Revocato il blocco dei centomila il biglietto circola senza controlli

Revocato il blocco dei centomila il biglietto circola senza controlli Dopo tre giorni di roventi polemiche in tutto il Paese Revocato il blocco dei centomila il biglietto circola senza controlli La decisione presa dallo stesso magistrato calabrese che aveva imposto il provvedimento ROMA — Tre giorni di roventi polemiche, di caos'dar vanti agli sportelli bancàri é postali, di nervi saltati ai cassieri, di crescente diffidenza. Poi, ieri, è arrivata l'attesa revoca del provvedimento che ha chiuso l'assurda vicenda delle centomila lire. La «quarantena» è finita è la banconota di grosso taglio può di nuovo circolare liberamente, senza necessità di esibire uri documentò da parte di chi vuol versare in banca o alle poste il «centone». E' stato lo stesso procuratore della Repubblica di Reggio Calabria che aveva emesso l'ordinanza di blocco parziale, Francesco Colicchia, a decidere là revoca con un nuovo, provvedimento, diffuso ieri mattina dalla procura di Catanzaro. Il ritiro della misura è stato preso a malincuore dal magistrato calabrese che ha apertamente accusato giornali, radio e. televisióne di aver fatto cadere l'iniziativa. "L'ordinanza è stata revocata — precisa infatti una nota della procura — perché essendo stata molto pubblicizzata, è venuta a mancare lo scopo per il quale era stata emessa*, cioè individuare falsari, e riciclatori di denaro «sporco» proveniente dai sequestri. C"è da chiedersi, a questo punto, come poteva pensare il procuratore che rimanesse segreto un provvedimento che ha provocato complicazioni a non finire (le stesse banche svizzere si rifiutavano fino a ieri di accettare le centomila), e intralci alla normale attività economica, commerciale e turistica. Colicchia sembra comunque deciso ad Individuare i responsabili della violazione del segreto. Il «centone» ha avuto peral¬ tro, vita dura anche diverse ore dopo la revoca. Per tutta là mattinata di ieri i biglietti di questo taglio sono stati sistematicamente rifiutati da negozianti e benzinai. Alle Banche, che rispettavano l'orario semifestivo, fin dall'apertura si sono formate lunghe code di gente che voleva disfarsi della moneta divenuta scomoda La situazione s'è normalizzata nel pomeriggio dopo che radio, televisióne e giornali avevano «bombardato» la notizia della nuova ordinanza Oli sportelli delle banche svizzere sono di nuovo pronti ad accettare le centomila. Il ritiro del provvedimento è stata accolto con soddisfazione dai sindacati e dai- politici. H segretario confederale della Cgil, Zuccherini, ha detto: 'Finalmente ha prevalso il buon senso, ma.purtroppo, c'è voluta prima una certa vivacità di reazioni da parte dell'opinione pubblica e degli operatori bancari e postali. Sarebbe utile se nel futuro, prima di prendere provvediménti del genere, che si sanno portatóri di malcontènto, si rifletta preliminarmente». Là federazione autonoma dei bancari ha auspicato, da parte sua, che alla revoca del provvedimento, si accompagnino 'le doverose misure organizzative e operative perché anche il sistema bancario attesti nei fatti la disponibilità alla lotta aì terrorismo impedendo il riciclaggio facile del denaro sporco». I consensi da parte democristiana sono venuti dal senatore Spltella. 'La revoca — ha dichiarato —è quanto mai opportuna, ma ciò non significa che si debba rinunciare a cercare misure ulteriori per combattere la vìalavita organizzata, i sequestri, il terrorismo:- ad esempio, la chiusura immediata e per un certo periodo di tutte le armerie e rivendite di armi o un controllo rigoroso di tale attività». Per il liberale Patuelli. il ritiro dell'ordinanza «è la logica e corretta conclusione di una vicenda grave e grottesca che deve far riflettere ed essere di monito verso un certo modo semplicistico, improvvisato, scoordinato e confusionario dì affrontare ì problemi gravi. Ora rimangono i danni per la nostra moneta e per il prestìgio dell'ordine giudiziario». Cessati gli intralci alla circolazione dei «centoni», restano ancora in piedi le preoccupazioni che questa banconota dà a cassieri e a commercianti. Oltre al pericolo di imbattersi in biglietti «sporchi» c'è sempre il grosso problema dei falsi. Le 100 mila lire stanno infatti diventando uno del «tagli» più. presi di mira dai falsari. Lo scorso anno — secondo i dati della Banca D'Italia —i «centoni» falsi accertati sono" stati ben 2265, per uri valore di 226.500.000 lire. Contro appena 323 (32.300.000 lire) del '78. Tìa le banconote contraffatte le 100.000 vengono al terzo posto, precedute dalle 10.000 e dalle 50.000. Ma mentre per le 10 mila lire il numero dei falsi in un anno si è dimezzato (le 50.000 sono invece raddoppiate) per le 100.000 si è assistito a un aumento di ben sette volte, e.p.

Persone citate: Colicchia, Francesco Colicchia, Patuelli, Zuccherini

Luoghi citati: Catanzaro, Reggio Calabria, Roma