Gioielli di Baryshnikov per la Regina Madre di Brendan Fitzgerald

Gioielli di Baryshnikov per la Regina Madre Festeggiati gli ottant'anni di Elisabetta con un balletto di Ashton Gioielli di Baryshnikov per la Regina Madre LONDRA — L'ottantesimo compleanno della regina madre Elisabetta d'Inghilterra è stato celebrato qui dappertutto con grandi testimoniarne d'affetto. L'intera giornata di lunedi scorso è stata un susseguirsi di folle di britànnici e di turisti, di bande militari. Cannonate di saluto hanno accompagnato gli spostamenti della regina madre (The Queen Mum) dalla sua residenza di Clarence House nelle vicinanze di Buckingham Palace fino al punto culminante del suo giorno di festa: un «gala» al Rovai Opera House del Covent Garden, .per Al quale il decano dei coreografi inglesi, sir Frederick Ashton; aveva creato un nuovo balletto per il divo ora all'apice della dama classica internazionale: MikhaU Baryshnikov. La famiglia reale al completo era presente per questa «prima: alla quale la regina regnante è arrivata dopo la regina madre, declinando così la sua precedenza protocollare in segno di omaggio amorevole. Dentro, in una atmosfera febbrile aperta dallo squillo di trombe d'argento e dall'applauso di un pubblico festoso, il rito è cominciato. Alla fine, dopo tre balletti durati quasi quattro ore, la regina madre ha raggiunto i danzatori e i tecnici sul palcoscenico del Royal Opera House, per tagliare una torta celebrativa. ■ La stampa estera è stata ammessa soltanto il giorno dopo. Della torta non era rimasta neanche una briciola, ma i balletti c'erano ancora anche se il programma del «gala» della regina madre era il più. fervidamente (e inutilmente) richiesto ai botteghini Dei tre balletti due, Mam'zelle Angot di Leonia, Mossine e Un mese in campagna, di Frederick Ashton, non sono novità. Quello di Mossine è del 1943, quello di Ashton del 1976. Ma la vera attrazione è Rhapsody, il dono di compleanno di Ashton alla regina, Ila «Rapsodia su un tema di ganinU scritto da Sergei Rachmaninov nel 1934. Ashton ha accompagnato questa partitura appassionata con una coreografia che sembra in sostanza un divertimento, senza ispirarsi alla leggendaria personalità diabolica di Paganini (il primo balletto creato su questa musica, per suggerimento di Rachmaninov stesso, fu quello di Folcine del 1939: ed era ricco di riferimenti paganiniahi). Questo Rhapsody brilla per la ^coreografia ed anche per i costumi, come un divertissement creato su commissione di Cartier o di qualche altra casa di gioielli. * C'è una certa ironia velata nella interpretazione di Mikhail Baryshnikov, i cui movimenti sono di un virtuosismo inverosimile, di una disinvoltura quasi sovrumana. Morbido, fluido, giocando come niente fosse con difficoltà tecniche mai viste, la padronanza di Baryshnikov lascia sbalordito lo spettatore soprattutto per il suo sovrano senso dello stile. Lo siile 4 tutto nella coreografia di sir Frederick Ashton riconosciuto in Inghilterra come il creatore stesso dello stile inglese di danza classica, Ashton, super-sensibile sempre, può anche portare le sue raffinatezze al punto della stucchevolezza. Stucchevole la sua Rhapsody non è, ma al di là della bravura di Baryshnikov in questo balletto manca la forza della partitura di Rachmaninov. Rhapsody è stato creato per un «gala» e si vede. Contro lo sfondo di uno schizzo palladiano (un disegno di colonne ed archi fatto da Ashton stesso) i danzatori in calzamaglia giallo tenue e rosa ballano seguendo sotto una luce dorata i disegni raffinati della maniera ashtoniana. Una specie di reticenza gioiosa, tipicamente britannica, irradia dalle scene di massa — in tutto ci sono quattordici ballerini —mail brillio di diamanti e d'oro dalle bende sulle teste, le gole, i polsi, le cinture e le giarrettiere, fa sì che questa Rhapsody ricordi un po' le sequenze ingioiellate del « Balle t du Marquis di Cuevas». C'è un beli'adagio quando Lesley Collier, la ballerina della serata, è magistralmente sostenuta da Baryshnikov in un sottile gioco di angolazioni con l'aggiunta, tipica di Ashton, di roteamenti di polsi ed avambracci. La Collier risplende qui, nei suoi rapidi giri e passaggi, ma il livello generale rimane di divertimento, In questo momento à Londra il sentimento per la regina madre che compie ottant'anni, e per il ritorno di sir Fredeck Ashton dopo una assenza di quasi cinque anni, sembra volefdare significato a Rhapsody più di quanto veramente merita. Forse sir Fred stesso ha preso un atteggiamento giusto: alla fine della sua Rhapsody la coreografia richiede che Baryshnikov smetta di ballare e faccia spallucce al pubblico. Brendan Fitzgerald IHHBHBIHiliil» ilS IHHBHBIHilifeiJliil» ilS Mikhail Baryshnikov: un virtuosismo quasi incredibile -

Luoghi citati: Inghilterra, Londra, Rhapsody