Alfa-Nissan, Massacesi a Tokyo per spiegare i motivi del rinvio di Emilio Pucci

Alfa-Nissan, Massacesi a Tokyo per spiegare i motivi del rinvio Solo il 15 settembre la decisione sull'eventuale accordo Alfa-Nissan, Massacesi a Tokyo per spiegare i motivi del rinvio Il consiglio di fabbrica di Arese accusa il governo - Malumori tra i socialisti ROMA — L'Alfa Romeo si è affrettata ieri, di buon mattino, a telefonare a Tokyo, per informare la Nissan della decisione del governo italiano di rinviare al 15 settembre la definizione dell'eventuale accordo tra le due case automobilistiche. «Si è. dovuto far presto — dicono all'Alfa — approfittando dell'ultimo giorno utile prima che alla Nissan scatti il periodo di ferie, previsto dal 9 al 18 agosto. Ora siamo ìri attesa della risposta che, dovrebbe venire quanto prima». E' questo il quarto rinvio: alla fine della scorsa primavera, la Nissan aveva posto come termine ultimo improrogabile la data del 18 agosto. Negli ambienti dell'Iri si è però fiduciosi che i giapponesi, sia pure con un certo disappunto, accetteranno l'ulteriore slittamento, anche perché oltre la metà di settembre non è pensabile di poter andare. Il presidente dell'Alfa, Ettore Massacesi, si prepara intanto a partire peiTokyo, dove conta di incontrarsi (già il 18 agosto) con la dirigenza della Nissan per discutere i particolari dell'accordo. . Segno che il vertice della casa di Arese non nutre dubbi sul lieto fine della vicenda che si trascina ormai da mesi e alimenta dure polemiche tra i ministri. Ma a detta di qualche osservatore, questo ottimismo contrasterebbe con il fatto che Cossiga, nel motivare il rinvio, in pratica ha subordinato (e lo ribadisce, anche se in maniera velata, nella lettera inviata a DeMichelis) la firma dell'accordo a due condizioni ben precise: 1) inquadrare il contratto nel contesto del piano auto che la speciale commissione insediata all'Industria sta elaborando; 2) avere un parere preventivo dai partners comunitari, in quanto la questione di eventuali accordi tra industrie automobilistiche europee e ' giapponesi interessa tutti i Paesi Cee. La verifica di queste due condizioni, osserva però qualche esperto, sembra richiedere tempi molto più lunghi della scadenza del 15 settembre. La speciale commissione per l'auto ha tenuto la prima seduta giovedi scorso e tornerà a riunirsi soltanto il primo settembre; di conseguenza gli esperti ritengono assai difficile che già entro la metà di quel mese si possa riuscire a mettere a punto il piano di rilancio per il settore. Inoltre, l'iter burocratico per avere i pareri dai Paesi della Comunità europea porterà via diversi giorni e il tutto, bene che vada, potrà esaurirsi soltanto ai primi di ottobre. C'è il rischio quindi che il 15 settembre non ci sia niente di nuovo rispetto ad oggi e di fronte ad una simile eventualità il problema si riaprirebbe in modo clamoroso. La storia del rinvio, infatti, non piace a chi da tempo sollecita la firma dell'accordo. Lo stesso ministro delle Partecipazioni Statali De Michela l'ha accettato per «disciplina di governo», ma ha tenuto a sottolineare che l'autorizzazione all'accordo è di sua esclusiva competenza e che, allo stato dei fatti, «non v'è nulla che costituisca ostacolo» alla collaborazione tra l'Alfa e la Nissan. Molti esponenti del psi hanno immediatamente solidarizzato con De Michelis ed è prevedibile che nei prossimi giorni il segretario Craxi avrà il suo da fare per convincere jj suoi colleghi di partito della necessità del rinvio al 15 settembre, concordato, com'è noto, mercoledì sera a Bologna nel corso di un vertice tra Cossiga e i segretari dèi partiti della maggioranza. Un'opera di mediazione difficile quella di Craxi. a giudicare dalle dichiarazioni di Manca, ministro del Commercio con l'Estero: «Non ritengo legittimo che il governo condizioni oltre il possibile le decisioni che rientrano nella sfera decisionale di un singolo ministero e penso sia politicamente inaccettabile che esso interferisca nelle decisioni imprenditoriali delle imprese a Partecipazione Statale, sollevando così inevitabilmente il sospetto di cedere a pressioni sia pure giustificate dalle dimensioni del problema». Sulla stessa linea, Fabrizio Cicchitto, responsabile economico del psi: «Se l'accordo saltasse non solo la credibilità internazionale dell'Alfa ma anche quella dell'Iri sarebbero compromesse». Piuttosto pesante è anche la reazione dei sindacati. La segreteria dell'Firn in una nota esprime «il proprio disac¬ cordo per i tempi incomprensibilmente lunghi impiegati per togliere ogni riserva all'attuazione dell'accordo». Secondo i metalmeccanici, il contratto con i giapponesi «potrà essere concluso anche prima della definizione del piano per l'auto, non contenendo elementi di contraddittorietà con quel piano». Il consiglio di fabbrica di Arese, infine, in un comunicato emesso ieri pomeriggio ha accusato pesantemente di «improduttività» il governo. « E ' ormai da più di un anno — si legge — che il potere pubblico è chiamato a decidere sul futuro del gruppo Alfa e l'unica cosa che è stata fatta riguarda l'insediamento di commissioni inutili composte da incapaci e da portatori di interessi particolari». Annunciando una mobilitazione generale subito dopo le ferie, il consiglio sollecita . un intervento risolutore dal Parlamento, al fine di togliere la vicenda dalle mani «di questo o quel ministro e del presidente dei Consiglio». Il pei ha preannunciato la presentazione di una mozione al Consiglio regionale campano sulla questione Alfa-Nissan che interessa direttamente la Campania ed il Mezzogiorno. Emilio Pucci

Persone citate: Cossiga, Craxi, De Michela, De Michelis, Ettore Massacesi, Fabrizio Cicchitto, Manca, Massacesi

Luoghi citati: Arese, Bologna, Campania, Roma, Tokyo