Gli episodi più agghiaccianti nella storia degli attentati

Gli episodi più agghiaccianti nella storia degli attentati Mentre si accavallano le ipotesi sulle cause dello scoppio Gli episodi più agghiaccianti nella storia degli attentati Il 12 dicembre 1969 a piazza Fontana i morti furono sedici - A Brescia (28 maggio 1974) le vittime furono otto - Sul treno Italicus (4 agosto 1974) persero la vita dodici persone DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA — Se sarà confermato che la strage di Bologna è stata provocata da un attentato si tratterà della pagina più agghiacciante tra quelle scritte dal terrorismo in Italia nel dopoguerra. Mai in passato lo vittime erano state cosi numerose. L'elenco si apre alla fine dei '69 con le bombe alla Eanca dell'Agricoltura, a Milano. Fu il pùnto, culminante della strategia della tensione; il 12 di dicembre ùn ordigno ad alto potenziale esplose nel salone della banca, uccidendo sedici persone e ferendone 80. Un altro ordigno venne trovato inesploso alla Banca Commerciale, sempre a Milano, e à conferma dell'esistenza di un piano criminale di destabilizzazione, altre bombe furono collocate a Roma, fra cui una all'Altare della patria, e due nei sotterranei della Banca Nazionale del Lavoro. Il 22 luglio 1970 alla stazione di Gioia Tauro, non a caso a un centinaio di chilometri da Reggio Calabria, dove è in corso la rivolta dei «boia chi molla», deraglia un treno: il bilancio è di sei morti e centotrentanove feriti. Inun primo momento si parla di cause accidentali, e solo dopo quindici mesi una perizia stabilirà che il convoglio è uscito dai binari perché una traversina era stata sbullonata. Trascorrono più di due anni, é nell'ottobre del '72, nella notte fra il 21 ed il 22, venti chilogrammi di esplosivo spezzano in sette punti diversi le linee ferroviarie per il Sud. c impediscono a tre dei dieci treni speciali che trasportano lavoratori di raggiungere Reggio Calabria, dove i sindacati hanno convocato una manifestazione nazionale. Il 7 aprile del '73, su un treno della linea Genova-Roma un giovane neofascista, Nico Azzi. rimane gravemente ferito mentre sta collocando in una toilette un ordigno che avrebbe provocato un'ennesima strage. Appena un mese dopo, il 17 màggio, uno squilibrato, Gianfranco Bertoli, sedicente anarchico collegato con i gruppi eversivi di destra, sca-l glia una bomba a mano da- vanti alla porta principale della questura di Milano: fra i passanti, vi sono quattro morti e oltre quaranta feriti. 28 maggio 1974. Un attentato che riporta tragicamente alla memoria, per la sua efferatezza, quello compiuto alla Banca dell'Agricoltura: mentre piazza della Loggia, a Brescia, si sta lentamente riempiendo per un comizio sindacale, una.bomba nascosta in una cassetta di rifiuti miele vittime nella folla ignara. Otto morti e 94 feriti sono il bilancio dell'attentato. Infine 4 agosto 1974: una bomba ad orologeria posta sotto un sedile del vagone numero cinque dell'espresso «Italicus», in servizio sul tratto RomaBrennero, provocò dodici morti e una cinquantina di feriti a S^n Benedetto Val di Sambro. Le proporzioni della strage potevano essere catastrofiche: il treno stava uscendo da una lunghissima galleria dell'Appennino: qualche minuto di ritardo e la deflagrazione sarebbe avvenuta nei ventre della monta¬ gna, moltiplicando all'infinito la potenza esplosiva dell'ordigno, e le vìttime. Per questo crimine sono siali rinviati l'altro ieri a giudizio Mario Tuli e altri tre componenti |dclla cellula nera toscana.

Persone citate: Gianfranco Bertoli, Mario Tuli, Nico Azzi