Sir Freddie rilancia in Europa l'offensiva dei veli «scontati»

Sir Freddie rilancia in Europa l'offensiva dei veli «scontati» La Laker Airways vuol ripetere il successo dell'Atlantico Sir Freddie rilancia in Europa l'offensiva dei veli «scontati» Questo articolo dello specialista francese Jacques de Barrin è stato scritto per i quattro quotidiani «La Stampa», «The Times», «Le Monde» e «Die Welt» (che pubblicano l'inserto EUROPA). Di S.ir Freddie Laker si può dire tutto ma non che sia poco testardo. Dopo essere riuscito ad imporre il suo «Skylrain» sulle rotte del Nordatlantico, ora vuol tentare l'esperimento in Europa. Non sarà facile, anche se diverse compagnie aeree ammettono die l'uomo d'affari britannico vede giusto, che sta per scoccare l'ora del trasporto aereo di massa a basso costo, che molte barriere protezionistiche debbono cadere. Il buon esempio l'avevano dato gli Stali Uniti obbligando le società anxericane ad accettare il principio della concorrenza sui grandi percorsi internazionali destinati ai passeggeri. Ciò aveva consentito a sir Freddie di lanciare il suo rivoluzionario «treno del cielo» fra Londra e New York, a partire dall'autunno 1977, adesso imitato dalla Brltish Ainvays, che a metà settembre farà pagare la tariffa atlantica solo 82 sterline, 164 mila lire. Circa un anno fa fa.secoiida offensiva Laker si è scatenata su un nuovo fronte, l'Europa appunto, con l'annuncio del progetto di collegare progressivamente Londra con 35 città, da Dublino a Malaga, da Stoccolma a Heraklion, servendosi di 10 Airbus 114-200 già ordinati dalla società- inglese. L'opposizione dei concorrenti ha ritardato il programmatoli l'ha però compromesso. 1 vettori di bandiera, non si può negarlo, hanno sovente penalizzato il settore europeo applicando prezzi salati in modo da aver mano libera per conccn Imre i propri sforzi su fette di mercato poco disposte alla con correnza e ritenute pertanto più remunerative. Di recente la Commissione esecutiva di Bruxelles ha ricordato clic fra gli obietUptgencrali della Cee figura anche «la realizzazione di uno sviluppo armonioso delle attività economiche, l'aumento acceleralo del livello di vita e relazioni più strette fra gli Stati membri». Una puntualizzazione opportuna in quanto il traguardo a cui si tende è quello di rendere i trasporti e le comunicazioni alla portata di lutti, di consentire al pùbblico di accedere più agevolmente all'uso del mezzo aereo. Il documento ammette tuttavia die non esiste la stessa possibilità di ridurre i prezzi dei biglietti su tutte le fotte e die, su certi itinerari, sussistono condizioni restrittive die ne limitano l'impiego. Perclié dunque viaggiare in aereo costa ancora tanto in Europa? Sir Freddie Laker Ita una sua risposta: «Quasi tutte le compagnie che operano sui cieli europei sono statali. Non appartengono al contribuenti e non' agli azionisti, e non sono redditizie. Sono inoltre caratterizzate da un basso lasso di utilizzazione del materiale, hanno costi di personale elevatissimi, là loro produttività è debole». // rimedio è semplice: «Lasciare spazio all'iniziativa privata». Poste sul banco degli imputati, le compagnie replicano che le distanze servite sono brevi, che occorrono sempre più attcrraggi e decolli, elicgli aerei a disposizione non sono pertanto abbastanza capienti, tutte concause die contribuiscono a rendere il trasporto aereo così costoso in ogni angolo dell'Europa. Sottolineano che comunque a differenza dei concorrenti indipendenti, sono obbligate a servire percorsi passivi offrendo un ventaglio di servizi molto ampio. La Commissione e il Parlamento di Strasburgo hanno avanzato numerose proposte: l'istituzione di una terza classe. l'emissione di biglietti non prenotati a prezzi ridotti, la vendita di biglietti circolari, come per i treni, passi però da intraprendere con le dovute cautele per non creare una situazione caotica. E' certo die la battaglia iniziata dalla Laker Ainoays ha smosso le acque. Non sono mancati i seguaci: dallo scorso autunno la British Caledonian, società anch'essa privata. Ita presentato un pacchetto-proposta di 23 rotte a miniprezzi con partenza da Londra in risposta all'esempio americano e alle sollecitazioni della Cee; fra Londra e Parigi, le grandi società, Air France e British Airways, hanno deciso di facilitare i passaggi sui «voli vacanze» aumentando le frequenze per l'immediato futuro prevedono l'aumento di servizi a prezzi scontati per chi si prenota il giorno stesso o alla vigilia del viaggio. Chi si aspettava maggiore comprensione da parte dell'Amministrazione per l'aviazione civile britannica è però rimasto deluso. In marzo, quando si sperava die là «deregolamentaztone» fosse accettata, la maggioranza delle proposte è stata invece respinta, i documenti presentali da Laker, Air France, British Ainoays, Brltannla Airways e Air U.K. sgrio stati rimandali al mittente con forti rimaneggiamenti. Solo la British Caledonian è riuscita a salvare sei voli ridotti da Londra con destinazione Helsinki, Vienna, Colonia, Amburgo, Hannover e Stoccarda. Sir Freddie non si -è dato per vinto. Riporterà la faccenda all'attcnzione del ministro del Commercio e, sé non gli verrà data soddisfazione, si rivolgerà alla Corte di Giustizia europea. La politica dèi «cieli aperti» ' è appena agli inizi, gli anni a venire saranno, è facile prevederlo, ricchi di fantasiose sorprese a beneficio del consumatore. Jacques de Barrin

Persone citate: British Ainoays, Brltannla Airways, Freddie Laker, Laker