Parker regista di New York

Parker regista di New York Parker regista di New York LONDRA — Alan Parker fa parte della nouvelle vague cinematografica inglese trasferitasi negli Stati Uniti. Il suo primo film americano, Fame (Fama) è in prima europea a Londra. Per Parker è il terzo film, dopo Bugsy Malone, musical sui gangsters, e Fuga di mezzanotte, la drammatica storia di uno studente americano imprigionato in Turchia per spaccio di droga. Fame è il ritratto di un gruppo di giovani ospiti della «Mantiattan High School for performing Arts». «Sono stato criticato per aver voluto fare un film in America — dice Parker — ma in questo momento ho una vera passione per quel Paese. E' soprattutto New York a eccitarmi: è la città nella quale mi pare di vivere meglio». «Dopo Fuga di mezzanotte — aggiunge Parker — c'erano molte cose che avrei voluto fare. Ma da sempre pensavo a un film su New York. Per girare Fame ho passato cinque mesi con i ragazzi-della scuola, giovani tra i 14 e i 18 anni. La scuola è proprio traBroadway e Times Square, il mondo dei sogni per quei ragazzi, ma anche la grigia realtà di tutti i giorni, il lavoro duro». «Nel film ci sono otto ragazzi, otto personalità diverse. Ho dovuto accostarmi a loro in otto modi diversi. Per alcuni rappresentavo la figura paterna; per altri un fratello maggiore; per altri ancora un insegnante cattivo. E' stato molto più difficile girare Fame che Bugsy. / ragazzi avevano le loro opinioni e non sempre erano disposti a seguire la mia. C'è voluta molta pazienza. Recitavano in modo spontaneo, erratico, così che il film ha dovuto essere girato in un modo completamente diversodal solito». «Il ragazzo che interpreta Ralph ha un lungo monologo, difficile, al quale abbiamo lavorato per due notti. Doveva scoppiare a piangere quaranta volte, una dopo l'altra. Si è spinto fino al limite delle sue capacità di attore. Alla fine, girata la scena, l'ho abbracciato e lui ha continuato a sirtghìozzare: allora ho capito die non ero solo un regista che fa accadere le cose, ma uno che iva a che fare con le emozioni degli altri». Parker ha imparato il mestiere facendo caroselli per la tv. «Ho 36 anni e per dodici ho «Fame» è il terzo film del giovane rappresentante della nouvelle vague inglese girato short pubblicitari. Lavoravo in un'agenzia: ho iniziato a fare il regista perché ero l'unico a non saper fare ' niente. Tutti gli altri erano in grado di usare il videoregistratore, sistemare le luci o qualcos'altro. Mi ci è voltuto tempo per acquistare la sensazione di essere davvero su unset cinematografico. Ci sono ottanta persone, lì, ma sei tu che devi dire "azione" e 'stop". Dopo un paio di volte che lo fai, gli altri capiscono se sei capace davvéro». Certo, aver lavorato tanto In pubblicità, lascia il segno, dice Parker. «In Panie c'è una sequenza su un chiosco di hot ■ dog, a Times Square, die ha proprio il taglio di un carosello». A gennaio Parker inizierà a girare Shoot the moon, con Albert Finney, un film sulla crisi di uh matrimonio. «Non ho mai lavorato con attori dell'esperienza di Finney. In nessuno dei tre film che ho girato finora c'erano star». Subito dopo, Parker girerà un film tratto dai racconti satirici di Tom Sharpe, sull'apartheid in Sud Africa, con sceneggiatura di Jack Rasentimi. Entrambi i film saranno glrafi negli Stati Uniti. '«A Hollywood si parla dei registi inglesi come di un gruppo, come-se sì lavorasse tutti insieme. Iti questo momento siamo in una quindicina, laggiù. Ci conosciamo quasi tutti, ma non parliamo molto tra di noi. Dovremmo aiutarci di più». n. \v. (Copyright Times Netvspaper e per l'Italia I-a Stampa)

Persone citate: Alan Parker, Albert Finney, Bugsy, Bugsy Malone, Finney, Jack Rasentimi, Tom Sharpe