Cecoslovacchia-Germania fina/e del calcio

Cecoslovacchia-Germania fina/e del calcio Stasera le deluse Urss e Jugoslavia si battono per il bronzo Cecoslovacchia-Germania fina/e del calcio . DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE MOSCA t- Cecoslovacchia e Oermania Est, contro ogni previsione,- giocheranno tìo mani sera allo stadio Lenin la finalissima del torneo olimpico di calcio. Stasera, sconfitte e deluse. Unione Sovietica e Jugoslavia scenderanno in campo sul terreno della Dinamo, per una medaglia di bronzo, che in questo caso non interessa a nessuno. In semifinale i Cechi di Frantisele Havranek hanno battuto gli jugoslavi per 2-0, tutto fin troppo facile, mentre i sovietici, grandi favoriti, sono stati infilati dal biondo WOlfRudiger Nèt'z, trentenne attaccante della Dinamo di Berlino, e non sono riusciti a ribaltare la situazione lasciando lo stadio fra fischi impietosi. Se qualcuno pensa' che il torneo di calcio, qui a Mosca, sia soltanto il corollario di avvenimenti più grandi, allora è assolutamente nel torto. Fin dall'inizio, quando le partite a dire il vero non offrivano alti motivi di interesse, il pubblico ha risposto al fascino di que- sto sport provocando l'esaurito negli, stadi. Ottantamila persone per la gara d'apertura fra Unione Sovietica e Venezuela, e cosi è stato a Leningrado, Kiev, Minsk, Martedì a Mosca si giocavano in contemporanea le due partite l'di semifinale: allo stadio Lenin, riportato a tempio del calcio in tempo record grazie alla sosta dell'atletica, c'erano novantamila persone, dico novantamila, mentre in quello della 'Dinamo, per un incontro che in fondo interessava solo indirettamente il pubblico sovietico, erano cinquantamila gli spettatori, quanti ne può contenere l'impianto. " Al «Lenin», come per un colpo di bacchetta magica, è cambiata l'atmosfera: al pubblico entusiasta e a.volte anche, polemico dell'atletica, un pubblico però sempre rispettoso nel momento decisivo, quando l'uomo non" ha più bandiere e- gareggia sólo con troll limite, si è sostituito il tifoso, ai boati più obiettivi che accompagnano la corsa o il salto dei mostri dell'atletica si è sovrapposto l'urlo (e il fischio) molto mediterraneo di quanti, in ogni paese del mondo, vivono e soffrono per il calcio. I sovietici avevano come avversari i tedeschi Est, campioni olimpici in carica, i nemici di questi Giochi, e la partita è stata tesa e combàttuta anche sugli spalti, dove una folta rappresentanza tedesca, variopinta e chiassosa, tentava di imitare gli inglesi con cori di incoraggiamento e sventolio di sciarpe. Dal punto di vista tecnico, parlare di calcio dilettantistico non ha senso. Netz, che ha segnato il gol della vittoria, ha trentanni, come Bahrinnger, ventisei ne hanno Steinbacìi'e Schnuphase, che gioca nel Karl Zeiss Jena e sarà avversario della Roma in Coppa Coppe: pochi esempi sull'età bastano da soli a spiegare come questo torneo, una volta arrivato alle semifinali, si sia trasformato in un vero e proprio campionato dell'Est europeo, una specie di doppione di quello «vero», giocato iri Italia a giugno. L'unica diffeyj renza sta nel pubblico, di gran lunga più numeroso. ' I Il personaggio di questa fase finale è sicuramente Bodo Rudwaleit, gigantesco portiere della Dinamo di Berlino. E' alto 1,98 e pesa 95 chili. Celibe, di professione è installatore di impianti di riscaldamento, in realtà è professionista a tempo pieno. Indossa un vi¬ stoso maglione giallo, ha lunghe braccia di ragno ed è persino agile- sui palloni bassi. Fra i pali, per "via di una strana maniera di abbrancare la palla, a pinza, ricorda l'inglese Clemence, per l'autorità nelle uscite viene da pensare al polacco Tomaszewsky, anche lui grande di statura e di classe, anche lui vestito di giallo. Rudwaleit compirà ventitré anni domenica, il giorno dopo la finalissima: fin troppo ovvio scommettere sul regalo che intende farsi. c. co.

Persone citate: Bodo Rudwaleit, Karl Zeiss Jena, Lenin, Netz