Una «lite» da 50 miliardi

Una «lite» da 50 miliardi Il Palazzo di Giustizia Una «lite» da 50 miliardi Ancora un «no» alla soluzione prospettata dalla giunta comunale per la nuòva cittadella della giustizia che dovrebbe sorgere alla periferia della città nella zona dell'Aerltalia. In un ordine del giorno trasmesso al Consiglio forense, il gruppo degli avvocati degli' enti locali, un centinaio circa, si è dichiarato nettamente contrario. Nel documento i legali degli enti pubblici (Regione, Provincia, Comune, Inps, Inali, Cassa di Risparmio, Enel, Istituto Bancario San Paolo e altri ancora) lamentano di non essere stati preventivamente consultati come categoria. ••rnostri uffici'legali — si dice nell'ordine del giórno — devono essere dislocati presso le sedi degli stessi enti, che-a Torino si trovano tutti nel centro storico, a due passi dall'attuale palazzo di giustizia. La soluzione -progettata dal Comune sembra aver raccolto finora scarsi consensi. Tra i magistrati c'è una spaccatura che vede più del cinquanta per ceniavorevole alla zona Aerita- a. Più cauto e ispirato ad una vi sione meno ristretta del problema, l'atteggiamento del consiglio dell'ordine degli architetti e degli ingegneri che ha chiesto al Comune di specificare meglio le norme per partecipare al concorso che licenzierà il progetto per il nuovo palazzo. L'.Inu» (Istituto nazionale di Urbanistica) è favorevole allo spostamento nella zona dell'Aerltalia, individuando in quest'area una diversa linea strategica di assetto metropolitano. Ma allo stesso tempo invita al dialogo, alla discussione.. L'unica via d'uscita sembra un confronto tra le varie categorie interessate in una assemblea allargata da tenersi a settembre. Occorre far presto, perché lo stanziamento di 50 miliardi per gli uffici giudiziari torinesi da parte del ministero di Grazia'e Giustizia sarà valido soltanto per l'esercizio finanziario di quest'anno. C'è rischio che la «querelle» in corso lo mandi in fumo.

Luoghi citati: Inps, Torino