Canoe e archi nel verde di Mosca

Canoe e archi nel verde di Mosca Perri, «re» del kaiak azzurro, cerca il^rahde risultato Canoe e archi nel verde di Mosca DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE MOSCA — Il verde sobborgo di Krilatskoie viene invaso dai pellirosse olimpici. Sul bacino increspato dal vento si affannano con le pagaie . i pellirosse della canoa, mentre duecento metri più in la 1 pellirosse del tiro con l'arco procedono nella loro lunga competizione, mettendo a dura prova, sotto il sole splendente, le proprie doti di mira, di concentrazione e anche di podismo. Oreste Perri, re azzurro del kayak, sbriga la formalità delia batteria con piena soddisfazione sua, dell'allenatore Cesare Beltrami e del •supervisore» rumeno Cornelia Barzanescu. Ferri sale sull'imbarcazione un pò preoccupato da un fastidioso arrossamento alla gola, ma si accorge in fretta che le sue forze sono integre. Nella sua Batteria c'è Rudlger Helm, campione olimpico di "Montreal, campione del mondo .1979. Perri fa gara su di lui, tira forte per duecento metri, poi, come l'avversario, si accontenta di tenere a bada gli altri, allungando la palata e vogando «sul passo». Intensifica di nuovo la frequenza soltanto tra' gli 800 e 1 900 metri per prevenire attacchi dagli inseguitori in lotta per il terzo posto. Il vento favorevole Ctre metri e mezzo al secondo) consente sia a Helm <3'45"20> sia a Perri <3'46"18) tempi quasi sensazionali. Anche l'ungherese Joos scende netto sotto i 3'50" e nella batteria successiva il francese Alaine Lebas, con 3,4 metri di vento, arriva addirittura a 3'44"78 méntre ii sovietico Vishinskis finisce ai recuperi con 3'48"57. • «Sabato sarà davvero una bella finale —commenta, sorridendo, Ferri ■—. speriamo che il vento non prenda direzioni trasversali,, altrimenti diventerà decisivo il sorteggio delle corsie. Io sto bene, il probiemlno della gola non mi sembra grave, voglio arrivare a questa benedetta medaglia. Slamo cinque o sei che possiamo vincere o non salire sul podio. C'è anche il rumeno Birladeanu, c'è l'australiano Suraegi, c'è 10 jugoslavo Yanic. Per me il favorito resta però Helm: e so che lui ha paura di me». Bersagli olimpici stanno invece regolarmente centrando da due giorni gli arcieri (e |e arciere) sul terreno di tirò ai piedi di quel colossale disco volante che e il velodromo di Krilatskoie. La gara è massacrante: quattro giornate, centinaia di frecce da scoccare dalle varie distanze (90,70, 60, SO, 30 metri), decine di chilometri da percorrere per andare a controllare 11 punteggio e ritirare le frecce ogni tre tiri. Concentrazione, mira, resistenza, podismo. Giancarlo Ferrari, milanese di 38 anni, bronzo a Montreal, e Salite Spigarelli, 37 anni, umbro residente a Borni, hanno cominciato abbastanza male, non sono per ora in zona medaglia. Un po' meglio per le signore, che sono più interessanti e pittoresche, qualcuna sembra una figlia di Toro Seduto, qualcun'altra una bambola matrlosca armata. Franca Capetta Biasioll, veneta abitante a Torino, è la «meno giovane» fral 170 azzurri a Mosca, con I suoi 44 anni. La Capotta,'che è allenata dal marito, è tanto buffa (col cappellucclo bianco, la gonna a piegollne, l'enorme arco, la faretra, il binocolo a tracolla) quanto ammirevole. Ieri era ottava, a una trentina'di punti dalla terza. Un miracolo, è ancora. possibile. g, meni.

Luoghi citati: Montreal, Mosca, Torino