti avuto con il dollaro, la moneta abituale per 1 pagamenti intemazionali e che in questo momento è in forte recupero su tutte le piazze. La divisa statunitense al «fixing» di ieri era quotata 857,75 lire, contro le 854 della precedente seduta è le 850-851 di Inizio settimana. Di una certa consistenza anche il rialzo della sterlina, balzata da 2022.40 a 2028.80 lire. Di lieve entità, al contrario, gli spostamenti sulle altre valute dello Sme: il marco è passato da 474,01 a 474,90 lire e il franco francese da 204.955 a 205,80. In ascesa anche il. franco svizzero salito a 514,26 lire contro 513,870. La Banca d'Italia ha seguito costantemente l'andamento dei cambi, ma, a quanto si dice, ieri non c'è stato bisogno di particolari interventi di sostegno. Prosegue nel frattempo, anche se attenuata, la pressione speculativa sul mercato a termine, dove cioè si negozia la moneta estera con consegna differita. La lira, dunque, non gode di buona salute, ma nemmeno agonizza. La relativa calma nelle contrattazioni sta ad indicare che vi sono margini per Emilio Pucci (Continua à pagina 2 In quarta colonna)

Persone citate: Emilio Pucci, Pandolfi

Luoghi citati: Roma