La Nissan disposta ad attendere la decisione italiana per l'Alfa
La Nissan disposta ad attendere la decisione italiana per l'Alfa Lo ha detto il presidente Ishihara in un'intervista . La Nissan disposta ad attendere la decisione italiana per l'Alfa Il 20 agosto rincontro con Massacesi - Sarà la Honda a fornire i motori alla Innocenti TOKYO — «Per concludere l'accordo con l'Alfa Romeo siamo in attesa dell'approvazione del governo italiano». Lo ha affermato, in un'intervista all'agenzia di stampa Ji-. Ji, il presidente della Nissan, Takashi Ishihara. La casa automobilistica giapponese, per bocca del suo presidente, ha quindi di fatto accettato il rinvio per l'accordo, proposto dal presidente del Consìglio, Francesco Cossiga. Un assenso ufficiale da parte giapponese su questo quarto rinvio è prevedibile che sarà dato il 20 agosto quando Ishihara si incontrerà a Tokyo con il presidente dell'Alfa Romeo, Ettore Massacesi. Nell'intervista, l'industriale giapponese sottolinea l'interesse della Nissan per l'intesa con l'Alfa Romeo;- «L'accordo — afferma — prevede la produzione di 60.000 autovetture l'anno in Italia e, se la cosa diventerà realtà, la Nissan fornirà come noto il 20% delle parti richieste per la produzione di un nuovo modello congiunto». Questo intervento del 20% nel progetto, «equivale per la Nissan — ha spiegato Ishihara — ad una produzione di 12 mila autovetture». Secondo il presidente della casa automobilistica giapponese, gli altri Stati europei non hanno motivo di preoccuparsi per l'accordo Alfa-Nissan, iìi quanto gli obiettivi principali sono, da parte italiana, il miglioramento della situazione finanziaria dell'Alfa, e, da parte giapponese, accrescere l'espansione produttiva e commerciale. Positiva la reazione dei sindacati alle dichiarazioni del presidente della Nissan. «E' chiaro — ha dichiarato il segretario nazionale della Firn, Silvano Veronese — che i giapponesi sono disposti ad accettare il rinvio della firma dell'accordo a metà settembre, purché però sia veramente settembre. Resta il fatto che non si dovrebbe troppo abusare della tradizionale pazienza degli orientali: se si ha, come sembra, veramente intenzione di concludere l'accordo, c'è tutto l'interesse à farlo senza attendere proprio l'ultimo giorno, la scadenza definitiva fissata da Cossiga». Intanto a Tokyo si dice che la casa giapponese che dovrebbe fornire i motori alla «Nuova Innocenti» potrebbe essere la Honda; contatti sarebbero infatti avvenuti tra il presidente della casa nipponica, Kawashima, e il presidente della società italiana, De Tomaso. I problemi dell'industria automobilistica sono oggetto di un'intervista del segretario del pli, Valerio Zanone, alla Gazzetta del Popolo. Secondo Zanone le difficoltà dell'industria italiana hanno un'origi- ne specifica: la perdita di competitività. Citando alcuni dati forniti dalla Commissione Prodi Zanone ricorda che l'indice di produttività nel settore auto dal '72 al '77, fatto uguale a 100 il grado iniziale, è sceso in Italia ad 88, mentre in Germania Federale è salito a 126, ed in Francia a 124. La Fiat, in particolare, in sei anni, dal '73 al '78, è passata da 18,4 vetture per addetto a 11,2. . Quanto ai pericoli insiti in unpossibile allargamento dell'export giapponese in Europa, il segretario liberale ricorda che essi risiedono nell«aggressività» della concorrenza «mode in Japan» che trova «la sua forza in un elevato differenziale di produttività, che difficilmente si potrebbe raggiùngere preservando i caratteri dei sistemi sociali europei». Zanone conclude che, premesso questo, è indispensabile porre un limite alla concorrenza ineguale- che il. Giappone.fa con i suoi prodotti. Infine circa la situazione specifica della Fiat dopo avere ricordato che, a suo avviso, più. die di errori della direzione aziendale, si dovrebbe parlare di «elementi critici» nell'azione dello Stato e dei sindacati Zanone commenta positivamente le recenti dimissioni di Umberto Agnelli rilevando che «la storia della grande impresa passa quasi sempre attraverso la separazione fra proprietà del capitale e direzione dell'azienda». r. e. s.
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