Liggio in «condizioni preoccupanti» trasferito dal carcere all'ospedale

Liggio in «condizioni preoccupanti» trasferito dal carcere all'ospedale Colpito da broncopolmonite il 55enne boss siciliano Liggio in «condizioni preoccupanti» trasferito dal carcere all'ospedale PESARO — Sono state definite «preoccupanti» le condizioni di salute del boss Luciano Liggio. 55 anni, carcerato a Fossombrone dove sconta la condanna all'ergastolo: il detenuto, che risulta colpito da broncopolmonite, ieri mattina è stato ricoverato all'ospedale «San Salvatore» Luciano Leggio dei Ficateddi (questo il suo vero nome) é nativo di Corleone. La prima condanna la riportò a 17 anni e, per il suo carattere violento, si meritò subito il soprannome di «coccio de tacca», cioè chicco di fuoco. Fra i delitti che gli sono stati attribuiti vi è l'uccisione del sindacalista Placido Rizzotto (1948) e del medico Giuseppe Navarra il boss della mafia corleonese, che venne assassinato sulla sua «1100» assieme a un altro medico: i carabinieri contarono 110 fori di mitra nella carrozzeria dell'auto. Liggio, rinviato a giudizio, fu assolto dai giudici di Palermo, ma, nel 1970, condannato all'ergastolo. Negli. Anni Settanta, Liggio (affetto dal «morbo di Pott», una specie di cancro delle ossa che lo costringe a muoversi soltanto con le stampelle, ha un rene in meno e soffre di cuore) diventò uno dèi «padrini» internazionali del contrabbando di armi e di sigarette, e del traffico della droga Europa-Stati Uniti. Liggio. arrestato nel maggio 1974 in seguito alla sentenza emessa contro la «nuova mafia» di Palermo, da allora è detenuto.

Persone citate: Giuseppe Navarra, Liggio, Luciano Leggio, Luciano Liggio, Placido Rizzotto

Luoghi citati: Corleone, Europa, Fossombrone, Stati Uniti