In autunno prime assegnazioni dei fondi per i settori in crisi

In autunno prime assegnazioni dei fondi per i settori in crisi Dei 1500 miliardi 150 saranno investiti quest'anno In autunno prime assegnazioni dei fondi per i settori in crisi ROMA — L'istituzione di un fondo, triennale di 1500 miliardi a sostegno delle imprese in difficolta, approvato venerdì scorso dal Senato e inserito come articolo uno-bis nel decreto sugli incentivi alla attività produttiva, è stato favorevolmente accolto negli ambienti industriali. L'aspetto positivo del provvedimento, si sottolinea, è che non si tratta dèi soliti intervènti «a pioggia», destinati per lo più ad aziende decotte senza alcuna possibilità di ripresa o sviluppo. Il governo, infatti, nella distribuzione dei soldi sarà tenuto ad osservare due precise condizioni : OGli interventi sono esclusivamente destinati a far fronte ad esigenze «eccezio¬ nali» di settori dell'industria, italiana che per le loro caratteristiche tecnologiche e innovative costituiscono strumenti fondamentali di sviluppo, nonché di settori nei quali si presentano difficoltà tali da creare «grave turbamento all'economia nazionale». Ck I contributi dovranno essere finalizzati al soste-i gno di programmi di sviluppo, progettazione, sperimentazione e pre-industrializzazione di nuovi prodotti e processi produttivi e al rafforzamento delle strutture industriali, soprattutto nelle aree meridionali. La gestione di questo fondo sarà affidata al Cipi, il Comitato interministeriale per la programmazione economica. Niente organismi appositi perciò, ma tutto ricondotto nell'ambito della legge sulla riconversione e la ristrutturazione industriale. Sempre per evitare critiche di possibile gestione «clientelare» del fondo, il Senato ha anche disposto che i contributi siano commisurati su parametri riferiti a dati oggettivi, quali gli investimenti, il numero degli addetti, il capitale proprio, 1 programmi. Le erogazioni sono infine escluse dalla determinazione del reddito imponibile di impresa. Dei 1500 miliardi complessivi, 150 riguarderanno il 1980, mentre i rimanenti 1350 miliardi saranno distribuiti tra il 1981 e.il 1982. Il Cipi ha 45 giorni di tempo per indicare a quali settori andranno i soldi disponibili per l'anno in corso. Entro pttobre-novembre si conosceranno quindi i primi settori industriali interessati al finanziamento. Il governo nella stesura originale del provvedimento aveva limitato gli interventi a tre soli settori: auto, chimica ed elettronica. I senatori han-; no invece preferito non specificare i settori, ma porre i vincoli sopracitati alla gestione del fondo. E' opinione generale, comunque, che buona parte di questi interventi saran-, no indirizzati proprio verso i tre settori individuati dal go-' verno, in quanto più degli altri (specie quello dell'auto) rispondono ai requisiti richiesti (alta tecnologia, competitività sui mercati internazionali ed alti livelli di occupazione). Con un certo disappunto, invece, è stata accolta l'altra decisione del Senato che prevede il rinvio ad un apposito disegno di legge con procedura d'urgenza degli articoli dello stesso decreto^ relativi alla ricapitalizzazione di alcuni istituti di eredito speciali. Ne-' gli ambienti bancari si ritiene,, infatti, che questi finanziamenti, proprio perché previsti da un disegno di legge e non più. da un decreto, non potranno essere distribuiti sollecitamente. E ciò potrebbe comportare difficoltà a quelle banche impegnate nella costituzione dei consorzi di salvataggio di grandi gruppi in crisi, còme la Sir e la Liquichimica. e. p.

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