Gierek promette aumenti agli operai ma l'agitazione in Polonia si allarga

Gierek promette aumenti agli operai ma l'agitazione in Polonia si allarga Ieri alla tv il primo intervento del leader polacco sugli scioperi di Danzica Gierek promette aumenti agli operai ma l'agitazione in Polonia si allarga (Segue dalla l'pagina) j misurate nella forma, sono state dure nella sostanza. Egli ha si annunciato aumenti salariali e una riforma economica, ma ha respinto l'ipotesi di qualsiasi concessione politica agli scioperanti. «Il nostro dovere — ha detto — è di far sì che noti sia tollerata alcuna attività che rechi pregiudizio all'ordine politico della Polonia». Su questo problema, ha aggiunto, non esistono compromessi possibili, perché non si può andare contro il carattere socialista dello Stato e dell'economia. Nel discorso, durato una ventina di minuti, Gierek ha annunciato la creazione di una commissione statale per il controllo del prezzi e ha sviluppato l'idea di una -.centralizzazione ponderata», per conciliare gli interessi locali con quelli generali. La scintilla di Danzica è ormai diventata una fiamma. Delle duecento maggiori' aziende della costa baltica, 75 aderiscono allo sciopero, e si riconoscono nel «comitato comune» che domenica ha presentato una lista di sedici richieste fra le quali il rilascio dei prigionieri politici, l'abolizione della censura di Stato, l'uso della stampa da parte dei gruppi religiosi, l'abolizione dei privilegi dei quali godono gli alti funzionari dello Stato e della polizia, la libertà delle organizzazioni sindacali dall'influenza governativa, oltre alla fissazione di un prezzo accessibile per la carne e un aumento salariale. Altre richieste, fra le quali la riduzione dell'età pensionabile (da 62 a 50 anni per le donne, da 65 a 55 per gli uomini) e la settimana lavorativa di cinque giorni, sarebbero state presentate nelle ultime ore, probabilmente in apertura dei lavori della commissione governativa presieduta dal vice primo ministro Tadeusz Pyka, che si,è riunita ieri mattina a Danzica e che, probabilmente con i rappresentanti del «comitato comune» ha iniziato il suo difficile lavoro. ' Si calcola che sulla costa baltica, soprattutto nei grandi centri di Danzica, di Gdynia e di Sopot, siano qua si centomila i lavoratori in sciopero; ma anche a Stettino, a 300 chilometri, i lavoratori hanno incrociato le braccia nei cantièri «Parnica», mentre nelle campagne una buona percentuale di contadini ha scioperato rifiutando le consegne dei loro prodotti ai centri di raccolta statali. Da ieri, a Danzica e Gdynia, oltre all'attività cantieristica si è fermata anche quella portuale. «Non c'è movimento di navi — ha annunciato Radio Danzica —. Non ci 'saranno arrivi né partenze di imbarcazioni con bandiera polacca». Funzionano soltanto i traghetti per la Svezia; si ignora se siano colpite anche le navi con bandiera straniera. L'isolamento della regione baltica dal resto della Polonia è ora totale: da alcuni giorni le linee telefoniche sono interrotte, ora sono sospesi anche tutti i trasporti pubblici (gli autisti degli autobus e il personale ferroviario hanno respinto un aumento salariale «per solidarietà» cori gli altri scioperanti), ed è stata proibita la vendita di benzina ai veicoli privati. La scarsità di generi alimentari si fa sempre più grave, e lo sciopero degli agricoltori non ha migliorato la situazione. Il discorso di Gierek e i lavori della commissione governativa si sono dipanati su uno sfondò che peggiora con il passare del tempo, anche se sembrano per ora svaniti i timori di ùn drammatico e forse tragico intervento della polizìa o dell'esercito. Secondo le poche notizie pervenute dai cantieri in sciopero, anzi, si potrebbe dedurre che numerosi agenti della milizia fraternizzino con i lavoratori in agitazione: attraverso i cancelli, ieri, avrebbero offerto loro sigarette e bibite. Non si ha neppure notizia di concentramenti di polizia o dell'esercito presso le città più «calde». Ieri ai cantieri «Lenin», che sono diventati il centro della protesta operaia, si sono raccolti circa 15 mila lavoratori. Una parte era rimasta tutta la domenica, altri sono tornati ieri all'alba (a piedi per lo sciopero dei mezzi pubblici). Davanti al cancello principale, dove domenica è stata celebrata la messa, sono rimaste due Immagini: una di Papa Wojtyla, l'altra della «Madonna nera» di Czestochowa. Per tutta la mattina elicotteri hanno sorvolato la zona, lanciando manifestini in cui si invitavano i lavoratori dei cantieri a riprendere il lavoro; analoghi inviti erano diffusi con altoparlanti, mentre i dirigenti del comitato di sciopero invitavano con megafoni a proseguire l'agitazione. Il giornale di Danzica Glos Wybrzerza (La voce del litorale) dedicava ieri due lunghi articoli agli scioperi, oltre ai comunicati dell'agenzia ufficiale polacca Pap. In uno di essi veniva riportato il discorso pronunciato alla radio e al-1 la tv dal primo segretario deipartito di Danzica, Tadeusz Fiszbach, il quale ha fra l'altro ricordato 1 «dolorosi avvenimenti del 1970» e ha chiesto agli operai di conservare «calma e responsabilità». _ Lech Walesa, che appare il leader del movimentò operaio dei cantieri navali, continua a fare appelli alla calma. Trentaquattro anni, cattolico praticante, padre di sei figli, licenziato a gennaio e riassunto giovedì su richiesta dei compagni, ha smentito categoricamente che gli scioperanti picchino chi vuole ri-S S preridere il lavoro. Walesa ha ieri dichiarato che il direttore del cantiere sta cercando di* rimangiarsi le concessioni salariali fatte sabato, e invita tutti a resistere, smentendo la dichiarazione di Fiszbach secondo cui la responsabilità dell'agitazione è di «persone che non hanno nulla a che fare con i cantieri», un chiaro ri¬ ferimento alla dissidenza politica. „ A questo proposito si se-' gnala che Jacek Kuron, portavoce del Comitato di autodifesa sociale (Kor), è nuovamente libero di circolare: domenica mattina aveva detto dlessere, in pratica, agli arresti domiciliari. e. st. jjg§jp li -Sì:;,!1 jg§jpGdausk. Sit-in di lavoratori nella piazza'antistante il palazzo degli uffici amministrativi: attendono di essere ricevuti