Parìgù decida laCee per le auto nipponiche

Parìgù decida laCee per le auto nipponiche Parìgù decida laCee per le auto nipponiche . DUESSJSISDORF — H ministro dell'Economia francese vuole un ipierCento deciso da parte della Comunità europea sul problema delle importazioni d'auto giapponesi, e ha minacciato che se ciò non avverrà, la Francia adotterà provvedimenti uni- , laterali finché i produttori nipponici non si adeguano «alle regole del gioco». •Sé non lo fanno, chiederò alla Cee di adottare delle contromisure. Se la Comunità non fa niente, allora.noi francési esamineremo il da farsi per conto nostro». Cosi ha detto Mànory in un'intervista sulla crisi dell 'autoieuròpea pubblicata dalla riviita d'affari tedesca.-WirtschaftwocheV , La situazione attuale in cui l'EuropAmporta ogni anno centinaia di migliaia di auto giappone^jUntre in Giappone sono ammesse all'importazione un numjmK^ivio di auto europee «non può più essere accettata», ha dtttòTdonory, che ha notato l'anormalità della cosa in quanto -le auto europee hanno avuto zcesso in tutto il mondo, anche su un mercato così difficile „ come quello amerieano-e-ÌMmappone costituisce l'unica, eccezioneìi ^/ lrìtantoJlpresiden$e~aella Ford inglese, sir Terence Beckett, ha dichiarato^idruna commissione ristretta della Camera dei "•Comuni che l'Europa deve cercare una intesa di autolimitàzio- ■ ne delle importazioni d'auto da parte dei giapponesi sulle stesse basi del 'Gentlemèn's agreement' in vigore tra Inghilterra e Giappone, che si è impegnato a restare entro il limite di una quota pari a/l'11% delmercato inglese II presidente della Ford ha anche detto che la sua società nel secondo semestre ridurrà a 50.000 unità le importazioni _in Inghilterra di auto costruite sul continente mentre aumenterà il numero di auto prodotte in Gran Bretagna. Beckett si, é dichiarato contrario à limiti unilaterali sulle importazioni, perché questo riporterebbe l'industria al protezionismo degli Anni Trenta.

Persone citate: Beckett, Terence Beckett

Luoghi citati: Europa, Francia, Giappone, Gran Bretagna, Inghilterra